Il progetto di ricerca ha come obiettivo quello di indagare le pratiche queer nello spazio digitale analizzando la dimensione politica dell'autoritratto fotografico su Instagram. L'ambito d'indagine è stato circoscritto all'attività sul social network di attivistə italianə appartenenti alla comunità LGBT. Si vuole comprendere se e in che modo queste produzioni visuali siano caratterizzate dalla pratica del queer reading o queering cioè da un metodo di lettura e costruzione dei saperi e delle narrazioni che problematizza le politiche identitarie e i sistemi di oppressione naturalizzati basato sul pensiero teorico-politico queer (Barker & Scheele, 2016). L'autoritratto fotografico viene inteso come prodotto culturale e come pratica sociale che storicamente assume un ruolo significativo nella costruzione degli immaginari sull'identità. La possibilità di agire su di essi incoraggia da sempre un uso politico di questo dispositivo da parte del sistema di potere dominante tanto quanto da parte di chi vi si oppone. Seguendo questi presupposti la ricerca si propone di studiare gli elementi che caratterizzano gli autoritratti fotografici prodotti da attivistə queer su Instagram: ricorrenze e peculiarità in termini di temi, discorsi, iconografie, estetiche, linguaggi. La ricerca mira inoltre a delineare le forme di attivismo queer sviluppate in questo contesto, riflettendo su quali negoziazioni esse ingaggiano con il dispositivo digitale e come sono correlate alle pratiche politiche offline. La scelta di concentrare la ricerca empirica sul contesto italiano è motivata dall'interesse di indagare l'evoluzione del pensiero e delle pratiche queer nella comunità LGBT nazionale e le forme di attivismo digitale sviluppate attraverso l'uso dei social network da persone gay, lesbiche, bisessuali, transə, intersex, non binary, asessuali, non conformi. Mira inoltre a contribuire all'arricchimento della letteratura scientifica su questi temi che, in ambito italiano, rappresentano un campo di studi ancora minoritario. Considerata tanto la complessità, l'ampiezza, la varietà del fenomeno, quanto l'assenza di un movimento politico queer unitario, si è scelto di focalizzare la ricerca sulle forme di attivismo individuale. Esse sono rappresentate dalla pubblicazione online di contenuti personali, e s'inseriscono nella routine quotidiana dell'utilizzo dei media digitali attraverso i dispositivi mobili. Allo stesso modo si è preferito concentrare l'attenzione sulle produzioni mediali diffuse tramite un social network mainstream, frequentato da un'utenza prevalentemente cis-eterosessuale nel quale il posizionamento queer si manifesta in un ambiente “non protetto” e non targettizzato esplicitamente per le soggettività minoritarie (Jenzen, 2015; Duguay, 2017). Seguendo le riflessioni elaborate dagli studi contemporanei sull'utilizzo dei social media nella costruzione e nelle rappresentazioni della soggettività (Turkle 2005; Papacharissi 2011, 2018) e in particolare dell'uso di SNS basati sulla produzione di contenuti visivi da parte di utenti non cis-eterosessuali (Duguay, 2017), Instagram è stato scelto come ambiente digitale privilegiato per osservare i comportamenti dei soggetti di studio. La cornice teorica ha circoscritto l'ambito d'indagine nel quale è stata sviluppata la ricerca empirica inquadrando il concetto di queer come definizione politica postidentitaria del sé e come strumento di decostruzione dei saperi e degli immaginari eteronormativi (Fotopoulou, 2012). Vista la stretta connessione tra teorie queer e pratiche politiche, sono state studiate diverse esperienze di attivismo queer internazionali e nazionali evidenziandone i tratti distintivi (tra cui l'utilizzo sovversivo dei media) utili a stabilire indicatori per la raccolta e l'analisi dei materiali empirici. A questa prima parte segue una ricostruzione delle forme di attivismo digitale, in particolare di quelle che hanno come oggetto le politiche identitarie in una prospettiva intersezionale, e delle esperienze artistiche a esse collegate. Il quadro teorico è stato completato da una rassegna scientifica sull'utilizzo dell'autoritratto fotografico come dispositivo di autodeterminazione e visibilizzazione da parte delle persone LGBT e Instagram con strumento di autonarrazione e di attivismo politico (Sikora, 2015; Duguay, 2017; Serafinelli & Villi, 2017; Serafinelli, 2018). Il metodo scelto per condurre la ricerca empirica è caratterizzo da un approccio qualitativo che risponde alla consapevolezza di non poter descrivere un fenomeno culturale complesso nella sua totalità, sia per la natura dell'oggetto di studio, sia per i soggetti coinvolti. Una ricerca qualitativa è ritenuta più appropriata per approfondire le dinamiche che caratterizzano il fenomeno studiato in quanto privilegia l'osservazione ravvicinata di un numero di casi limitato. Per rispondere alle domande di ricerca sono stati individuati tre metodi di raccolta e analisi dei dati, conseguenti tra loro: ricerca etnografica in rete o netnography, interviste semistrutturate ai casi di studio e l'analisi tematica di una selezione di post da loro pubblicati su Instagram. La selezione dei casi di studio, afferenti al contesto dell'attivismo LGBT/queer italiano, è stata svolta in modo deduttivo. I soggetti di analisi sono stati reperiti sia attingendo direttamente alla lista di follow del profilo Instagram della ricercatrice, che ai profili che il social network le ha suggerito di seguire (sulla base del suo interesse per le tematiche in oggetto), sia cercando su Instagram i profili di persone riconosciute pubblicamente come impegnate politicamente riguardo alle tematiche queer. Questo posizionamento ha permesso di facilitare l'individuazione di casi di studio coerenti per rispondere alle domande di ricerca, per poi sottoporli a una selezione che segue dei criteri strategici elaborati a partire dalla cornice teorica . Gli indicatori che hanno orientato la scelta dei profili Instagram da selezionare come unità di analisi sono hanno riguardato profili personali di utenti italiani e/o appartenenti alla comunità LGBT italiana e la presenza di parole chiave afferenti all'attivismo queer e/o all'autodeterminazione di quanto persone di genere e orientamento sessuale non eteronormato nello spazio dedicato alla descrizione personale, come ad esempio: queer, queeractivist, lgbt/ lgbtactivist, trans, non binary, drag, dragqueer, lesbica, gay. Sono state ricercate inoltre la presenza di post contenenti autoritratti (intesi anche come ritratti dell'utente realizzati da terzi e selfie) e didascalie dei post che presentassero riferimenti a questioni di genere, sessualità, politica, autodeterminazione. Durante la primavera 2021 è stato individuata una prima selezione di utenti che sono stati contattati tramite messaggio privato (direct) su Instagram e successivamente tramite contatto email per sottoporgli la proposta di partecipazione alla ricerca, a cui hanno risposto positivamente dieci soggetti. Nella fase preliminare della ricerca sul campo è stata raccolta della documentazione empirica utilizzando il metodo della netnography al fine di tracciare un quadro dei comportamenti dei soggetti di riferimento: tratti comuni, abitudini, ricorrenze e anomalie (Kozinets, 2009; Pink, Horst, Postill, Hjorth, Lewis & Tacchi, 2016). L'etnografia digitale è stata svolta tramite l'osservazione partecipante di questa comunità disseminata nell'ambiente di Instagram, espressa dal follow della ricercatrice ai profili dei casi di studio e dall'utilizzo di like e altre forme d'interazione (messaggi in direct) sui loro post. Questa fase ha previsto la costruzione di documentazione empirica attraverso il monitoraggio quotidiano di n. 10 profili selezionati come unità di analisi e la raccolta dei dati naturali della loro attività su Instagram. A questa fase di osservazione è seguita un'analisi mirata a delineare un quadro delle modalità di utilizzo dell'autoritratto fotografico su Instagram da parte dei casi in esame, tecniche, estetiche e iconografie utilizzando gli strumenti della sociologia visuale (Mattioli, 2009; Harper, 2012; Spreafico et Al. 2016). Attraverso l'analisi del contenuto sono stati organizzati i dati visuali e le loro relazioni con le componenti di testo all'interno dei post per comprendere le strategie comunicative degli utenti coinvolti e la loro relazione con le pratiche queer evidenziate nella cornice teorica. Nella fase di analisi sono stati rilevati gli elementi stilistici, iconografici, estetici e narrativi ricorrenti tra le immagini poi utilizzati come riferimento per stabilire le correlazioni tra i differenti materiali e inquadrare il sistema rappresentazionale e