I casi di disastro ambientale che vedono coinvolti beni culturali sono in aumento. Statisticamente, la crescita del numero di opere e documenti sottoposti a tutela e conservati oggi all’interno di enti ed istituti incrementa i livelli di rischio, ma il vero fattore preoccupante è imputabile al cambiamento climatico. Se da un lato occorre una pianificazione dell’emergenza per poter operare una protezione preventiva, dall’altra occorre mettere a punto dei protocolli d’intervento per il salvataggio delle collezioni a disastro avvenuto. Considerati questi aspetti, i materiali fotografici contemporanei si mostrano particolarmente vulnerabili, per fragilità intrinseca e perché destinati ad aumentare di quantità, di pari passo con il riconoscimento del loro valore storico, documentale e artistico. Oggetti di natura industriale e come tali protetti da brevetti, mostrano variabili composizionali legate alle case di produzione e pertanto sono difficili da conoscere se non attraverso una diagnostica mirata. Il presente contributo intende presentare le criticità emerse durante l’applicazione di metodiche di restauro sperimentali affrontate durante e a seguito del progetto Memoria Fotografica. Cofinanziato da Regione Toscana in partenariato con IFAC CNR di Sesto Fiorentino, Cooperativa Itinera di Livorno e in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Bari, il progetto ha mirato alla messa a punto di un protocollo d’intervento di restauro post emergenziale su pellicole fotografiche contemporanee, monocromatiche e a colori, prodotte negli anni novanta del Novecento, individuando come caso studio l’archivio del fotoreporter Daniele Dainelli, danneggiatosi durante l’alluvione di Livorno del 2017. Gli obiettivi principali sono stati l’individuazione di metodologie di intervento incentrate sulla stabilizzazione dei supporti e sul recupero del dato immagine, attraverso interventi fisici ed elaborazioni digitali. La prima fase si è conclusa nel maggio 2019 con una giornata di studi di cui sono disponibili gli atti. Il presente contributo intende approfondire la discussione sui risultati ottenuti ed evidenziare le problematiche emerse durante le operazioni di pulitura delle pellicole, estremamente indebolite per via dell’evento alluvionale. Verranno presentati i punti di forza ed i limiti delle applicazioni sperimentali, fra le quali l’apporto di umidità per la pulitura tramite vaporizzazione, l’uso di make-up sponge e idrogel chimici nanostrutturati. Saranno inoltre presentati i trattamenti di consolidamento delle emulsioni con gelatina, anche in fogli preconfezionati, e le operazioni di recupero planare, necessarie per la digitalizzazione con set up dedicati, nonché per l’acquisizione di imaging iperspettrale. Ogni trattamento è stato validato da analisi ATR FTIR, SEM EDS e osservazioni al microscopio ottico di cross-sections. Alla luce di tale ricerca sono state delineate alcune soluzioni e messe a punto strategie che potranno risultare utili nell’affrontare casi similari. I risultati ottenuti costituiscono un punto di partenza per ulteriori approfondimenti; l’obiettivo successivo sarebbe l’approfondimento di criticità riscontrate in alcune fasi del restauro e lo studio di nuovi metodi di acquisizione digitale utili a coadiuvare le tecniche di recupero dell’oggetto e del dato immagine danneggiato.

Il restauro di pellicole fotografiche contemporanee alluvionate: le problematiche emerse durante il progetto Memoria Fotografica / Fraticelli, Giulia; Cattaneo, Barbara; Picollo, Marcello. - 18:(2020), pp. 65-72. (Intervento presentato al convegno Lo stato dell'arte 18. Congresso nazionale IGIIC (Italian Group of the International Institute for Conservation). tenutosi a Castello di Udine, Salone del Parlamento e villa de Claricini Dornpacher).

