Il presente contributo propone un approccio interdisciplinare all’archeologia dell’alimentazione, tramite l’analisi integrata di fonti documentarie e materiali. Per delineare gli aspetti della tematica affrontata si è scelto di prendere in esame alcuni dei più noti ricettari bassomedievali, redatti tra XIV e XV secolo e frutto di un’esperienza gastronomica maturata in ambito centro-italico presso la corte pontificia. Si è deciso di affrontare questo particolare tipo di fonte schedando le ricette in un database analogo a quello utilizzato per i materiali archeologici, in modo da poter processare ed elaborare i dati quantitativi in maniera statistico-matematica. Le menzioni dei singoli manufatti da cucina sono integrate con informazioni relative agli ingredienti, alle tecniche di preparazione e alle modalità di esposizione al fuoco. Il quadro emergente dalle fonti viene quindi integrato e confrontato con i dati provenienti dai materiali archeologici di scavo, in particolar modo ceramiche da cucina e resti di pasto, provenienti da diversi contesti di ambito altolaziale. In particolare, il sito di Leopoli-Cencelle si presta bene a questo tipo di analisi, essendo già disponibili dati consistenti sul fattore dimensionale dei recipienti, sulle tracce organiche, sulle specie faunistiche e sulle tracce di macellazione. Il lavoro così impostato intende costituire l’avvio di un progetto di ricerca più ampio, destinato in futuro ad essere esteso ad altri ricettari e alla cultura materiale di altri ambiti cronologici e territoriali.
Dalla padella alla brace. Un percorso archeologico tra ricettari, cultura materiale e alimentazione / Cancanelli, Martina; Mangia, Manfredi; Previti, Giulia. - (2023), pp. 298-303. (Intervento presentato al convegno Atti del IX Ciclo di Studi Medievali tenutosi a Firenze).
Dalla padella alla brace. Un percorso archeologico tra ricettari, cultura materiale e alimentazione
Giulia Previti
2023
Abstract
Il presente contributo propone un approccio interdisciplinare all’archeologia dell’alimentazione, tramite l’analisi integrata di fonti documentarie e materiali. Per delineare gli aspetti della tematica affrontata si è scelto di prendere in esame alcuni dei più noti ricettari bassomedievali, redatti tra XIV e XV secolo e frutto di un’esperienza gastronomica maturata in ambito centro-italico presso la corte pontificia. Si è deciso di affrontare questo particolare tipo di fonte schedando le ricette in un database analogo a quello utilizzato per i materiali archeologici, in modo da poter processare ed elaborare i dati quantitativi in maniera statistico-matematica. Le menzioni dei singoli manufatti da cucina sono integrate con informazioni relative agli ingredienti, alle tecniche di preparazione e alle modalità di esposizione al fuoco. Il quadro emergente dalle fonti viene quindi integrato e confrontato con i dati provenienti dai materiali archeologici di scavo, in particolar modo ceramiche da cucina e resti di pasto, provenienti da diversi contesti di ambito altolaziale. In particolare, il sito di Leopoli-Cencelle si presta bene a questo tipo di analisi, essendo già disponibili dati consistenti sul fattore dimensionale dei recipienti, sulle tracce organiche, sulle specie faunistiche e sulle tracce di macellazione. Il lavoro così impostato intende costituire l’avvio di un progetto di ricerca più ampio, destinato in futuro ad essere esteso ad altri ricettari e alla cultura materiale di altri ambiti cronologici e territoriali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.