In diversi momenti della sua carriera, Primo Levi ha sentito il bisogno di definire e ridefinire il suo personaggio pubblico. Se il ruolo che si è scelto è stato al principio quello di testimone, nel corso degli anni si è forgiato anche quello di scrittore – più specificamente, narratore e poeta – muovendosi non senza cautele dall’uno all’altro. La definizione di questi personaggi ha coinvolto diversi generi e ha implicato l’uso di allusioni ad altri autori e opere. Se nella citazione che chiude "La chiave a Stella" Levi tesse un’analogia tra se stesso e Joseph Conrad – come lui formatosi al di fuori del mondo delle lettere e legato a un mestiere pratico – nella raccolta di poesie "Ad ora incerta", come pure nella citazione posta in epigrafe a "I sommersi e i salvati", Levi torna al vecchio marinaio di Coleridge: il richiamo a una storia dall’ambientazione arcaica e vagamente gotica ha la funzione di rappresentare una condanna – e una compulsione – a raccontare, con una momentanea deroga dal distacco storiografico che anima gli sforzi pubblici del Levi-testimone. Il saggio si concentra sui modi in cui Levi tematizza le sue due identità, il loro sviluppo e i loro punti di frizione. In particolare, guarda alle citazioni e le allusioni che coinvolgono l’immaginario letterario anglosassone, cercando di identificare il modo in cui i vari versanti della produzione di Levi concorrono a costruire il suo personaggio.
L’autore, il testimone e il vecchio marinaio: Levi, Coleridge e la memoria traumatica / Capoferro, Riccardo. - (2024), pp. 171-184. - ITALIAN MODERNITIES. [10.3726/b19191].
L’autore, il testimone e il vecchio marinaio: Levi, Coleridge e la memoria traumatica
Riccardo Capoferro
2024
Abstract
In diversi momenti della sua carriera, Primo Levi ha sentito il bisogno di definire e ridefinire il suo personaggio pubblico. Se il ruolo che si è scelto è stato al principio quello di testimone, nel corso degli anni si è forgiato anche quello di scrittore – più specificamente, narratore e poeta – muovendosi non senza cautele dall’uno all’altro. La definizione di questi personaggi ha coinvolto diversi generi e ha implicato l’uso di allusioni ad altri autori e opere. Se nella citazione che chiude "La chiave a Stella" Levi tesse un’analogia tra se stesso e Joseph Conrad – come lui formatosi al di fuori del mondo delle lettere e legato a un mestiere pratico – nella raccolta di poesie "Ad ora incerta", come pure nella citazione posta in epigrafe a "I sommersi e i salvati", Levi torna al vecchio marinaio di Coleridge: il richiamo a una storia dall’ambientazione arcaica e vagamente gotica ha la funzione di rappresentare una condanna – e una compulsione – a raccontare, con una momentanea deroga dal distacco storiografico che anima gli sforzi pubblici del Levi-testimone. Il saggio si concentra sui modi in cui Levi tematizza le sue due identità, il loro sviluppo e i loro punti di frizione. In particolare, guarda alle citazioni e le allusioni che coinvolgono l’immaginario letterario anglosassone, cercando di identificare il modo in cui i vari versanti della produzione di Levi concorrono a costruire il suo personaggio.File | Dimensione | Formato | |
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