Tra i principali ostacoli al plurilinguismo, gli studi glottodidattici condotti in Europa e Nordamerica segnalano un eccesso di foreign language anxiety, diffuso sul piano sia dell’apprendimento scolastico, sia dell’acquisizione autonoma delle lingue straniere. Tra le pratiche comuni di fronte alle lingue straniere prevale una diffusa paura, manifesta in molteplici forme di resistenza (ed esplicitata in lingua italiana ad es. nelle tipiche reazioni: “beato chi sa le lingue, io sono completamente negato”, “non ci provo nemmeno, farei soltanto brutta figura” etc.). Tale paura nei confronti delle lingue può ricondursi, in linea di principio, a specifiche pratiche formative dominanti, in modo più o meno rilevante, nelle culture europee o genericamente ‘occidentali’. Il saggio intende dare in questo contesto un duplice contributo alle ricerche sulla foreign language anxiety (in seguito denominata anche ansia linguistica). In particolare, si intende: A. Illustrare in sintesi alcune considerazioni sull’argomento, maturate nelle ricerche interdisciplinari sul campo glottodidattico. L’equazione “lingua straniera uguale paura” si colloca in un modello culturale che contrasta con le condizioni ideali di apprendimento. B. presentare i risultati recenti di un’indagine sulla presenza della paura delle lingue straniere condotta presso università italiane. Si inizia dunque a determinare quantitativamente l’associazione della lingua straniera alla paura.
Lingua straniera uguale paura? / Senf, Kurt Jorg. - (2006), pp. 151-166. (Intervento presentato al convegno La “nuova Europa” tra identità culturale e comunità politica tenutosi a Roma, Università "Sapienza" nel 21/10/2005 - 22/10/2005).
Lingua straniera uguale paura?
SENF, Kurt Jorg
2006
Abstract
Tra i principali ostacoli al plurilinguismo, gli studi glottodidattici condotti in Europa e Nordamerica segnalano un eccesso di foreign language anxiety, diffuso sul piano sia dell’apprendimento scolastico, sia dell’acquisizione autonoma delle lingue straniere. Tra le pratiche comuni di fronte alle lingue straniere prevale una diffusa paura, manifesta in molteplici forme di resistenza (ed esplicitata in lingua italiana ad es. nelle tipiche reazioni: “beato chi sa le lingue, io sono completamente negato”, “non ci provo nemmeno, farei soltanto brutta figura” etc.). Tale paura nei confronti delle lingue può ricondursi, in linea di principio, a specifiche pratiche formative dominanti, in modo più o meno rilevante, nelle culture europee o genericamente ‘occidentali’. Il saggio intende dare in questo contesto un duplice contributo alle ricerche sulla foreign language anxiety (in seguito denominata anche ansia linguistica). In particolare, si intende: A. Illustrare in sintesi alcune considerazioni sull’argomento, maturate nelle ricerche interdisciplinari sul campo glottodidattico. L’equazione “lingua straniera uguale paura” si colloca in un modello culturale che contrasta con le condizioni ideali di apprendimento. B. presentare i risultati recenti di un’indagine sulla presenza della paura delle lingue straniere condotta presso università italiane. Si inizia dunque a determinare quantitativamente l’associazione della lingua straniera alla paura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.