Con il presente lavoro si intende illustrare una parte del progetto di Dottorato Nazionale in Heritage Science dell’ambito Arte Contemporanea, afferente alla Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. L’attività di ricerca proposta si incentra sull’elaborazione di strategie per la conservazione, la valorizzazione e la gestione di collezioni d’arte contemporanea allestite all’interno di spazi non convenzionali. In particolare, il progetto dottorale si pone come obiettivo lo studio delle raccolte di carattere privato conservate in ambiente domestico, nell’ottica di ampliare un filone di ricerca ancora oggi poco indagato. Infatti, nella letteratura scientifica di riferimento, si riscontra una generale scarsità di fonti circa le metodologie di gestione e conservazione delle opere d’arte conservate in ambienti privati, siano esse appartenenti al singolo collezionista o a un’impresa (corporate collections). A fronte delle numerose ricerche sulla gestione delle opere d’arte contemporanea in contesti museali, gli studi sistematici sui contesti privati sono ancora rari e circoscritti. Tuttavia, una più approfondita conoscenza della suddetta tipologia di raccolte, sia nella composizione sia nella distribuzione, risulta di grande utilità per diverse ragioni. In primo luogo, la possibilità di studiare i materiali costitutivi, le tecniche esecutive e le morfologie di degrado su manufatti di proprietà privata rappresenta una importante - talvolta irripetibile - occasione per lo studio storico e scientifico dell’artista e della sua produzione. La conoscenza delle diverse collezioni di opere contemporanee apre inoltre significative possibilità di confronto tra oggetti presenti sotto forma di più esemplari, che sia a scopo di studio o in vista di interventi di restauro da eseguirsi; ad esempio, di fronte all’eventualità di effettuare operazioni quali la sostituzione di pezzi non più funzionali, la realizzazione di repliche e la ricostruzione di elementi danneggiati in assenza di documentazione di riferimento. Infine, l’importanza di studiare le raccolte private risulta evidente di fronte a dati statistici che mostrano un notevole incremento della tendenza relativa all’odierno mercato dell’arte, attualmente mosso da piccoli, medi e grandi investitori. Si noti che, solamente nel corso del 2020, si è assistito da un lato a una diminuzione delle vendite pubbliche pari al 17% e dall’altro ad un generale incremento nell’ambito del mercato privato, parallelamente ad un potenziamento del comparto private sales nelle principali case d’asta italiane. Una volta analizzato il suddetto contesto di partenza, la ricerca si articolerà studiando una raccolta d’arte contemporanea conservata all’interno di una residenza privata, che verrà assunta come caso studio principale. La collezione Domenico Catanese, situata a Milano, rappresenterà il prototipo di riferimento per porsi domande e proporre soluzioni per ottimizzare le condizioni conservative delle raccolte private in ambiente domestico. Lo studio della raccolta milanese mirerà ad evidenziare le peculiarità relative ai materiali costitutivi e le criticità ambientali agenti su di essi, cercando di correlare le morfologie di degrado con i fattori microclimatici incidenti. Nell’ottica di dare un contributo pratico al lavoro, le conclusioni dello studio saranno utili all’elaborazione di un prontuario finale, contenente un complesso di prescrizioni di carattere conservativo per la tutela dei manufatti artistici contemporanei in contesti privati, considerando non solo abitazioni moderne ma anche residenze di carattere storico nelle loro specifiche caratteristiche. Lo scopo finale del progetto sarà dunque l’elaborazione di un protocollo conservativo aperto da proporre ai collezionisti, tenendo conto delle specificità delle raccolte dal punto di vista sia del contenuto sia del contenitore. Questa sorta di vademecum si proporrà come uno strumento flessibile e lontano dalle rigidità compartimentali che caratterizzano molte tipologie di schedatura. Al contempo, il manuale potrà rappresentare uno strumento utile all’inquadramento del manufatto, incrociando le informazioni sui materiali e le tecniche esecutive con le caratteristiche architettoniche e il profilo ambientale dell’edificio “contenitore”. Lo studio del contesto climatico e microclimatico rappresenterà una fase imprescindibile per l’ottimizzazione delle strategie di conservazione delle opere d’arte contemporanea, data la complessità delle tecniche esecutive e la diversità delle interazioni tra i materiali costitutivi e l’ambiente circostante. La campagna per la caratterizzazione microclimatica all’interno della collezione di riferimento non si limiterà alla valutazione dei parametri di temperatura, umidità relativa e illuminamento, ma considererà anche i valori di inquinanti indoor e outdoor, nella duplice ottica di valutare associazioni tra le morfologie di degrado e l’interazione con i suddetti agenti e sensibilizzare i soggetti privati all’influenza dell’inquinamento sulle opere d’arte. È evidente che, data l’elevata specificità delle manifestazioni dell’arte contemporanea, nel caso di ciascuna raccolta futura presa in esame si considereranno sia le particolarità concettuali e materiali delle opere sia i parametri delle condizioni al contorno, ovvero i valori ambientali rilevati negli ambienti di esposizione e/o conservazione, al fine di adattare al meglio le proposte conservative.

Arte contemporanea in ambiente domestico. Studio di collezioni in spazi privati per l'elaborazione di un protocollo conservativo aperto ai collezionisti / Baratin, Laura; Gnani, Mariella; Marinelli, Livia. - XXXVIII Convengo Scienza e Beni Culturali(2023), pp. 523-526. (Intervento presentato al convegno Scienza e Beni Culturali tenutosi a Bressanone).

Arte contemporanea in ambiente domestico. Studio di collezioni in spazi privati per l'elaborazione di un protocollo conservativo aperto ai collezionisti.

