Dedicato al complesso rapporto tra intellettuali, società civile e regime fascista, il libro di Simon Levis Sullam analizza il profilo di quattro celebri studiosi: lo storico Federico Chabod, il giurista Piero Calamandrei, il critico letterario Luigi Russo e lo scrittore Alberto Moravia. Il saggio chiarisce i rapporti (sino ad oggi pressoché ignorati, o solo accennati) che legarono questi intellettuali, con modalità e intensità diverse, alle istituzioni e alle politiche culturali del regime. Un’attenzione particolare è rivolta alla rappresentazione che tali studiosi diedero del fascismo e della loro posizione durante la dittatura; rappresentazione priva di cenni agli episodi di collaborazione più significativi e compromettenti, ai quali invece il libro dedica attenzione. Emerge quindi con chiarezza l’atteggiamento di cautela e “inazione politica” che caratterizzò i quattro intellettuali durante l’intero Ventennio, come pure è evidenziata la grande abilità con cui Chabod, Calamandrei, Russo e Moravia seppero ridefinire i loro profili, consegnando alle pagine delle loro memorie, e delle loro pubblicazioni, autorappresentazioni di sé come coerenti antifascisti sin dalle origini.
I fantasmi del fascismo. Le metamorfosi degli intellettuali italiani nel dopoguerra, di S. Levis Sullam / Malo, MAURO LUCIANO. - In: STUDI POLITICI. - ISSN 2974-6957. - (2023), pp. 204-208.
I fantasmi del fascismo. Le metamorfosi degli intellettuali italiani nel dopoguerra, di S. Levis Sullam
Mauro Luciano, Malo
2023
Abstract
Dedicato al complesso rapporto tra intellettuali, società civile e regime fascista, il libro di Simon Levis Sullam analizza il profilo di quattro celebri studiosi: lo storico Federico Chabod, il giurista Piero Calamandrei, il critico letterario Luigi Russo e lo scrittore Alberto Moravia. Il saggio chiarisce i rapporti (sino ad oggi pressoché ignorati, o solo accennati) che legarono questi intellettuali, con modalità e intensità diverse, alle istituzioni e alle politiche culturali del regime. Un’attenzione particolare è rivolta alla rappresentazione che tali studiosi diedero del fascismo e della loro posizione durante la dittatura; rappresentazione priva di cenni agli episodi di collaborazione più significativi e compromettenti, ai quali invece il libro dedica attenzione. Emerge quindi con chiarezza l’atteggiamento di cautela e “inazione politica” che caratterizzò i quattro intellettuali durante l’intero Ventennio, come pure è evidenziata la grande abilità con cui Chabod, Calamandrei, Russo e Moravia seppero ridefinire i loro profili, consegnando alle pagine delle loro memorie, e delle loro pubblicazioni, autorappresentazioni di sé come coerenti antifascisti sin dalle origini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.