immaginativo di riferimento. Lo studio di questi dati ha permesso di tracciare i contorni di un possibile sguardo queer (queer gaze) nella costruzione delle autorappresentazioni visuali del sé e del corpo considerando le influenze derivanti dal rapporto con la struttura dell'ambiente digitale (guidelines, affordances, constraints) per il quale sono state prodotte. Questa prima fase dell'analisi dei dati ha permesso di formulare in modo più preciso le domande che hanno costituito l'intervista semi-strutturata. La redazione e la somministrazione dell'intervista semistrutturata hanno avuto come obiettivo quello di raccogliere informazioni direttamente dalle persone coinvolte nella ricerca sul loro posizionamento politico rispetto alle tematiche LGBT, al queer e alle pratiche di attivismo sia online che offline. Nell'intervista sono state inserire domande volte a chiarire come ogni soggetto della ricerca intendesse il concetto di queer, quale fosse il suo rapporto con Instagram (come esso fosse influenzato dal suo posizionamento nel social network in quanto persona queer1) e come considerasse la sua attività e le sue interazioni all'interno del social network. L'intervista ha mirato inoltre ad approfondire le motivazioni e i riferimenti culturali alla base della produzione e della pubblicazione di post contenenti autoritratti fotografici. Quest'ultima parte è necessaria per analizzare attraverso il confronto l'esperienza e le intenzioni di chi ha creato il post con le considerazioni emerse dall'analisi del contenuto delle immagini stesse. Dall'analisi sono emersi inoltre i concetti che caratterizzano in modo più rilevante queste produzioni visuali, ne sono state evidenziate le modalità di formulazione e di manifestazione di un posizionamento politico specificando i differenti casi e quali forme di attivismo mediale digitale si sono sviluppate di conseguenza.

Queering the Network. Un’analisi sulla dimensione politica dell’autoritratto fotografico come pratica queer su Instagram / Farina, Carolina. - (2024 Jan 18).

Queering the Network. Un’analisi sulla dimensione politica dell’autoritratto fotografico come pratica queer su Instagram

FARINA, CAROLINA
18/01/2024

Abstract

Il progetto di ricerca ha come obiettivo quello di indagare le pratiche queer nello spazio digitale analizzando la dimensione politica dell'autoritratto fotografico su Instagram. L'ambito d'indagine è stato circoscritto all'attività sul social network di attivistə italianə appartenenti alla comunità LGBT. Si vuole comprendere se e in che modo queste produzioni visuali siano caratterizzate dalla pratica del queer reading o queering cioè da un metodo di lettura e costruzione dei saperi e delle narrazioni che problematizza le politiche identitarie e i sistemi di oppressione naturalizzati basato sul pensiero teorico-politico queer (Barker & Scheele, 2016). L'autoritratto fotografico viene inteso come prodotto culturale e come pratica sociale che storicamente assume un ruolo significativo nella costruzione degli immaginari sull'identità. La possibilità di agire su di essi incoraggia da sempre un uso politico di questo dispositivo da parte del sistema di potere dominante tanto quanto da parte di chi vi si oppone. Seguendo questi presupposti la ricerca si propone di studiare gli elementi che caratterizzano gli autoritratti fotografici prodotti da attivistə queer su Instagram: ricorrenze e peculiarità in termini di temi, discorsi, iconografie, estetiche, linguaggi. La ricerca mira inoltre a delineare le forme di attivismo queer sviluppate in questo contesto, riflettendo su quali negoziazioni esse ingaggiano con il dispositivo digitale e come sono correlate alle pratiche politiche offline. La scelta di concentrare la ricerca empirica sul contesto italiano è motivata dall'interesse di indagare l'evoluzione del pensiero e delle pratiche queer nella comunità LGBT nazionale e le forme di attivismo digitale sviluppate attraverso l'uso dei social network da persone gay, lesbiche, bisessuali, transə, intersex, non binary, asessuali, non conformi. Mira inoltre a contribuire all'arricchimento della letteratura scientifica su questi temi che, in ambito italiano, rappresentano un campo di studi ancora minoritario. Considerata tanto la complessità, l'ampiezza, la varietà del fenomeno, quanto l'assenza di un movimento politico queer