Ammendare. Percorsi di ricerca progettuale per la cura dei paesaggi di Roma

Nell’ambito del Convegno "Arido", il tema dell’aridità è stato riferito a un esteso orizzonte di indagini teoriche e azioni progettuali proprie dell’architettura del paesaggio variamente legate alla disponibilità o all’assenza di risorse. In questo senso, l’aridità come condizione climatica connessa alla scarsità d’acqua mette in discussione la fertilità dei suoli al pari della sua improvvisa sovrabbondanza . In accordo con questa sequenza, in questo articolo l’aridità è discussa attraverso la pratica dell’ammendamento, tecnica agraria che interviene sui caratteri del suolo al fine di migliorarne le capacità fisiche e quindi produttive. L’ammendamento consente di aumentare la capacità di trattenere l’acqua e i nutrienti, con l’intento di prevenire aridità e desertificazione. In tal senso, l’ammendare come specifica forma di cura del suolo è un’azione fondativa del progetto di paesaggio. Per estensione, riteniamo inoltre che tale concetto possa essere applicato anche alla fruizione dei paesaggi e all’inclusione in essi. Una società che ha prodotto un progressivo distanziamento dai propri paesaggi e dalla loro comprensione, in una sorta di aridità percettiva e di senso, richiede appunto un’azione di base, educativa e operativa, per riconnettere i paesaggi ai propri fruitori. Questo contributo raccoglie alcune esperienze di ricerca progettuale svolte o in corso di svolgimento all’interno del DiAP Dipartimento di Architettura e Progetto di Sapienza, Università di Roma. Tutte sono accomunate dal confronto con la scarsità e la necessità di rigenerare, proteggere e limitare il consumo delle risorse primarie per la costruzione dei paesaggi futuri, ecologicamente e socialmente attivi e produttivi. Più precisamente, a partire da alcune recenti sperimentazioni, saranno approfondite ipotesi di lavoro che collaborano alla rigenerazione delle risorse primarie, secondo una visione di gestione integrata delle risorse.