Antitrust e procedimento arbitrale, orizzonti di sviluppo per l’efficienza del mercato: un ponte tra sfera privatistica e disciplina a tutela del pubblico

The brief dissertation that we are about to write in the following pages proposes the idea to deal with the antitrust legislation in the conciliatory spirit that a magazine, such as Media Res is, want to support by offering the starting point for a broader reflection.Talking about antitrust, competition law and arbitral proceedings in too many cases represent a mere proof of concept where to bring together the ostensible wisdom of who wants to find a minimum common denominator to put together a procedure that is often erroneously evaluated only for its public purposes and a dispute resolution tool, evidently characterized by its private nature. In the following paragraphs, we do not presume to be able to treat the matter we have chosen to discuss in an exhaustive and in-depth manner, but we set ourselves the no less ambitious goal of offering an introductory analysis that allows to understand which is the spirit of the antitrust legislation that guides the development of honest market competition, to circumscribe the areas where the arbitration procedure does not represent an alternative but it constitutes the primary choice of who request a compensation for the unlawful conduct suffered and, finally, to submit to the reader more technical evaluation elements that could represent the beginning of a future path of investigation or a common reasoning between the parties.

La breve trattazione che ci accingiamo a redigere nelle prossime pagine si propone l’idea di affrontare la normativa antitrust proprio nello spirito conciliativo che una rivista come Media Res sostiene offrendo lo spunto di una più ampia riflessione. Parlare di antitrust, diritto della concorrenza e giudizio arbitrale in troppi casi ha rappresentato, infatti, un mero esercizio di stile all’interno del quale far confluire l’apparente sapienza di chi si accinge a trovare un minimo comune denominatore che unisca una procedura erroneamente valutata per i suoi fini pubblicistici ad uno strumento di risoluzione delle controversie evidentemente caratterizzato dalla sua natura privata. Nei prossimi paragrafi, non si ha la presunzione di poter trattare in maniera esaustiva e approfondita la materia di cui si è scelto di discutere ma ci si propone l’obiettivo, non meno ambizioso, di offrire un’analisi introduttiva che consenta di comprendere quale sia lo spirito della normativa antitrust che guida lo sviluppo di una sana concorrenza di mercato, di circoscrivere gli ambiti all’interno dei quali la procedura arbitrale non rappresenta un’alternativa ma costituisce la scelta primaria di chi richiedere il risarcimento dell’illecita condotta subita e, infine, di sottoporre al lettore elementi di valutazione maggiormente tecnici che possano rappresentare l’inizio di un futuro percorso di indagine o comune ragionamento tra le parti.