Muovendo dalla sostanziale assenza di poesia volgare nella Roma di Giulio II, lo studio ricostruisce l’assai diverso scenario cittadino nel precedente ventennio (1484-1503), in particolare durante il pontificato di Alessandro VI. L’analisi della produzione letteraria di Agostino Staccoli, Serafino Aquilano e Giuliano Dati, oltre a quella teorica del Calmeta e del Colocci, permette di rilevare inizialmente la promozione, affine al modello mediceo, di una poesia popolareggiante in grado di favorire il rapporto tra corte e mondo popolare (sui convergenti versanti religioso e profano); quindi l’elaborazione, sulla base di tutte le precedenti esperienze e sotto la probabile regia di Cesare Borgia, dell’ambizioso progetto della "lingua cortigiana romana", bloccato dagli opposti programmi di Giulio II.
La poesia volgare a Roma negli anni di Alessandro VI / Pantani, Italo. - In: RR. ROMA NEL RINASCIMENTO. - ISSN 2036-2463. - 2023:(2023), pp. 377-407.
La poesia volgare a Roma negli anni di Alessandro VI
Italo Pantani
2023
Abstract
Muovendo dalla sostanziale assenza di poesia volgare nella Roma di Giulio II, lo studio ricostruisce l’assai diverso scenario cittadino nel precedente ventennio (1484-1503), in particolare durante il pontificato di Alessandro VI. L’analisi della produzione letteraria di Agostino Staccoli, Serafino Aquilano e Giuliano Dati, oltre a quella teorica del Calmeta e del Colocci, permette di rilevare inizialmente la promozione, affine al modello mediceo, di una poesia popolareggiante in grado di favorire il rapporto tra corte e mondo popolare (sui convergenti versanti religioso e profano); quindi l’elaborazione, sulla base di tutte le precedenti esperienze e sotto la probabile regia di Cesare Borgia, dell’ambizioso progetto della "lingua cortigiana romana", bloccato dagli opposti programmi di Giulio II.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.