Dalle Tesi GISCEL ai documenti di politica pluri(?)-linguistica europea: stesse sfide in contesti diversi

The aim of the contribution is to reflect on the concept of plurilingualism as it is used and understood from its definition in the Common European Framework of Reference for Languages (Council of Europe, 2001, CEFR) and its implications for language education. In the wake of the CEFR, this concept, which contrasts with the more traditional concept of multilingualism, is very much present in the field of language education today, with frequent reference to plurilingual education. After having shown that this concept was already present since the second half of the 1970s, in its theoretical dimension, in the writings of De Mauro (1975; 1977), and, in its applicative dimension, in the GISCEL Ten Theses for Democratic Language Education , we analyse whether and how it is used in some recent European documents, subsequent to the CEFR, documents of both a political and a technical nature drawn up by the European Commission and the Council of Europe.

Obiettivo del contributo è riflettere sul concetto di plurilinguismo così come viene usato e inteso a partire dalla sua definizione nel Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (Council of Europe, 2001, QCER) e sulle sue implicazioni per l’educazione linguistica. Sulla scia del QCER, tale concetto, che si contrappone a quello più tradizionale di multilinguismo, risulta essere molto presente oggi nel campo dell’educazione linguistica, con il frequente riferimento all’educazione plurilingue. Dopo aver mostrato che tale concetto era già presente dalla seconda metà degli anni ’70, nella sua dimensione teorica, negli scritti di De Mauro (1975; 1977), e, nella sua dimensione applicativa, nelle Dieci Tesi GISCEL per l’educazione linguistica democratica, analizziamo se e come viene utilizzato in alcuni recenti documenti europei, successivi al QCER, documenti sia di tipo politico sia tecnico redatti dalla Commissione Europea e dal Consiglio d’Europa.