In un presente interessato dall’incessabile depauperamento delle risorse della terra a fronte del quale, in una logica di sviluppo sostenibile, la parola d’ordine è costituita dalla transizione ecologica, ormai al centro delle agende delle istituzioni a tutti i livelli e obiettivo sempre più avvertito anche dai singoli cittadini, l’agricoltura ed il settore agroalimentare nel suo complesso possono giocare un ruolo determinante e diventare parte attiva, con particolare riferimento alla lotta alla perdita della biodiversità e al cambiamento climatico. Se, infatti, da un lato l’agricoltura condotta con pratiche intensive tipiche dell’agricoltura moderna a partire dalla cd. “Rivoluzione verde”, può avere gravi impatti sull’ambiente che si manifestano prevalentemente sull’integrità e la diversità biologica e l’agrobiodiversità – la cui perdita ha raggiunto livelli di guardia – avendo conseguenze anche sui cambiamenti climatici, e può, dunque, essere vista come causa/fattore scatenante, è altrettando vero che al tempo stesso può essere essa stessa la vera soluzione in relazione ad entrambi questi fenomeni. Preso atto della inadeguatezza degli attuali modelli di produzione, sta emergendo sempre di più la consapevolezza, anche da parte delle istituzioni, della necessità di un netto e decisivo cambio di passo, e la vera sfida del futuro sarà quella di coniugare, in un equilibrio molto complesso da raggiungere, la produttività delle rese agricole e l’aumento della produzione di alimenti – anche in previsione della crescente crescita demografica della popolazione mondiale – con la salvaguardia delle risorse della terra e della biodiversità, in un’ottica di intensificazione sostenibile, riducendo gli impatti negativi sull’ambiente fino ad oggi causati dal settore agroalimentare. Partendo da questi presupposti e dopo aver illustrato la panoramica del quadro a livello istituzionale multilivello che vede coinvolta in prima linea l’Unione Europea grazie ai piani di azione e le Strategie Biodiversità 2030 e Farm to fork, adottate nell’ambito del Green Deal, l’obiettivo della mia ricerca sarà quello di individuare quelle che possano essere le politiche più adeguate essendo di fondamentale importanza trovare sia a livello istituzionale che dal punto di vista pratico soluzioni e modelli che possano dirigere l’agricoltura verso modelli più sostenibili. Nell’affrontare la tematica e sulla scia di quanto auspicato nella Strategia Farm to fork è necessario che ambiente, agricoltura, alimentazione, salute e commercio non siano più visti come settori separati ed autonomi ma è necessario un approccio olistico, che affronti in modo coordinato non solo la produzione alimentare, l’agricoltura ed il commercio, ma anche la qualità del cibo e dell’ambiente, la tutela della salute, la gestione delle risorse e del territorio, l’ecologia, oltre alla salvaguardia dei valori sociali e culturali legati all’alimentazione, considerando la loro stretta interdipendenza. In quest’ottica, tra l’altro, si deve superare l’idea prevalsa fino a poco tempo fa che tra ambiente e agricoltura così come tra ambiente ed alimentazione ci debba necessariamente essere un rapporto conflittuale potendo, piuttosto, esserci un vero e proprio rapporto sinergico tra le stesse, nell’ambito del quale i modelli agricoli e alimentari possono costituire essi stessi uno strumento di tutela ambientale se condotti secondo logiche adeguate.
Le nuove sfide nel settore agroalimentare per un futuro sostenibile / Cundari, Manuela. - (2024 Jan 22).
Le nuove sfide nel settore agroalimentare per un futuro sostenibile
CUNDARI, MANUELA
22/01/2024
Abstract
In un presente interessato dall’incessabile depauperamento delle risorse della terra a fronte del quale, in una logica di sviluppo sostenibile, la parola d’ordine è costituita dalla transizione ecologica, ormai al centro delle agende delle istituzioni a tutti i livelli e obiettivo sempre più avvertito anche dai singoli cittadini, l’agricoltura ed il settore agroalimentare nel suo complesso possono giocare un ruolo determinante e diventare parte attiva, con particolare riferimento alla lotta alla perdita della biodiversità e al cambiamento climatico. Se, infatti, da un lato l’agricoltura condotta con pratiche intensive tipiche dell’agricoltura moderna a partire dalla cd. “Rivoluzione verde”, può avere gravi impatti sull’ambiente che si manifestano prevalentemente sull’integrità e la diversità biologica e l’agrobiodiversità – la cui perdita ha raggiunto livelli di guardia – avendo conseguenze anche sui cambiamenti climatici, e può, dunque, essere vista come causa/fattore scatenante, è altrettando vero che al tempo stesso può essere essa stessa la vera soluzione in relazione ad entrambi questi fenomeni. Preso atto della inadeguatezza degli attuali modelli di produzione, sta emergendo sempre di più la consapevolezza, anche da parte delle istituzioni, della necessità di un netto e decisivo cambio di passo, e la vera sfida del futuro sarà quella di coniugare, in un equilibrio molto complesso da raggiungere, la produttività delle rese agricole e l’aumento della produzione di alimenti – anche in previsione della crescente crescita demografica della popolazione mondiale – con la salvaguardia delle risorse della terra e della biodiversità, in un’ottica di intensificazione sostenibile, riducendo gli impatti negativi sull’ambiente fino ad oggi causati dal settore agroalimentare. Partendo da questi presupposti e dopo aver illustrato la panoramica del quadro a livello istituzionale multilivello che vede coinvolta in prima linea l’Unione Europea grazie ai piani di azione e le Strategie Biodiversità 2030 e Farm to fork, adottate nell’ambito del Green Deal, l’obiettivo della mia ricerca sarà quello di individuare quelle che possano essere le politiche più adeguate essendo di fondamentale importanza trovare sia a livello istituzionale che dal punto di vista pratico soluzioni e modelli che possano dirigere l’agricoltura verso modelli più sostenibili. Nell’affrontare la tematica e sulla scia di quanto auspicato nella Strategia Farm to fork è necessario che ambiente, agricoltura, alimentazione, salute e commercio non siano più visti come settori separati ed autonomi ma è necessario un approccio olistico, che affronti in modo coordinato non solo la produzione alimentare, l’agricoltura ed il commercio, ma anche la qualità del cibo e dell’ambiente, la tutela della salute, la gestione delle risorse e del territorio, l’ecologia, oltre alla salvaguardia dei valori sociali e culturali legati all’alimentazione, considerando la loro stretta interdipendenza. In quest’ottica, tra l’altro, si deve superare l’idea prevalsa fino a poco tempo fa che tra ambiente e agricoltura così come tra ambiente ed alimentazione ci debba necessariamente essere un rapporto conflittuale potendo, piuttosto, esserci un vero e proprio rapporto sinergico tra le stesse, nell’ambito del quale i modelli agricoli e alimentari possono costituire essi stessi uno strumento di tutela ambientale se condotti secondo logiche adeguate.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_dottorato_Cundari.pdf
accesso aperto
Note: Tesi completa
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
2.81 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.81 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.