«Amid Ruins and Modern Splendor of Rome»: le Olimpiadi di Roma del 1960 attraverso lo sguardo degli Stati Uniti

The article investigates the image of Italy and Rome in the United States on the occasion of the 1960 Summer Olympics. Through a wide selection of periodical and daily press, newsreel footage and the reports of the Office of Public Opinion Studies, it focuses on the perception of Italy and its capital city in the US public debate and public opinion at beginning of the 1960s. It also takes into account the analyses of Italian society and politics drafted by the USIS and American embassy in Rome at the time. In so doing, the article explores several factors shaping perceptions of the peninsula on the other shore of the Atlantic in the early 1960s: long-term representations of Italy, also inspired by its ancient past, rooted in American culture; the enthusiasm stirred in the USA by the Italian post-war economic boom; finally, concerns related to the Cold War, especially at a time of political change in Italy.

L’articolo intende ricostruire l’immagine di Roma e dell’Italia elaborata negli Stati Uniti in occasione delle Olimpiadi del 1960. Il contributo prende in esame i diversi fattori che contribuirono allora a plasmare, negli USA, immaginari e percezioni legati all’Italia: alcune rappresentazioni della penisola di lungo periodo radicate nella cultura statunitense, anche legate all’antichità classica; le attese suscitate oltreoceano dal boom economico italiano del secondo dopoguerra; infine, le tensioni della Guerra Fredda, in una fase di mutamento di equilibri politici nella penisola. Le rappresentazioni dell’Italia diffuse nel dibattito pubblico e presso vasti strati di opinione negli Stati Uniti – indagate attraverso l’esame della stampa quotidiana e periodica, delle immagini del cinegiornale «Universal International News» e della documentazione prodotta dall’Office of Public Opinion Studies – sono messe a confronto con le analisi sulla realtà politica e sociale italiana elaborate allora dall’USIS e dall’Ambasciata americana a Roma.