Il Mediterraneo costituisce da sempre luogo privilegiato di passaggio, incontro, confronto di persone, popoli, culture e religioni. Su quest’ultimo elemento si intende proporre una riflessione che, capovolgendo il punto di vista europeo, missionario e coloniale, privilegi la visione del credente-migrante nei confronti dell’Europa. Da diversi anni, infatti, con l’aumentare d’intensità del fenomeno migratorio dall’Africa subsahariana, l’interesse della ricerca contemporanea si è rivolto in maniera crescente verso la diffusione del cristianesimo africano in Europa. Muovendo da una prospettiva che tenga conto del fattore religioso della migrazione mediterranea, il presente contributo mira quindi a fornire un’analisi di quello che potremmo definire “cristianesimo di ritorno”, attraverso un’approfondita disamina dei principali attori religiosi protagonisti di tale fenomeno. Terra di colonizzazione e teatro di un’importante opera missionaria, attualmente l’Africa rappresenta il nuovo bacino della cristianità globale. La diffusione del cristianesimo in Africa, con i suoi adattamenti e mediazioni con le tradizioni locali, è caratterizzata da uno sviluppo del tutto peculiare (E. Pace 2016). Una delle realtà più dinamiche nel panorama del cristianesimo africano, nonché uno dei principali paesi di origine dei migranti che tramite la rotta mediterranea giungono in Europa, è la Nigeria. Paese diviso lungo linee confessionali tra un nord musulmano e un sud cristiano, la Nigeria è caratterizzata da una conflittualità e da un dinamismo politico-religioso che la rendono di particolare interesse per l’approfondimento che si intende offrire. Nell’affollato campo del cristianesimo nigeriano, intrinsecamente instabile e caratterizzato dall’incessante emergere di nuove chiese e denominazioni, si sono imposte le chiese neo-pentecostali che, negli ultimi decenni, hanno acquisito una posizione rilevante sulla scena religiosa del paese e si vanno via via ritagliando un ruolo sempre più influente su quella socio-politica (F.O. Nyemutu, S.A. Benjamin 2003, M. Ojo 2010). Il loro messaggio, basato sulle funzioni dello Spirito e sul Vangelo della Prosperità e propagandato seguendo un sofisticato modello di marketing religioso, mostra peraltro una rilevante capacità di diffusione al di là dei confini nazionali che arriva ad interessare la realtà dei paesi europei (A. Ukah 2005; R. Burgess, K. Knibbe, A. Quass 2010). Per comprendere tale dinamica espansiva, che costituisce nell’intenzione dei suoi protagonisti un vero e proprio tentativo missionario di ri- cristinianizzazione della secolarizzata Europa, si intende offrire una scrupolosa analisi delle chiese neo-pentecostali nigeriane che tenga conto dei principali fattori del loro sviluppo (E. Pace, A. Butticci 2010; A. Butticci 2016). In particolare verranno indagati elementi quali la loro capacità di porsi come fattori di ri-socializzazione e ri-costituzione delle identità singole e collettive destrutturate dall’impatto dei fenomeni connessi alla globalizzazione e la loro funzione di mediatori tra realtà globale e locale (M. Ojo 2005, 2006). Parimenti verranno indagate le ragioni della loro crescente influenza politica specialmente in contesti caratterizzati da fragilità sociali, economiche e politiche, come quello nigeriano o quello delle comunità migranti della diaspora (K. Knibbe, M. van der Meulen 2009). Pertanto il presente contributo mira ad approfondire la caratteristiche del neo- pentecostalismo nigeriano che, attraverso il Mediterraneo, osserva l’Europa secolarizzata come terra di opera missionaria del nuovo cristianesimo africano.

Nuovi attori religiosi sulla rotta del Mediterraneo. Le chiese pentescostali nigeriane e la loro diffusione in Europa / Monti, Francesco. - 1:1(2023), pp. 751-776. (Intervento presentato al convegno La questione Mediterraneo - Tradizione, cambiamenti, prospettive tenutosi a Università degli Studi di Messina) [10.13129/979-12-80899-02-6].

