Nella tradizione ebraica, la scrittura e la creazione procedono parallelamente: il mondo è il frutto della scrittura divina e la scrittura umana è un riflesso della scrittura divina. Il presupposto teorico di tale parallelismo è costituito dall'idea che l'infinità divina si è lasciata "imprigionare" nella finitezza di una scrittura che, dunque, mantiene il carattere di infinità come sua virtualità ermeneutica: le infinite interpretazioni di un testo finito scaturiscono direttamente dall'infinità semantica propria del linguaggio che è lo strumento con il quale Dio ha creato il mondo.
Quando le parole respirano. Scrittura e creazione a margine della tradizione ebraica / Facioni, Silvano. - In: DAVAR. - 04:(2008), pp. 93-103. [10.1400/167611]
Quando le parole respirano. Scrittura e creazione a margine della tradizione ebraica
FACIONI, SILVANO
2008
Abstract
Nella tradizione ebraica, la scrittura e la creazione procedono parallelamente: il mondo è il frutto della scrittura divina e la scrittura umana è un riflesso della scrittura divina. Il presupposto teorico di tale parallelismo è costituito dall'idea che l'infinità divina si è lasciata "imprigionare" nella finitezza di una scrittura che, dunque, mantiene il carattere di infinità come sua virtualità ermeneutica: le infinite interpretazioni di un testo finito scaturiscono direttamente dall'infinità semantica propria del linguaggio che è lo strumento con il quale Dio ha creato il mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


