Il contributo presenta il progetto di Hassan Fathy per una piccola casa a Sidi Krier, realizzata nel 1971 lungo la costa che si estende a ovest di Alessandria d’Egitto. L’edificio, concepito come prototipo di casa vacanze, coagula le riflessioni teoriche e progettuali di Fathy sul tema dell’abitare. A Sidi Krier è infatti possibile rintracciare i principali dispositivi spaziali che l’architetto identifica come propri della casa araba della tradizione e che, riscritti e ibridati, egli traspone nei suoi progetti residenziali. Primo tra questi è la corte, che qui non solo struttura l’impianto, ma diviene anche un dispositivo per orientare lo sguardo in direzione della linea di costa. Inoltre, la scelta di costruire intorno a un vuoto è espediente per radicare l’architettura al luogo, interpretato sia nei suoi caratteri topografici che nella sua dimensione immateriale, come punto d’incontro fisico e simbolico tra il deserto e il Mediterraneo, ovvero tra culture che identificano nel tipo a corte il loro archetipo dell’abitare.
Intorno a un vuoto. La casa di Hassan Fathy a Sidi Krier / Bertini, Viola. - In: LARGO DUOMO. - ISSN 2974-7740. - 9(2023), pp. 172-181.
Intorno a un vuoto. La casa di Hassan Fathy a Sidi Krier
Bertini, Viola
2023
Abstract
Il contributo presenta il progetto di Hassan Fathy per una piccola casa a Sidi Krier, realizzata nel 1971 lungo la costa che si estende a ovest di Alessandria d’Egitto. L’edificio, concepito come prototipo di casa vacanze, coagula le riflessioni teoriche e progettuali di Fathy sul tema dell’abitare. A Sidi Krier è infatti possibile rintracciare i principali dispositivi spaziali che l’architetto identifica come propri della casa araba della tradizione e che, riscritti e ibridati, egli traspone nei suoi progetti residenziali. Primo tra questi è la corte, che qui non solo struttura l’impianto, ma diviene anche un dispositivo per orientare lo sguardo in direzione della linea di costa. Inoltre, la scelta di costruire intorno a un vuoto è espediente per radicare l’architettura al luogo, interpretato sia nei suoi caratteri topografici che nella sua dimensione immateriale, come punto d’incontro fisico e simbolico tra il deserto e il Mediterraneo, ovvero tra culture che identificano nel tipo a corte il loro archetipo dell’abitare.File | Dimensione | Formato | |
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