Una comparazione dei romanzi fantapolitici tra Italia e Unione Sovietica: le diverse facce della letteratura d’evasione di massa

The essay focuses on the comparison of two early 20th-century political fiction novels, both co-written in a period of great stylistic and theoretical fervour: Iprite (1925) by Viktor Šklovsky and Vsevolod Ivanov, and Lo zar non è morto (1929) by I Dieci. The two novels, which are similar in many respects, seem to be almost mirrors of each other, even though they are closely connected to the social, political and cultural dimension of the place they belong to: on the one hand Italy and on the other newly formed Soviet Union.

Il contributo focalizza l’attenzione sulla comparazione di due romanzi fantapolitici primonovecenteschi, scritti entrambi a quattro mani, in un periodo di grande fervore stilistico e teorico: Iprite (1925) di Viktor Šklovskij e Vsevolod Ivanov e Lo zar non è morto (1929) de I Dieci . I due romanzi, che risultano simili per molti aspetti, sembrano essere quasi lo specchio l’uno dell’altro, pur collegandosi strettamente al tessuto sociale, politico e culturale ognuno del luogo cui pertengono: da un lato l’Italia e dall’altro la neonata Unione Sovietica.