L’attenzione della legislazione italiana ed europea, in materia di efficienza energetica si è sempre rivolta in maniera unidirezionale, all’architettura o alla città. Così, dal 1976 fino alle Direttive comunitarie più aggiornate è l’edificio, insieme alle sue componenti tecnologiche, ad essere oggetto della cura poiché in esso è vista la radice del problema connesso alla produzione di emissioni aventi in effetto negativo sul cambiamento climatico. Così anche l’attenzione delle ricerche condotte in ambito accademico è stata rivolta quasi esclusivamente alla riqualificazione del fabbricato esistente. Ma i centri storici non possono essere interpretati come una mera sommatoria di architetture, specialistiche e ‘di base’; questi realizzano un organismo complesso caratterizzato da “elementi e condizioni” (MIARELLI MARIANI 1978). Allora non basta aggiungere allo studio dell’efficientamento dell’architettura esistente la predisposizione dei Piani Energetici Comunali introdotti dalla legge 10/1991, per collocare in maniera corretta il problema della sostenibilità energetica nei centri storici, ma è necessario inquadrare il problema attraverso una prospettiva olistica, che sia capace di contenere e porre in diretta correlazione tutte le componenti che qualificano la struttura urbana. Il modello di gestione che si è cercato di sviluppare si appoggia ai sistemi informativi territoriali e interagendo con la scheda di rilievo urbano definita dall’ICCD. L’esemplificazione parte da un caso studio, il centro storico di Trivento.
Sostenibilità e cura del patrimonio urbano. Per un nuovo modello di gestione dell’efficientamento energetico nei centri storici. Un caso studio / Vitiello, Maria. - In: MATERIALI E STRUTTURE. - ISSN 1121-2373. - 24:24(2023), pp. 69-88.
Sostenibilità e cura del patrimonio urbano. Per un nuovo modello di gestione dell’efficientamento energetico nei centri storici. Un caso studio
Maria Vitiello
2023
Abstract
L’attenzione della legislazione italiana ed europea, in materia di efficienza energetica si è sempre rivolta in maniera unidirezionale, all’architettura o alla città. Così, dal 1976 fino alle Direttive comunitarie più aggiornate è l’edificio, insieme alle sue componenti tecnologiche, ad essere oggetto della cura poiché in esso è vista la radice del problema connesso alla produzione di emissioni aventi in effetto negativo sul cambiamento climatico. Così anche l’attenzione delle ricerche condotte in ambito accademico è stata rivolta quasi esclusivamente alla riqualificazione del fabbricato esistente. Ma i centri storici non possono essere interpretati come una mera sommatoria di architetture, specialistiche e ‘di base’; questi realizzano un organismo complesso caratterizzato da “elementi e condizioni” (MIARELLI MARIANI 1978). Allora non basta aggiungere allo studio dell’efficientamento dell’architettura esistente la predisposizione dei Piani Energetici Comunali introdotti dalla legge 10/1991, per collocare in maniera corretta il problema della sostenibilità energetica nei centri storici, ma è necessario inquadrare il problema attraverso una prospettiva olistica, che sia capace di contenere e porre in diretta correlazione tutte le componenti che qualificano la struttura urbana. Il modello di gestione che si è cercato di sviluppare si appoggia ai sistemi informativi territoriali e interagendo con la scheda di rilievo urbano definita dall’ICCD. L’esemplificazione parte da un caso studio, il centro storico di Trivento.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Vitiello_Sostenibilità e cura del patrimonio urbano_2023.pdf
solo gestori archivio
Note: articolo completo di copertina e indice
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
8.66 MB
Formato
Adobe PDF
|
8.66 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.