Il contributo pone l’attenzione sulla relazione odeporica redatta dal geologo Gian Battista Brocchi nell’estate del 1818 a seguito di un viaggio in Abruzzo, finalizzato ad accrescere le conoscenze scientifiche dei gruppi montuosi dell’Appennino centrale. Nel dettaglio si fa riferimento alla parte marsicana dell’esplorazione, confluita nella più ampia mole delle sue Osservazioni naturali fatte in alcune parti degli Appennini nell’Abruzzo ulteriore, con riguardo alle note stilate rispetto al massiccio del Velino e al Lago del Fucino. Le sue riflessioni, ancora poco problematizzate dalla letteratura geostorica, non solo fanno emergere aspetti materiali utili a restituire un quadro dei paesaggi storici di questa porzione montana dell’Abruzzo interno, ma permettono anche di avviare un preliminare approfondimento dell’impatto delle sue ricerche nell’ambito della narrativa scientifica e geografica della Marsica nella tarda età moderna, riconsegnando uno spaccato di dialettica tra visuale accademica ed erudizione locale nel contesto territoriale.
La narrazione scientifica della Marsica tra visuale accademica ed erudizione locale nel primo Ottocento. Le osservazioni di Gian Battista Brocchi in Appennino Centrale nel 1818 / Ciaglia, Filiberto. - 23(2023), pp. 879-885. (Intervento presentato al convegno “Oltre la globalizzazione” - Narrazioni/Narratives tenutosi a Como).
La narrazione scientifica della Marsica tra visuale accademica ed erudizione locale nel primo Ottocento. Le osservazioni di Gian Battista Brocchi in Appennino Centrale nel 1818
Filiberto Ciaglia
2023
Abstract
Il contributo pone l’attenzione sulla relazione odeporica redatta dal geologo Gian Battista Brocchi nell’estate del 1818 a seguito di un viaggio in Abruzzo, finalizzato ad accrescere le conoscenze scientifiche dei gruppi montuosi dell’Appennino centrale. Nel dettaglio si fa riferimento alla parte marsicana dell’esplorazione, confluita nella più ampia mole delle sue Osservazioni naturali fatte in alcune parti degli Appennini nell’Abruzzo ulteriore, con riguardo alle note stilate rispetto al massiccio del Velino e al Lago del Fucino. Le sue riflessioni, ancora poco problematizzate dalla letteratura geostorica, non solo fanno emergere aspetti materiali utili a restituire un quadro dei paesaggi storici di questa porzione montana dell’Abruzzo interno, ma permettono anche di avviare un preliminare approfondimento dell’impatto delle sue ricerche nell’ambito della narrativa scientifica e geografica della Marsica nella tarda età moderna, riconsegnando uno spaccato di dialettica tra visuale accademica ed erudizione locale nel contesto territoriale.File | Dimensione | Formato | |
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