unitario, si è scelto di focalizzare la ricerca sulle forme di attivismo individuale. Esse sono rappresentate dalla pubblicazione online di contenuti personali, e s'inseriscono nella routine quotidiana dell'utilizzo dei media digitali attraverso i dispositivi mobili. Allo stesso modo si è preferito concentrare l'attenzione sulle produzioni mediali diffuse tramite un social network mainstream, frequentato da un'utenza prevalentemente cis-eterosessuale nel quale il posizionamento queer si manifesta in un ambiente “non protetto” e non targettizzato esplicitamente per le soggettività minoritarie (Jenzen, 2015; Duguay, 2017). Seguendo le riflessioni elaborate dagli studi contemporanei sull'utilizzo dei social media nella costruzione e nelle rappresentazioni della soggettività (Turkle 2005; Papacharissi 2011, 2018) e in particolare dell'uso di SNS basati sulla produzione di contenuti visivi da parte di utenti non cis-eterosessuali (Duguay, 2017), Instagram è stato scelto come ambiente digitale privilegiato per osservare i comportamenti dei soggetti di studio. La cornice teorica ha circoscritto l'ambito d'indagine nel quale è stata sviluppata la ricerca empirica inquadrando il concetto di queer come definizione politica postidentitaria del sé e come strumento di decostruzione dei saperi e degli immaginari eteronormativi (Fotopoulou, 2012). Vista la stretta connessione tra teorie queer e pratiche politiche, sono state studiate diverse esperienze di attivismo queer internazionali e nazionali evidenziandone i tratti distintivi (tra cui l'utilizzo sovversivo dei media) utili a stabilire indicatori per la raccolta e l'analisi dei materiali empirici. A questa prima parte segue una ricostruzione delle forme di attivismo digitale, in particolare di quelle che hanno come oggetto le politiche identitarie in una prospettiva intersezionale, e delle esperienze artistiche a esse collegate. Il quadro teorico è stato completato da una rassegna scientifica sull'utilizzo dell'autoritratto fotografico come dispositivo di autodeterminazione e visibilizzazione da parte delle persone LGBT e Instagram con strumento di autonarrazione e di attivismo politico (Sikora, 2015; Duguay, 2017; Serafinelli & Villi, 2017; Serafinelli, 2018). Il metodo scelto per condurre la ricerca empirica è caratterizzo da un approccio qualitativo che risponde alla consapevolezza di non poter descrivere un fenomeno culturale complesso nella sua totalità, sia per la natura dell'oggetto di studio, sia per i soggetti coinvolti. Una ricerca qualitativa è ritenuta più appropriata per approfondire le dinamiche che caratterizzano il fenomeno studiato in quanto privilegia l'osservazione ravvicinata di un numero di casi limitato. Per rispondere alle domande di ricerca sono stati individuati tre metodi di raccolta e analisi dei dati, conseguenti tra loro: ricerca etnografica in rete o netnography, interviste semistrutturate ai casi di studio e l'analisi tematica di una selezione di post da loro pubblicati su Instagram. La selezione dei casi di studio, afferenti al contesto dell'attivismo LGBT/queer italiano, è stata svolta in modo deduttivo. I soggetti di analisi sono stati reperiti sia attingendo direttamente alla lista di follow del profilo Instagram della ricercatrice, che ai profili che il social network le ha suggerito di seguire (sulla base del suo interesse per le tematiche in oggetto), sia cercando su Instagram i profili di persone riconosciute pubblicamente come impegnate politicamente riguardo alle tematiche queer. Questo posizionamento ha permesso di facilitare l'individuazione di casi di studio coerenti per rispondere alle domande di ricerca, per poi sottoporli a una selezione che segue dei criteri strategici elaborati a partire dalla cornice teorica . Gli indicatori che hanno orientato la scelta dei profili Instagram da selezionare come unità di analisi sono hanno riguardato profili personali di utenti italiani e/o appartenenti alla comunità LGBT italiana e la presenza di parole chiave afferenti all'attivismo queer e/o all'autodeterminazione di quanto persone di genere e orientamento sessuale non eteronormato nello spazio dedicato alla descrizione personale, come ad esempio: queer, queeractivist, lgbt/ lgbtactivist, trans, non binary, drag, dragqueer, lesbica, gay. Sono state ricercate inoltre la presenza di post contenenti autoritratti (intesi anche come ritratti dell'utente realizzati da terzi e selfie) e didascalie dei post che presentassero riferimenti a questioni di genere, sessualità, politica, autodeterminazione. Durante la primavera 2021 è stato individuata una prima selezione di utenti che sono stati contattati tramite messaggio privato (direct) su Instagram e successivamente tramite contatto email per sottoporgli la proposta di partecipazione alla ricerca, a cui hanno risposto positivamente dieci soggetti. Nella fase preliminare della ricerca sul campo è stata raccolta della documentazione empirica utilizzando il metodo della netnography al fine di tracciare un quadro dei comportamenti dei soggetti di riferimento: tratti comuni, abitudini, ricorrenze e anomalie (Kozinets, 2009; Pink, Horst, Postill, Hjorth, Lewis & Tacchi, 2016). L'etnografia digitale è stata svolta tramite l'osservazione partecipante di questa comunità disseminata nell'ambiente di Instagram, espressa dal follow della ricercatrice ai profili dei casi di studio e dall'utilizzo di like e altre forme d'interazione (messaggi in direct) sui loro post. Questa fase ha previsto la costruzione di documentazione empirica attraverso il monitoraggio quotidiano di n. 10 profili selezionati come unità di analisi e la raccolta dei dati naturali della loro attività su Instagram. A questa fase di osservazione è seguita un'analisi mirata a delineare un quadro delle modalità di utilizzo dell'autoritratto fotografico su Instagram da parte dei casi in esame, tecniche, estetiche e iconografie utilizzando gli strumenti della sociologia visuale (Mattioli, 2009; Harper, 2012; Spreafico et Al. 2016). Attraverso l'analisi del contenuto sono stati organizzati i dati visuali e le loro relazioni con le componenti di testo all'interno dei post per comprendere le strategie comunicative degli utenti coinvolti e la loro relazione con le pratiche queer evidenziate nella cornice teorica. Nella fase di analisi sono stati rilevati gli elementi stilistici, iconografici, estetici e narrativi ricorrenti tra le immagini poi utilizzati come riferimento per stabilire le correlazioni tra i differenti materiali e inquadrare il sistema rappresentazionale e immaginativo di riferimento. Lo studio di questi dati ha permesso di tracciare i contorni di un possibile sguardo queer (queer gaze) nella costruzione delle autorappresentazioni visuali del sé e del corpo considerando le influenze derivanti dal rapporto con la struttura dell'ambiente digitale (guidelines, affordances, constraints) per il quale sono state prodotte. Questa prima fase dell'analisi dei dati ha permesso di formulare in modo più preciso le domande che hanno costituito l'intervista semi-strutturata. La redazione e la somministrazione dell'intervista semistrutturata hanno avuto come obiettivo quello di raccogliere informazioni direttamente dalle persone coinvolte nella ricerca sul loro posizionamento politico rispetto alle tematiche LGBT, al queer e alle pratiche di attivismo sia online che offline. Nell'intervista sono state inserire domande volte a chiarire come ogni soggetto della ricerca intendesse il concetto di queer, quale fosse il suo rapporto con Instagram (come esso fosse influenzato dal suo posizionamento nel social network in quanto persona queer1) e come considerasse la sua attività e le sue interazioni all'interno del social network. L'intervista ha mirato inoltre ad approfondire le motivazioni e i riferimenti culturali alla base della produzione e della pubblicazione di post contenenti autoritratti fotografici. Quest'ultima parte è necessaria per analizzare attraverso il confronto l'esperienza e le intenzioni di chi ha creato il post con le considerazioni emerse dall'analisi del contenuto delle immagini stesse. Dall'analisi sono emersi inoltre i concetti che caratterizzano in modo più rilevante queste produzioni visuali, ne sono state evidenziate le modalità di formulazione e di manifestazione di un posizionamento politico specificando i differenti casi e quali forme di attivismo mediale digitale si sono sviluppate di conseguenza.
18-gen-2024
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Note: Queering the Network. Un’analisi sulla dimensione politica dell’autoritratto fotografico come pratica queer su Instagram
Tipologia: Tesi di dottorato
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