cosiddetto suburbio di Roma antica è, nella realtà dei fatti, un’entità che sfugge ad una precisa definizione per quanto riguarda la sua estensione nello spazio e i suoi caratteri giuridico amministrativi. Tuttavia, negli studi storici e archeologici è ormai invalso l’uso di identificare come Suburbium una fascia di territorio circostante Roma, con un raggio di circa 9 miglia romane (13,320 km circa) a partire dalle mura Serviane. Si tratta, come è noto, di una suddivisione stabilita al momento della prima redazione dei volumi del Corpus Inscriptionum Latinarum dedicati a Roma e al Latium Vetus, in base alla distribuzione topografica delle iscrizioni latine rinvenute all’esterno delle mura Aureliane che ricordano l’intervento di magistrati romani o delle città circostanti. In questo contesto topografico, da oltre 30 anni stiamo conducendo un progetto di ricerca per la ricostruzione dei paesaggi rurali articolato su due linee di intervento: 1) ricognizione sistematica intensiva effettuata in tre aree campione a nord, sud-est e ovest della città, attività oggi conclusa; 2) schedatura, classificazione e restituzione cartografica in formato vettoriale e georeferenziato di tutti i rinvenimenti effettuati nell’intero suburbio, attività ancora in corso e compresa nel più ampio progetto di realizzazione del Sistema Informativo Archeologico di Roma e del Lazio Antico. Ad oggi, è stata completata la schedatura e la classificazione dei settori posti alla sinistra del Tevere. Presentiamo qui i primi risultati di sintesi che emergono dalle informazioni raccolte fino ad oggi in un Sistema Informativo Archeologico del Suburbio. Esamineremo prima il processo che emerge osservando il variare delle attestazioni e delle localizzazioni degli insediamenti identificabili archeologicamente. Successivamente, analizzeremo invece il variare delle attestazioni e della distribuzione delle merci in un campione specifico dell’intero suburbio (l’area compresa tra la via Cornelia e la via Aurelia alla destra del Tevere), per tentare di ricostruire eventuali configurazioni territoriali in base alla circolazione di merci e prodotti alimentari e per verificare se sia possibile individuare processi di strutturazione/evoluzione dei sistemi insediativi anche da questo diverso ‘punto di vista’. Dato l’ambito cronologico e tematico stabilito dal tema del convegno, inizieremo la nostra analisi dall’età antonina quando, in tutti i diagrammi di sintesi, si osserva una soluzione di continuità rispetto alle fasi precedenti. Dalla seconda metà del II secolo d.C. circa, la creazione di nuovi insediamenti non si arresta ma il numero dei nuovi siti non raggiunge più i valori (sia numerici che percentuali) delle fasi precedenti. Viceversa, le attestazioni degli insediamenti abbandonati raggiungono sempre un valore superiore rispetto alle fasi precedenti (fig. 3). In una prospettiva storica più ampia, si tratta, come è noto, della grande flessione demografica dovuta dalla disastrosa epidemia nota come peste antonina.
SUBURBIO: PAESAGGI VECCHI E NUOVI NELLE CAMPAGNE INTORNO A ROMA DALL’ETÀ TARDOANTICA ALL’ALTO MEDIOEVO / Ippoliti, Mattia; Carafa, Paolo. - (2023), pp. 413-442. (Intervento presentato al convegno CULTURA ROMANA E SOCIETÀ MEDIEVALE tenutosi a Cimitile).
SUBURBIO: PAESAGGI VECCHI E NUOVI NELLE CAMPAGNE INTORNO A ROMA DALL’ETÀ TARDOANTICA ALL’ALTO MEDIOEVO
mattia ippoliti
;paolo carafa
2023
Abstract
cosiddetto suburbio di Roma antica è, nella realtà dei fatti, un’entità che sfugge ad una precisa definizione per quanto riguarda la sua estensione nello spazio e i suoi caratteri giuridico amministrativi. Tuttavia, negli studi storici e archeologici è ormai invalso l’uso di identificare come Suburbium una fascia di territorio circostante Roma, con un raggio di circa 9 miglia romane (13,320 km circa) a partire dalle mura Serviane. Si tratta, come è noto, di una suddivisione stabilita al momento della prima redazione dei volumi del Corpus Inscriptionum Latinarum dedicati a Roma e al Latium Vetus, in base alla distribuzione topografica delle iscrizioni latine rinvenute all’esterno delle mura Aureliane che ricordano l’intervento di magistrati romani o delle città circostanti. In questo contesto topografico, da oltre 30 anni stiamo conducendo un progetto di ricerca per la ricostruzione dei paesaggi rurali articolato su due linee di intervento: 1) ricognizione sistematica intensiva effettuata in tre aree campione a nord, sud-est e ovest della città, attività oggi conclusa; 2) schedatura, classificazione e restituzione cartografica in formato vettoriale e georeferenziato di tutti i rinvenimenti effettuati nell’intero suburbio, attività ancora in corso e compresa nel più ampio progetto di realizzazione del Sistema Informativo Archeologico di Roma e del Lazio Antico. Ad oggi, è stata completata la schedatura e la classificazione dei settori posti alla sinistra del Tevere. Presentiamo qui i primi risultati di sintesi che emergono dalle informazioni raccolte fino ad oggi in un Sistema Informativo Archeologico del Suburbio. Esamineremo prima il processo che emerge osservando il variare delle attestazioni e delle localizzazioni degli insediamenti identificabili archeologicamente. Successivamente, analizzeremo invece il variare delle attestazioni e della distribuzione delle merci in un campione specifico dell’intero suburbio (l’area compresa tra la via Cornelia e la via Aurelia alla destra del Tevere), per tentare di ricostruire eventuali configurazioni territoriali in base alla circolazione di merci e prodotti alimentari e per verificare se sia possibile individuare processi di strutturazione/evoluzione dei sistemi insediativi anche da questo diverso ‘punto di vista’. Dato l’ambito cronologico e tematico stabilito dal tema del convegno, inizieremo la nostra analisi dall’età antonina quando, in tutti i diagrammi di sintesi, si osserva una soluzione di continuità rispetto alle fasi precedenti. Dalla seconda metà del II secolo d.C. circa, la creazione di nuovi insediamenti non si arresta ma il numero dei nuovi siti non raggiunge più i valori (sia numerici che percentuali) delle fasi precedenti. Viceversa, le attestazioni degli insediamenti abbandonati raggiungono sempre un valore superiore rispetto alle fasi precedenti (fig. 3). In una prospettiva storica più ampia, si tratta, come è noto, della grande flessione demografica dovuta dalla disastrosa epidemia nota come peste antonina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.