La pandemia del Covid-19 ha imposto discontinuità e innovazioni a tanti aspetti del nostro modo di vivere e di lavorare, alcune delle quali sono destinate a rimanere. Tra queste eredità del Covid-19 c’è sicuramente il lavoro da remoto vale a dire la possibilità di svolgere molteplici mansioni lavorative collegandosi tramite Internet da casa o da qualunque altro luogo senza necessità di recarsi fisicamente in ufficio, nella sede aziendale o presso i clienti. Le implicazioni economiche e sociali di questo passaggio non possono essere sottovalutate. Volendo sintetizzare si potrebbe dire che, con il lavoro da remoto, il Covid-19 ci ha portato definitivamente fuori del mondo del lavoro del Novecento, in una realtà non più costretta entro le rigidità di tempo e spazio che hanno caratterizzato il modello di lavoro fin qui dominante (sebbene già da tempo in declino). Le conseguenze di questo passaggio diverranno via via più evidenti col passare del tempo, ma già oggi si intravedono i primi segni di cambiamento e lo scienziato sociale deve, in momenti di rottura come questo, provare ad anticiparne la direzione. L’assunto di partenza di questo articolo è che nella nuova geografia del lavoro disegnata dal lavoro da remoto si aprono opportunità e rischi per le città dell’Umbria. Sintetizzando, le città umbre si ritroveranno più “vicine” alle grandi città del Centro Italia e del resto del paese. Il lavoro da remoto, come si proverà a chiarire di seguito, può incidere sulle tendenze della popolazione e sulla dinamica della produttività delle città umbre. Queste potrebbero ritrovarsi non solo più vicine alle grandi città ma anche un po’ meno spopolate e meno anziane, e perfino con più alti livelli di produttività del sistema economico locale. Ma si tratta di processi che devono essere, per quanto possibile, stimolati e orientati poiché non è detto che vadano spontaneamente nella direzione auspicata. Al contrario, potrebbero rivelarsi deludenti o anche risolversi in risultati di segno negativo per le città umbre.

Lavoro da remoto e nuova geografia del lavoro. Rischi e opportunità per le città medie dell'Umbria / Croce, Giuseppe. - In: UMBRIA RICERCHE. - ISSN 2785-3438. - 2-3:(2022), pp. 13-26.

Lavoro da remoto e nuova geografia del lavoro. Rischi e opportunità per le città medie dell'Umbria

GIUSEPPE CROCE
2022

Abstract

La pandemia del Covid-19 ha imposto discontinuità e innovazioni a tanti aspetti del nostro modo di vivere e di lavorare, alcune delle quali sono destinate a rimanere. Tra queste eredità del Covid-19 c’è sicuramente il lavoro da remoto vale a dire la possibilità di svolgere molteplici mansioni lavorative collegandosi tramite Internet da casa o da qualunque altro luogo senza necessità di recarsi fisicamente in ufficio, nella sede aziendale o presso i clienti. Le implicazioni economiche e sociali di questo passaggio non possono essere sottovalutate. Volendo sintetizzare si potrebbe dire che, con il lavoro da remoto, il Covid-19 ci ha portato definitivamente fuori del mondo del lavoro del Novecento, in una realtà non più costretta entro le rigidità di tempo e spazio che hanno caratterizzato il modello di lavoro fin qui dominante (sebbene già da tempo in declino). Le conseguenze di questo passaggio diverranno via via più evidenti col passare del tempo, ma già oggi si intravedono i primi segni di cambiamento e lo scienziato sociale deve, in momenti di rottura come questo, provare ad anticiparne la direzione. L’assunto di partenza di questo articolo è che nella nuova geografia del lavoro disegnata dal lavoro da remoto si aprono opportunità e rischi per le città dell’Umbria. Sintetizzando, le città umbre si ritroveranno più “vicine” alle grandi città del Centro Italia e del resto del paese. Il lavoro da remoto, come si proverà a chiarire di seguito, può incidere sulle tendenze della popolazione e sulla dinamica della produttività delle città umbre. Queste potrebbero ritrovarsi non solo più vicine alle grandi città ma anche un po’ meno spopolate e meno anziane, e perfino con più alti livelli di produttività del sistema economico locale. Ma si tratta di processi che devono essere, per quanto possibile, stimolati e orientati poiché non è detto che vadano spontaneamente nella direzione auspicata. Al contrario, potrebbero rivelarsi deludenti o anche risolversi in risultati di segno negativo per le città umbre.
2022
lavoro da remoto; città medie; produttività
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Lavoro da remoto e nuova geografia del lavoro. Rischi e opportunità per le città medie dell'Umbria / Croce, Giuseppe. - In: UMBRIA RICERCHE. - ISSN 2785-3438. - 2-3:(2022), pp. 13-26.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Croce_Lavoro_2022.pdf

accesso aperto

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 666 kB
Formato Adobe PDF
666 kB Adobe PDF

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1700674
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact