È l’estate del 1947 quando il trentaduenne Toti Scialoja compie il primo di una lunga serie di viaggi a Parigi. Il confronto con la capitale francese rappresenta per lui, come per molti altri artisti italiani della sua generazione, l’opportunità di potersi finalmente confrontare con le opere dei grandi maestri dell’arte moderna, e il ripetersi di questa esperienza negli anni diviene una vera e propria necessità. Ma cosa passa delle sue suggestioni e dei suoi giudizi critici sull’arte incontrata a Parigi alla prima generazione degli artisti da lui formati nell’Accademia di Belle Arti di Roma? Molti dei suoi fedelissimi studenti, infatti, fra la seconda metà degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta approfittano di borse di studio per recarsi per periodi più o meno lunghi in quella che, fino a prima della guerra, era indiscutibilmente la capitale dell’arte moderna. Cosa cattura il loro sguardo? Chi incontrano? Quali luoghi visitano e che impressioni riportano della città e di ciò che essa offre? Il loro giudizio e le loro preferenze sono conformi o difformi da quelle dei loro colleghi francesi? Come si relaziona l’esperienza parigina con le suggestioni provenienti dagli Stati Uniti? Lettere, diari e ricordi condivisi attraverso interviste ci aiuteranno a ridefinire una fondamentale tappa del percorso formativo di una nuova generazione di artisti “romani”, misuratisi precocemente con l’apertura del panorama artistico su di un piano internazionale e cosmopolita.
Alle radici dell'arte moderna. I soggiorni parigini di alcuni allievi di Toti Scialoja / Genovesi, Elisa. - (2022), pp. 43-52. (Intervento presentato al convegno In Corso d'Opera 4. Giornate di studio dei dottorandi in Storia dell'arte della Sapienza tenutosi a Aula Venturi, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo - sezione Storia dell'arte - Sapienza Università di Roma).
Alle radici dell'arte moderna. I soggiorni parigini di alcuni allievi di Toti Scialoja
Elisa Genovesi
2022
Abstract
È l’estate del 1947 quando il trentaduenne Toti Scialoja compie il primo di una lunga serie di viaggi a Parigi. Il confronto con la capitale francese rappresenta per lui, come per molti altri artisti italiani della sua generazione, l’opportunità di potersi finalmente confrontare con le opere dei grandi maestri dell’arte moderna, e il ripetersi di questa esperienza negli anni diviene una vera e propria necessità. Ma cosa passa delle sue suggestioni e dei suoi giudizi critici sull’arte incontrata a Parigi alla prima generazione degli artisti da lui formati nell’Accademia di Belle Arti di Roma? Molti dei suoi fedelissimi studenti, infatti, fra la seconda metà degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta approfittano di borse di studio per recarsi per periodi più o meno lunghi in quella che, fino a prima della guerra, era indiscutibilmente la capitale dell’arte moderna. Cosa cattura il loro sguardo? Chi incontrano? Quali luoghi visitano e che impressioni riportano della città e di ciò che essa offre? Il loro giudizio e le loro preferenze sono conformi o difformi da quelle dei loro colleghi francesi? Come si relaziona l’esperienza parigina con le suggestioni provenienti dagli Stati Uniti? Lettere, diari e ricordi condivisi attraverso interviste ci aiuteranno a ridefinire una fondamentale tappa del percorso formativo di una nuova generazione di artisti “romani”, misuratisi precocemente con l’apertura del panorama artistico su di un piano internazionale e cosmopolita.File | Dimensione | Formato | |
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