This study examines the attitude towards poverty and wealth in Petrarch’s letters, mainly those addressed to members of the Papal Curia. The first part of the essay analyses how Petrarch in his letters, both published and unpublished, indirectly describes his condition of a wealthy member of the clergy and, at the same time, professes the ideal of an honesta paupertas (“an honest poverty”). Such an ideal is, in fact, opposed to the that of the paupertas Christi professed by the spiritual Franciscans. The second part of the essay examines how Petrarch, especially during the papacy of Urbanus V, tries to keep a channel of communication with the French cardinals, hoping to exert an influence on the Curia for the sake of the return of the Papal siege to Rome. After having discussed such a political goal, the last part of the essay examines two letters in particular: Fam. XIV 2 (to the Cardinal Elie de Talleyrand) and Sen. II 2 (to the Papal Secretary Francesco Bruni). Both the letters criticize idea that a good man of the Church should lead a life based on an ideal of strict poverty, on the basis of Seneca’s argumentations in the De vita beata and the example of Saint Ambrose.

Il saggio prende in esame le modalità con le quali Petrarca, rivolgendosi principalmente ad interlocutori appartenenti alla Curia, tratta il tema della povertà nel suo epistolario. Dopo aver evidenziato la presenza, tra le lettere petrarchesche, comprese quelle ospitate nelle Familiares e nelle Seniles, di testimonianze che forniscono un quadro credibile dell’effettiva condizione di agiato clericus dello scrivente, il saggio ricostruisce l’ideale di honesta paupertas professato da Petrarca. Delineato in un insieme di epistole indirizzate a uomini di primo piano della Curia, e presente, in controluce, nello stesso De vita solitaria, tale ideale si contrappone, di fatto, alla concezione della paupertas Christi professato dagli spirituali. L’intento di Petrarca, d’altronde, in particolare durante il pontificato di Urbano V, è quello di tenere in piedi un canale di comunicazione con la Curia, nella speranza di poter spendere la propria influenza per favorire la fine della vacatio. Significative, a riguardo, le due lettere prese in esame nella sezione conclusiva del saggio: la Fam. XIV 2 (ad Elie de Talleyrand), trattazione in merito alle difficoltà inerenti alla condizione di un alto prelato; la Sen. II 2 (al Segretario Apostolico Francesco Bruni), volta a dimostrare che è possibile esercitare le virtù nella ricchezza come nella povertà. Nella Senile, in particolare, Petrarca svuota dall’interno la concezione rigorista della povertà ricorrendo a una duplice auctoritas: il Seneca del De vita beata e S. Ambrogio, exemplum di un alto prelato che non fu danneggiato nella sua azione apostolica né dalla ricchezza della sede vescovile da lui amministrata né dall’appartenenza a una famiglia senatoria

«Paupertatem inter divitias amare». Povertà, ricchezza, lusso e magnificenza nelle lettere di Francesco Petrarca / Geri, Lorenzo. - In: NUOVA RIVISTA DI LETTERATURA ITALIANA. - ISSN 1590-7929. - 26:1(2023), pp. 11-47.

«Paupertatem inter divitias amare». Povertà, ricchezza, lusso e magnificenza nelle lettere di Francesco Petrarca

GERI Lorenzo
2023

Abstract

This study examines the attitude towards poverty and wealth in Petrarch’s letters, mainly those addressed to members of the Papal Curia. The first part of the essay analyses how Petrarch in his letters, both published and unpublished, indirectly describes his condition of a wealthy member of the clergy and, at the same time, professes the ideal of an honesta paupertas (“an honest poverty”). Such an ideal is, in fact, opposed to the that of the paupertas Christi professed by the spiritual Franciscans. The second part of the essay examines how Petrarch, especially during the papacy of Urbanus V, tries to keep a channel of communication with the French cardinals, hoping to exert an influence on the Curia for the sake of the return of the Papal siege to Rome. After having discussed such a political goal, the last part of the essay examines two letters in particular: Fam. XIV 2 (to the Cardinal Elie de Talleyrand) and Sen. II 2 (to the Papal Secretary Francesco Bruni). Both the letters criticize idea that a good man of the Church should lead a life based on an ideal of strict poverty, on the basis of Seneca’s argumentations in the De vita beata and the example of Saint Ambrose.
2023
Il saggio prende in esame le modalità con le quali Petrarca, rivolgendosi principalmente ad interlocutori appartenenti alla Curia, tratta il tema della povertà nel suo epistolario. Dopo aver evidenziato la presenza, tra le lettere petrarchesche, comprese quelle ospitate nelle Familiares e nelle Seniles, di testimonianze che forniscono un quadro credibile dell’effettiva condizione di agiato clericus dello scrivente, il saggio ricostruisce l’ideale di honesta paupertas professato da Petrarca. Delineato in un insieme di epistole indirizzate a uomini di primo piano della Curia, e presente, in controluce, nello stesso De vita solitaria, tale ideale si contrappone, di fatto, alla concezione della paupertas Christi professato dagli spirituali. L’intento di Petrarca, d’altronde, in particolare durante il pontificato di Urbano V, è quello di tenere in piedi un canale di comunicazione con la Curia, nella speranza di poter spendere la propria influenza per favorire la fine della vacatio. Significative, a riguardo, le due lettere prese in esame nella sezione conclusiva del saggio: la Fam. XIV 2 (ad Elie de Talleyrand), trattazione in merito alle difficoltà inerenti alla condizione di un alto prelato; la Sen. II 2 (al Segretario Apostolico Francesco Bruni), volta a dimostrare che è possibile esercitare le virtù nella ricchezza come nella povertà. Nella Senile, in particolare, Petrarca svuota dall’interno la concezione rigorista della povertà ricorrendo a una duplice auctoritas: il Seneca del De vita beata e S. Ambrogio, exemplum di un alto prelato che non fu danneggiato nella sua azione apostolica né dalla ricchezza della sede vescovile da lui amministrata né dall’appartenenza a una famiglia senatoria
Francesco Petrarca; povertà; quaestio de paupertate; Petrarca e la Curia; Familiares; Seniles; Sine nomine; De vita solitaria
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
«Paupertatem inter divitias amare». Povertà, ricchezza, lusso e magnificenza nelle lettere di Francesco Petrarca / Geri, Lorenzo. - In: NUOVA RIVISTA DI LETTERATURA ITALIANA. - ISSN 1590-7929. - 26:1(2023), pp. 11-47.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1700282
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