"Nelle città di non conflitto, la presenza di paesaggi militari urbani (Woodward, 2014) profondamente segnati da strutture e attività afferenti alle Forze Armate, rappresentano geografie in constante cambiamento. Negli ultimi decenni la trasformazione delle politiche di difesa e il nuovo ruolo acquisito dalle città come promotrici dello sviluppo locale hanno plasmato a diverse scale le geografie urbane. In molti ambiti territoriali la rifunzionalizzazione degli spazi urbani destinati ai militari ha dato luogo, comunque, a persistenze tanto sul piano istituzionale quanto su quello fisico, estetico, materiale. In questo contesto l’area di San Bartolomeo – Calamosca costituisce un’enclave frammentata di presenza civile che in maniera liquida si è inserita nelle entità militari. Un’area fino agli anni Sessanta del Novecento preclusa alla città, comunità esogena di militari, dipendenti civili dell’amministrazione militare e delle loro famiglie, «prigionieri» privilegiati di una delle aree paesaggisticamente più belle della città ma al contempo immersa in una realtà parallela di servizi dedicati e di fragilità sociali, fatte di molti allontanamenti e plurimi ritorni. L’apertura verso la città, e il mutare delle funzioni militari, ha aperto la strada a un processo formale/informale di costruzione di nuove identità fragili, sospese nel processo incompiuto di inserimento urbano di una realtà «murata» e, a molti, sconosciuta. Il contributo, partendo da parte dei risultati del Progetto di ricerca “Valutazione socioeconomica dell'impatto della presenza militare in Sardegna: un approccio integrato di analisi economica, sociale, dell'ambiente e del territorio"", ha l’obiettivo di analizzare alcuni processi che caratterizzano i paesaggi militari urbani nella loro dimensione di spazi soglia (Giaccaria e Minca, 2012), nella quale le dicotomie formali - ad esempio civile/militare, legale/illegale, dentro/fuori – possono essere ripensate alla luce degli effetti che la presenza delle Forze Armate induce su una scala di prossimità. In questo contesto, si vuole approfondire come il bar e la chiesa di quartiere, i suoni e le recinzioni delle caserme, le abitazioni degli ex militari in affitto dal demanio militare, assumano forme ibride nelle quali l’impronta militare si (ri)produce.
Paesaggi militari e pratiche persistenti: immagin(ars)i a San Bartolomeo (Cagliari) / Spanu, Giacomo; Cadeddu, Barbara; Manunza, Luca. - (2023), pp. 361-367. (Intervento presentato al convegno XII Giornata di studio “Oltre la globalizzazione”. tenutosi a Como).
Paesaggi militari e pratiche persistenti: immagin(ars)i a San Bartolomeo (Cagliari)
Giacomo Spanu;
2023
Abstract
"Nelle città di non conflitto, la presenza di paesaggi militari urbani (Woodward, 2014) profondamente segnati da strutture e attività afferenti alle Forze Armate, rappresentano geografie in constante cambiamento. Negli ultimi decenni la trasformazione delle politiche di difesa e il nuovo ruolo acquisito dalle città come promotrici dello sviluppo locale hanno plasmato a diverse scale le geografie urbane. In molti ambiti territoriali la rifunzionalizzazione degli spazi urbani destinati ai militari ha dato luogo, comunque, a persistenze tanto sul piano istituzionale quanto su quello fisico, estetico, materiale. In questo contesto l’area di San Bartolomeo – Calamosca costituisce un’enclave frammentata di presenza civile che in maniera liquida si è inserita nelle entità militari. Un’area fino agli anni Sessanta del Novecento preclusa alla città, comunità esogena di militari, dipendenti civili dell’amministrazione militare e delle loro famiglie, «prigionieri» privilegiati di una delle aree paesaggisticamente più belle della città ma al contempo immersa in una realtà parallela di servizi dedicati e di fragilità sociali, fatte di molti allontanamenti e plurimi ritorni. L’apertura verso la città, e il mutare delle funzioni militari, ha aperto la strada a un processo formale/informale di costruzione di nuove identità fragili, sospese nel processo incompiuto di inserimento urbano di una realtà «murata» e, a molti, sconosciuta. Il contributo, partendo da parte dei risultati del Progetto di ricerca “Valutazione socioeconomica dell'impatto della presenza militare in Sardegna: un approccio integrato di analisi economica, sociale, dell'ambiente e del territorio"", ha l’obiettivo di analizzare alcuni processi che caratterizzano i paesaggi militari urbani nella loro dimensione di spazi soglia (Giaccaria e Minca, 2012), nella quale le dicotomie formali - ad esempio civile/militare, legale/illegale, dentro/fuori – possono essere ripensate alla luce degli effetti che la presenza delle Forze Armate induce su una scala di prossimità. In questo contesto, si vuole approfondire come il bar e la chiesa di quartiere, i suoni e le recinzioni delle caserme, le abitazioni degli ex militari in affitto dal demanio militare, assumano forme ibride nelle quali l’impronta militare si (ri)produce.File | Dimensione | Formato | |
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