Livia Marinelli
2023

Abstract

Con il presente lavoro si intende illustrare una parte del progetto di Dottorato Nazionale in Heritage Science dell’ambito Arte Contemporanea, afferente alla Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. L’attività di ricerca proposta si incentra sull’elaborazione di strategie per la conservazione, la valorizzazione e la gestione di collezioni d’arte contemporanea allestite all’interno di spazi non convenzionali. In particolare, il progetto dottorale si pone come obiettivo lo studio delle raccolte di carattere privato conservate in ambiente domestico, nell’ottica di ampliare un filone di ricerca ancora oggi poco indagato. Infatti, nella letteratura scientifica di riferimento, si riscontra una generale scarsità di fonti circa le metodologie di gestione e conservazione delle opere d’arte conservate in ambienti privati, siano esse appartenenti al singolo collezionista o a un’impresa (corporate collections). A fronte delle numerose ricerche sulla gestione delle opere d’arte contemporanea in contesti museali, gli studi sistematici sui contesti privati sono ancora rari e circoscritti. Tuttavia, una più approfondita conoscenza della suddetta tipologia di raccolte, sia nella composizione sia nella distribuzione, risulta di grande utilità per diverse ragioni. In primo luogo, la possibilità di studiare i materiali costitutivi, le tecniche esecutive e le morfologie di degrado su manufatti di proprietà privata rappresenta una importante - talvolta irripetibile - occasione per lo studio storico e scientifico dell’artista e della sua produzione. La conoscenza delle diverse collezioni di opere contemporanee apre inoltre significative possibilità di confronto tra oggetti presenti sotto forma di più esemplari, che sia a scopo di studio o in vista di interventi di restauro da eseguirsi; ad esempio, di fronte all’eventualità di effettuare operazioni quali la sostituzione di pezzi non più funzionali, la realizzazione di repliche e la ricostruzione di elementi danneggiati in assenza di documentazione di riferimento. Infine, l’importanza di studiare le raccolte private risulta evidente di fronte a dati statistici che mostrano un notevole incremento della tendenza relativa all’odierno mercato dell’arte, attualmente mosso da piccoli, medi e grandi investitori. Si noti che, solamente nel corso del 2020, si è assistito da un lato a una diminuzione delle vendite pubbliche pari al 17% e dall’altro ad un generale incremento nell’ambito del mercato privato, parallelamente ad un potenziamento del comparto private sales nelle principali case d’asta italiane. Una volta analizzato il suddetto contesto di partenza, la ricerca si articolerà studiando una raccolta d’arte contemporanea conservata all’interno di una residenza privata, che verrà assunta come caso studio principale. La collezione Domenico Catanese, situata a Milano, rappresenterà il prototipo di riferimento per porsi domande e proporre soluzioni per ottimizzare le condizioni conservative delle raccolte private in ambiente domestico. Lo studio della raccolta milanese mirerà ad evidenziare le peculiarità relative ai materiali costitutivi e le criticità ambientali agenti su di essi, cercando di correlare le morfologie di degrado con i fattori microclimatici incidenti. Nell’ottica di dare un contributo pratico al lavoro, le conclusioni dello studio saranno utili all’elaborazione di un prontuario finale, contenente un complesso di prescrizioni di carattere conservativo per la tutela dei manufatti artistici contemporanei in contesti privati, considerando non solo abitazioni moderne ma anche residenze di carattere storico nelle loro specifiche caratteristiche. Lo scopo finale del progetto sarà dunque l’elaborazione di un protocollo conservativo aperto da proporre ai collezionisti, tenendo conto delle specificità delle raccolte dal punto di vista sia del contenuto sia del contenitore. Questa sorta di vademecum si proporrà come uno strumento flessibile e lontano dalle rigidità compartimentali che caratterizzano molte tipologie di schedatura. Al contempo, il manuale potrà rappresentare uno strumento utile all’inquadramento del manufatto, incrociando le informazioni sui materiali e le tecniche esecutive con le caratteristiche architettoniche e il profilo ambientale dell’edificio “contenitore”. Lo studio del contesto climatico e microclimatico rappresenterà una fase imprescindibile per l’ottimizzazione delle strategie di conservazione delle opere d’arte contemporanea, data la complessità delle tecniche esecutive e la diversità delle interazioni tra i materiali costitutivi e l’ambiente circostante. La campagna per la caratterizzazione microclimatica all’interno della collezione di riferimento non si limiterà alla valutazione dei parametri di temperatura, umidità relativa e illuminamento, ma considererà anche i valori di inquinanti indoor e outdoor, nella duplice ottica di valutare associazioni tra le morfologie di degrado e l’interazione con i suddetti agenti e sensibilizzare i soggetti privati all’influenza dell’inquinamento sulle opere d’arte. È evidente che, data l’elevata specificità delle manifestazioni dell’arte contemporanea, nel caso di ciascuna raccolta futura presa in esame si considereranno sia le particolarità concettuali e materiali delle opere sia i parametri delle condizioni al contorno, ovvero i valori ambientali rilevati negli ambienti di esposizione e/o conservazione, al fine di adattare al meglio le proposte conservative.
2023
Scienza e Beni Culturali
Contemporary art, Private collections, House collections
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Arte contemporanea in ambiente domestico. Studio di collezioni in spazi privati per l'elaborazione di un protocollo conservativo aperto ai collezionisti / Baratin, Laura; Gnani, Mariella; Marinelli, Livia. - XXXVIII Convengo Scienza e Beni Culturali(2023), pp. 523-526. (Intervento presentato al convegno Scienza e Beni Culturali tenutosi a Bressanone).
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