Nuovi attori religiosi sulla rotta del Mediterraneo. Le chiese pentescostali nigeriane e la loro diffusione in Europa

Francesco Monti
2023

Abstract

Il Mediterraneo costituisce da sempre luogo privilegiato di passaggio, incontro, confronto di persone, popoli, culture e religioni. Su quest’ultimo elemento si intende proporre una riflessione che, capovolgendo il punto di vista europeo, missionario e coloniale, privilegi la visione del credente-migrante nei confronti dell’Europa. Da diversi anni, infatti, con l’aumentare d’intensità del fenomeno migratorio dall’Africa subsahariana, l’interesse della ricerca contemporanea si è rivolto in maniera crescente verso la diffusione del cristianesimo africano in Europa. Muovendo da una prospettiva che tenga conto del fattore religioso della migrazione mediterranea, il presente contributo mira quindi a fornire un’analisi di quello che potremmo definire “cristianesimo di ritorno”, attraverso un’approfondita disamina dei principali attori religiosi protagonisti di tale fenomeno. Terra di colonizzazione e teatro di un’importante opera missionaria, attualmente l’Africa rappresenta il nuovo bacino della cristianità globale. La diffusione del cristianesimo in Africa, con i suoi adattamenti e mediazioni con le tradizioni locali, è caratterizzata da uno sviluppo del tutto peculiare (E. Pace 2016). Una delle realtà più dinamiche nel panorama del cristianesimo africano, nonché uno dei principali paesi di origine dei migranti che tramite la rotta mediterranea giungono in Europa, è la Nigeria. Paese diviso lungo linee confessionali tra un nord musulmano e un sud cristiano, la Nigeria è caratterizzata da una conflittualità e da un dinamismo politico-religioso che la rendono di particolare interesse per l’approfondimento che si intende offrire. Nell’affollato campo del cristianesimo nigeriano, intrinsecamente instabile e caratterizzato dall’incessante emergere di nuove chiese e denominazioni, si sono imposte le chiese neo-pentecostali che, negli ultimi decenni, hanno acquisito una posizione rilevante sulla scena religiosa del paese e si vanno via via ritagliando un ruolo sempre più influente su quella socio-politica (F.O. Nyemutu, S.A. Benjamin 2003, M. Ojo 2010). Il loro messaggio, basato sulle funzioni dello Spirito e sul Vangelo della Prosperità e propagandato seguendo un sofisticato modello di marketing religioso, mostra peraltro una rilevante capacità di diffusione al di là dei confini nazionali che arriva ad interessare la realtà dei paesi europei (A. Ukah 2005; R. Burgess, K. Knibbe, A. Quass 2010). Per comprendere tale dinamica espansiva, che costituisce nell’intenzione dei suoi protagonisti un vero e proprio tentativo missionario di ri- cristinianizzazione della secolarizzata Europa, si intende offrire una scrupolosa analisi delle chiese neo-pentecostali nigeriane che tenga conto dei principali fattori del loro sviluppo (E. Pace, A. Butticci 2010; A. Butticci 2016). In particolare verranno indagati elementi quali la loro capacità di porsi come fattori di ri-socializzazione e ri-costituzione delle identità singole e collettive destrutturate dall’impatto dei fenomeni connessi alla globalizzazione e la loro funzione di mediatori tra realtà globale e locale (M. Ojo 2005, 2006). Parimenti verranno indagate le ragioni della loro crescente influenza politica specialmente in contesti caratterizzati da fragilità sociali, economiche e politiche, come quello nigeriano o quello delle comunità migranti della diaspora (K. Knibbe, M. van der Meulen 2009). Pertanto il presente contributo mira ad approfondire la caratteristiche del neo- pentecostalismo nigeriano che, attraverso il Mediterraneo, osserva l’Europa secolarizzata come terra di opera missionaria del nuovo cristianesimo africano.
2023
La questione Mediterraneo - Tradizione, cambiamenti, prospettive
neo-pentecostalismo; Nigeria; marketing religioso; religione e politica; religione e migrazioni
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Nuovi attori religiosi sulla rotta del Mediterraneo. Le chiese pentescostali nigeriane e la loro diffusione in Europa / Monti, Francesco. - 1:1(2023), pp. 751-776. (Intervento presentato al convegno La questione Mediterraneo - Tradizione, cambiamenti, prospettive tenutosi a Università degli Studi di Messina) [10.13129/979-12-80899-02-6].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1699073
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