Il restauro di pellicole fotografiche contemporanee alluvionate: le problematiche emerse durante il progetto Memoria Fotografica

Barbara Cattaneo;Marcello Picollo
2020

Abstract

I casi di disastro ambientale che vedono coinvolti beni culturali sono in aumento. Statisticamente, la crescita del numero di opere e documenti sottoposti a tutela e conservati oggi all’interno di enti ed istituti incrementa i livelli di rischio, ma il vero fattore preoccupante è imputabile al cambiamento climatico. Se da un lato occorre una pianificazione dell’emergenza per poter operare una protezione preventiva, dall’altra occorre mettere a punto dei protocolli d’intervento per il salvataggio delle collezioni a disastro avvenuto. Considerati questi aspetti, i materiali fotografici contemporanei si mostrano particolarmente vulnerabili, per fragilità intrinseca e perché destinati ad aumentare di quantità, di pari passo con il riconoscimento del loro valore storico, documentale e artistico. Oggetti di natura industriale e come tali protetti da brevetti, mostrano variabili composizionali legate alle case di produzione e pertanto sono difficili da conoscere se non attraverso una diagnostica mirata. Il presente contributo intende presentare le criticità emerse durante l’applicazione di metodiche di restauro sperimentali affrontate durante e a seguito del progetto Memoria Fotografica. Cofinanziato da Regione Toscana in partenariato con IFAC CNR di Sesto Fiorentino, Cooperativa Itinera di Livorno e in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Bari, il progetto ha mirato alla messa a punto di un protocollo d’intervento di restauro post emergenziale su pellicole fotografiche contemporanee, monocromatiche e a colori, prodotte negli anni novanta del Novecento, individuando come caso studio l’archivio del fotoreporter Daniele Dainelli, danneggiatosi durante l’alluvione di Livorno del 2017. Gli obiettivi principali sono stati l’individuazione di metodologie di intervento incentrate sulla stabilizzazione dei supporti e sul recupero del dato immagine, attraverso interventi fisici ed elaborazioni digitali. La prima fase si è conclusa nel maggio 2019 con una giornata di studi di cui sono disponibili gli atti. Il presente contributo intende approfondire la discussione sui risultati ottenuti ed evidenziare le problematiche emerse durante le operazioni di pulitura delle pellicole, estremamente indebolite per via dell’evento alluvionale. Verranno presentati i punti di forza ed i limiti delle applicazioni sperimentali, fra le quali l’apporto di umidità per la pulitura tramite vaporizzazione, l’uso di make-up sponge e idrogel chimici nanostrutturati. Saranno inoltre presentati i trattamenti di consolidamento delle emulsioni con gelatina, anche in fogli preconfezionati, e le operazioni di recupero planare, necessarie per la digitalizzazione con set up dedicati, nonché per l’acquisizione di imaging iperspettrale. Ogni trattamento è stato validato da analisi ATR FTIR, SEM EDS e osservazioni al microscopio ottico di cross-sections. Alla luce di tale ricerca sono state delineate alcune soluzioni e messe a punto strategie che potranno risultare utili nell’affrontare casi similari. I risultati ottenuti costituiscono un punto di partenza per ulteriori approfondimenti; l’obiettivo successivo sarebbe l’approfondimento di criticità riscontrate in alcune fasi del restauro e lo studio di nuovi metodi di acquisizione digitale utili a coadiuvare le tecniche di recupero dell’oggetto e del dato immagine danneggiato.
2020
Lo stato dell'arte 18. Congresso nazionale IGIIC (Italian Group of the International Institute for Conservation).
fotografia; restauro; gestione delle emergenze; materiali alluvionati
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il restauro di pellicole fotografiche contemporanee alluvionate: le problematiche emerse durante il progetto Memoria Fotografica / Fraticelli, Giulia; Cattaneo, Barbara; Picollo, Marcello. - 18:(2020), pp. 65-72. (Intervento presentato al convegno Lo stato dell'arte 18. Congresso nazionale IGIIC (Italian Group of the International Institute for Conservation). tenutosi a Castello di Udine, Salone del Parlamento e villa de Claricini Dornpacher).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1696994
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