Poetry and the king. Evander and Carmentis (Verg. Aen. VIII 333-341)

Abstract: This paper offers a close reading of Aen. VIII 333-341, where the divine prophetess Carmentis is presented by her son, the king Evander. Carmentis has been interpreted as a prefiguration of Virgil’s prophetic role. The analysis of some key expressions referred to her (tremenda […] monita, Aen. VIII 335- 336; vates fatidica, line 340; cecinit […] prima, line 340), enriched by the mythical tradition according to which she would have been the first one to bring Latin alphabet to Italy, show Virgil’s aim to stress the italic contribution to Roman culture, and points at a preeminence of Carmentis over Evander, in other words of poetry over politics.

Il presente lavoro propone una lettura approfondita di Aen. VIII 333-341, dove la divina profetessa Carmenta viene presentata da suo figlio, il re Evandro. Carmenta è stata interpretata come una prefigurazione del ruolo profetico di Virgilio. L'analisi di alcune espressioni chiave a lei riferite (tremenda [...] monita, Aen. VIII 335-336; vates fatidica, verso 340; cecinit [...] prima, verso 340), rafforzate dalla tradizione mitica secondo cui sarebbe stata la prima a portare l'alfabeto latino in Italia, dimostra l'intento di Virgilio di sottolineare il contributo italico alla cultura romana e indica una superiorità di Carmenta su Evandro, in altre parole della poesia sulla politica.