Combining feminism and architecture means understanding and designing the spaces we inhabit through a gender perspective capable of overturning stereotypes and clichés, unfortunately still widespread despite the research developed by many feminist scholars. These have initiated a new historical perspective that has changed the methodologies of analysis, bringing out many women who were left in the shadows. Recomposing memories to build gender genealogies and elaborating theoretical reflections to give substance to feminist approaches have been the two most recurring approaches, to which a third line of reflections and practices is being added, more recently, related to the design approach. The article briefly retraces some emblematic figures of recent history and then dwells on contemporary projects in which, finally, women are key actors in imagining, proposing, and creating an in-clusive city that knows how to take charge of everyone’s needs, but also desires, at an intergenerational and intersectional level. Alongside the work of memory, the elaboration of a knowledge that is not neutral, but positioned on our being women, enables implementation practices that shape and give life to new types of space in which it becomes possible to break old dichotomies and gender discriminations.

Coniugare femminismo e architettura significa proporre una lettura e un progetto degli spazi che abitiamo attraverso un’ottica di genere in grado di rovesciare stereotipi e luoghi comuni, purtroppo ancora diffusi nonostante le ricerche sviluppate da molte studiose femministe. Queste hanno avviato una nuova prospettiva storica che ha modificato le metodologie di analisi, facendo emergere molte figure rimaste nell’ombra. Ricomporre memorie per costruire genealogie di genere ed elaborare riflessioni teoriche per dare corpo ad approcci femministi sono state le due direttrici di studio più ricorrenti, alle quali più di recente si sta aggiungendo una terza pista di riflessioni e pratiche legata all’approccio progettuale. L’articolo intende ripercorrere sinteticamente alcune figure emblematiche della storia recente per soffermarsi quindi sulle progettualità contemporanee che, finalmente, vedono le donne protagoniste nell’immaginare, proporre e realizzare città inclusive che sappiano farsi carico dei bisogni, ma anche dei desideri, di tutte e tutti, a livello intergenerazionale e intersezionale. Accanto al lavoro di memoria, l’elaborazione di un sapere non neutro, ma posizionato sul nostro essere donne, rende finalmente possibili pratiche realizzative che plasmano e danno vita a nuovi tipi di spazio in cui frantumare vecchie dicotomie e discriminazioni di genere.

Femminismo e architettura: origini e sviluppi dalla riflessione alla pratica del progetto / Mattogno, Claudia. - In: SCIENZE DEL TERRITORIO. - ISSN 2284-242X. - 11:1(2023), pp. 42-50. [10.36253/sdt-14483]

Femminismo e architettura: origini e sviluppi dalla riflessione alla pratica del progetto

Claudia Mattogno
2023

Abstract

Combining feminism and architecture means understanding and designing the spaces we inhabit through a gender perspective capable of overturning stereotypes and clichés, unfortunately still widespread despite the research developed by many feminist scholars. These have initiated a new historical perspective that has changed the methodologies of analysis, bringing out many women who were left in the shadows. Recomposing memories to build gender genealogies and elaborating theoretical reflections to give substance to feminist approaches have been the two most recurring approaches, to which a third line of reflections and practices is being added, more recently, related to the design approach. The article briefly retraces some emblematic figures of recent history and then dwells on contemporary projects in which, finally, women are key actors in imagining, proposing, and creating an in-clusive city that knows how to take charge of everyone’s needs, but also desires, at an intergenerational and intersectional level. Alongside the work of memory, the elaboration of a knowledge that is not neutral, but positioned on our being women, enables implementation practices that shape and give life to new types of space in which it becomes possible to break old dichotomies and gender discriminations.
2023
Coniugare femminismo e architettura significa proporre una lettura e un progetto degli spazi che abitiamo attraverso un’ottica di genere in grado di rovesciare stereotipi e luoghi comuni, purtroppo ancora diffusi nonostante le ricerche sviluppate da molte studiose femministe. Queste hanno avviato una nuova prospettiva storica che ha modificato le metodologie di analisi, facendo emergere molte figure rimaste nell’ombra. Ricomporre memorie per costruire genealogie di genere ed elaborare riflessioni teoriche per dare corpo ad approcci femministi sono state le due direttrici di studio più ricorrenti, alle quali più di recente si sta aggiungendo una terza pista di riflessioni e pratiche legata all’approccio progettuale. L’articolo intende ripercorrere sinteticamente alcune figure emblematiche della storia recente per soffermarsi quindi sulle progettualità contemporanee che, finalmente, vedono le donne protagoniste nell’immaginare, proporre e realizzare città inclusive che sappiano farsi carico dei bisogni, ma anche dei desideri, di tutte e tutti, a livello intergenerazionale e intersezionale. Accanto al lavoro di memoria, l’elaborazione di un sapere non neutro, ma posizionato sul nostro essere donne, rende finalmente possibili pratiche realizzative che plasmano e danno vita a nuovi tipi di spazio in cui frantumare vecchie dicotomie e discriminazioni di genere.
femminismo; architettura; genealogie di genere; progettiste; cura del territorio
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Femminismo e architettura: origini e sviluppi dalla riflessione alla pratica del progetto / Mattogno, Claudia. - In: SCIENZE DEL TERRITORIO. - ISSN 2284-242X. - 11:1(2023), pp. 42-50. [10.36253/sdt-14483]
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