Recognizing the transformative potential of practices that ‘make cities’ from below (Cellamare, 2019), how do we translate bottom-up ferment into a strategic method «to create and guide a (range of) better futures for a place on the basis of shared values?» (Albrechts and Balducci, 2013).Using as a starting point the case study of Quarticciolo, a Roman public housing suburb, the paper brings to light a virtuous form of urban regeneration from below. The process, built with daily practices of reappropriation of abandoned spaces, mutualism and political capacity-building, is now being experimented in the construction of new, challenging dialogues with some local institutions.This reflection intends to critically interrogate some aspects of the ongoing process, starting from the analysis of some translation and mediation tools between ‘above’ and ‘below’ proposed and tested in this context: Manuale di futuro (Handbook for the Future) and a Polo civico (Civic center).If on the one hand, the experience calls for reflection on the role that urban planners and policy makers have in this historical moment, designing processes and being the carriers of ‘upward’ instances, it also highlights an important weakness found in these operations: how do we create the conditions for engaging processes of transformative innovation in areas where social energy has not found space, form, or voice? How can local processes inform structured strategies of large scale, such as the metropolitan one, that aspire to favor a systemic and long-term change in the ways of reducing territorial gaps?

Riconoscendo la potenzialità trasformativa delle pratiche che ‘fanno città’ dal basso (Cellamare, 2019), come tradurre il fermento dal basso in un metodo strategico «per creare e guidare (una gamma di) futuri migliori per un luogo sulla base di valori condivisi»? (Albrechts e Balducci, 2013).Il contributo proposto, prendendo le mosse dallo studio di caso del Quarticciolo, borgata di edilizia pubblica romana, porta alla luce una forma virtuosa di rigenerazione urbana dal basso. Il processo, costruito con pratiche quotidiane di riappropriazione di spazi in disuso, mutualismo e capacitazione politica, si sta ora sperimentando nella costruzione di nuove, difficili interlocuzioni con alcune istituzioni di prossimità.La riflessione intende interrogare criticamente alcuni aspetti del processo in corso, a partire dall’analisi di alcuni strumenti di traduzione e mediazione tra ‘alto’ e ‘basso’ proposti e messi alla prova in questo contesto: un Manuale di futuro e un Polo civico.Se per un verso l’esperienza sollecita una riflessione sul ruolo che urbanistз e policy makers assumono in questa fase storica, disegnando processi e facendosi portatori di istanze ‘verso l’alto’, essa evidenzia anche un’importante debolezza di questo ambito di operazioni: come si creano le condizioni per innescare processi di innovazione trasformativa in ambiti dove l’energia sociale non ha trovato spazio, forma, voce? Come i processi locali possono informare strategie strutturate di scala vasta, come quella metropolitana, che ambisca a favorire un cambiamento sistemico e sul lungo periodo nelle modalità di riduzione dei divari territoriali?

Dai territori marginali alla città. Esercizi per trasformare esperienze virtuose in possibilità di pianificazione / Nardis, Chiara; Olcuire, Serena; Fortuna, Laura. - In: TRACCE URBANE. - ISSN 2532-6562. - 12(2022), pp. 41-68. [10.13133/2532-6562/18127]

Dai territori marginali alla città. Esercizi per trasformare esperienze virtuose in possibilità di pianificazione

Chiara Nardis;Serena Olcuire;
2022

Abstract

Recognizing the transformative potential of practices that ‘make cities’ from below (Cellamare, 2019), how do we translate bottom-up ferment into a strategic method «to create and guide a (range of) better futures for a place on the basis of shared values?» (Albrechts and Balducci, 2013).Using as a starting point the case study of Quarticciolo, a Roman public housing suburb, the paper brings to light a virtuous form of urban regeneration from below. The process, built with daily practices of reappropriation of abandoned spaces, mutualism and political capacity-building, is now being experimented in the construction of new, challenging dialogues with some local institutions.This reflection intends to critically interrogate some aspects of the ongoing process, starting from the analysis of some translation and mediation tools between ‘above’ and ‘below’ proposed and tested in this context: Manuale di futuro (Handbook for the Future) and a Polo civico (Civic center).If on the one hand, the experience calls for reflection on the role that urban planners and policy makers have in this historical moment, designing processes and being the carriers of ‘upward’ instances, it also highlights an important weakness found in these operations: how do we create the conditions for engaging processes of transformative innovation in areas where social energy has not found space, form, or voice? How can local processes inform structured strategies of large scale, such as the metropolitan one, that aspire to favor a systemic and long-term change in the ways of reducing territorial gaps?
2022
Riconoscendo la potenzialità trasformativa delle pratiche che ‘fanno città’ dal basso (Cellamare, 2019), come tradurre il fermento dal basso in un metodo strategico «per creare e guidare (una gamma di) futuri migliori per un luogo sulla base di valori condivisi»? (Albrechts e Balducci, 2013).Il contributo proposto, prendendo le mosse dallo studio di caso del Quarticciolo, borgata di edilizia pubblica romana, porta alla luce una forma virtuosa di rigenerazione urbana dal basso. Il processo, costruito con pratiche quotidiane di riappropriazione di spazi in disuso, mutualismo e capacitazione politica, si sta ora sperimentando nella costruzione di nuove, difficili interlocuzioni con alcune istituzioni di prossimità.La riflessione intende interrogare criticamente alcuni aspetti del processo in corso, a partire dall’analisi di alcuni strumenti di traduzione e mediazione tra ‘alto’ e ‘basso’ proposti e messi alla prova in questo contesto: un Manuale di futuro e un Polo civico.Se per un verso l’esperienza sollecita una riflessione sul ruolo che urbanistз e policy makers assumono in questa fase storica, disegnando processi e facendosi portatori di istanze ‘verso l’alto’, essa evidenzia anche un’importante debolezza di questo ambito di operazioni: come si creano le condizioni per innescare processi di innovazione trasformativa in ambiti dove l’energia sociale non ha trovato spazio, forma, voce? Come i processi locali possono informare strategie strutturate di scala vasta, come quella metropolitana, che ambisca a favorire un cambiamento sistemico e sul lungo periodo nelle modalità di riduzione dei divari territoriali?
policy design; approccio strategico; processi dal basso; Roma; politiche urbane; periferie; autorganizzazione
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Dai territori marginali alla città. Esercizi per trasformare esperienze virtuose in possibilità di pianificazione / Nardis, Chiara; Olcuire, Serena; Fortuna, Laura. - In: TRACCE URBANE. - ISSN 2532-6562. - 12(2022), pp. 41-68. [10.13133/2532-6562/18127]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1698311
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