Nel dicembre 2019 uno degli archivi fotografici più significativi al mondo e soprattutto in Italia è stato acquisito dalla Regione Toscana. A partire dal 2020 è stata inoltre creata la FAF-Fondazione Alinari per la Fotografia, con lo scopo di conservare, gestire, valorizzare e permettere l’accesso a un patrimonio che conta milioni di immagini e una storia senza eguali, dove convivono fotografie di Ottocento e Novecento, su supporto analogico e digitale, oltre agli apparecchi fotografici, agli obiettivi, agli album e ai macchinari della stamperia d’arte. Fra i primi interventi conservativi, grazie anche al bando denominato ‘Strategia Fotografia 2020’ emanato dalla Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e a finanziamenti mirati della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, è stato promosso, in partenariato con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, un progetto di messa in sicurezza, restauro, digitalizzazione e catalogazione del fondo degli ‘Oggetti Unici’, una porzione di patrimonio che conta 2891 oggetti di estrema rarità e bellezza. Il fondo Oggetti Unici è costituito da dagherrotipi, ambrotipi, ferrotipi crystoleum, eburneum, avoriotipia, pannotipi, metallotipi, ritratti physionotrace e autotype carbro transparency. Di vario formato, dal Gem (circa mm10x20) fino ad alcune cornici di mm 500x600, gli oggetti sono montati nei modi più diversi, dagli astucci agli Union Case, ai cosiddetti montaggi alla francese, alle cornici novecentesche, a piccoli album e all’incastonatura come pendenti. Sono presenti anche lastre nude, in prevalenza ferrotipi. Di questi, 51 dagherrotipi sono stati selezionati per un intervento di restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure, mentre tutti gli altri fototipi sono stati oggetto di pulitura e interventi in situ che verranno discussi nel presente contributo. Le tecniche adottate, lo studio di montaggi conservativi, nonché la gestione e le strategie per ottimizzare il workflow d’intervento per oggetti tanto delicati e in numero così cospicuo rappresentano un caso esemplare che merita senz’altro di essere condiviso.

Il fondo degli Oggetti Unici della Fondazione Alinari per la Fotografia: conservazione, valorizzazione e accesso / Fraticelli, Giulia; Hernandez, Alba; Sesti, Emanuela; Cattaneo, Barbara; Baroncini, Claudia; Van Straten, Giorgio. - 19:(2021), pp. 155-162. (Intervento presentato al convegno Lo stato dell'arte 19 Congresso nazionale IGIIC (Italian Group of the International Institute for Conservation), Udine 2021 tenutosi a Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, Udine).

Il fondo degli Oggetti Unici della Fondazione Alinari per la Fotografia: conservazione, valorizzazione e accesso

Barbara Cattaneo;
2021

Abstract

Nel dicembre 2019 uno degli archivi fotografici più significativi al mondo e soprattutto in Italia è stato acquisito dalla Regione Toscana. A partire dal 2020 è stata inoltre creata la FAF-Fondazione Alinari per la Fotografia, con lo scopo di conservare, gestire, valorizzare e permettere l’accesso a un patrimonio che conta milioni di immagini e una storia senza eguali, dove convivono fotografie di Ottocento e Novecento, su supporto analogico e digitale, oltre agli apparecchi fotografici, agli obiettivi, agli album e ai macchinari della stamperia d’arte. Fra i primi interventi conservativi, grazie anche al bando denominato ‘Strategia Fotografia 2020’ emanato dalla Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e a finanziamenti mirati della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, è stato promosso, in partenariato con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, un progetto di messa in sicurezza, restauro, digitalizzazione e catalogazione del fondo degli ‘Oggetti Unici’, una porzione di patrimonio che conta 2891 oggetti di estrema rarità e bellezza. Il fondo Oggetti Unici è costituito da dagherrotipi, ambrotipi, ferrotipi crystoleum, eburneum, avoriotipia, pannotipi, metallotipi, ritratti physionotrace e autotype carbro transparency. Di vario formato, dal Gem (circa mm10x20) fino ad alcune cornici di mm 500x600, gli oggetti sono montati nei modi più diversi, dagli astucci agli Union Case, ai cosiddetti montaggi alla francese, alle cornici novecentesche, a piccoli album e all’incastonatura come pendenti. Sono presenti anche lastre nude, in prevalenza ferrotipi. Di questi, 51 dagherrotipi sono stati selezionati per un intervento di restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure, mentre tutti gli altri fototipi sono stati oggetto di pulitura e interventi in situ che verranno discussi nel presente contributo. Le tecniche adottate, lo studio di montaggi conservativi, nonché la gestione e le strategie per ottimizzare il workflow d’intervento per oggetti tanto delicati e in numero così cospicuo rappresentano un caso esemplare che merita senz’altro di essere condiviso.
2021
Lo stato dell'arte 19 Congresso nazionale IGIIC (Italian Group of the International Institute for Conservation), Udine 2021
fotografia; restauro; conservazione; positivi unici
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il fondo degli Oggetti Unici della Fondazione Alinari per la Fotografia: conservazione, valorizzazione e accesso / Fraticelli, Giulia; Hernandez, Alba; Sesti, Emanuela; Cattaneo, Barbara; Baroncini, Claudia; Van Straten, Giorgio. - 19:(2021), pp. 155-162. (Intervento presentato al convegno Lo stato dell'arte 19 Congresso nazionale IGIIC (Italian Group of the International Institute for Conservation), Udine 2021 tenutosi a Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, Udine).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1697007
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