Passi misurati. Connessioni e spazi aperti per la città di Bastia

Measured steps. Connections and open spaces for the city of Bastia. This article analyzes the Mantinum and the Aldilonda, two works in Bastia, Corsica, by Buzzo Spinelli Architecture with, respectively, Antoine Dufour Architectes and Dietmar Feichtinger Architectes. The text focuses on the design wisdom capable of retracing the schemes to the ancestral history of the place and effectively addressing the issue of the connection between the lower and upper city and that of the requalification of the waterfront. What characterizes both designs is the intent of devising a non-antagonistic relation to the context. The design avoids overwhelming the context to accompany it and resonate with it instead, through materials, colors, and construction techniques. The two works represent a holistic vision of the relationship between contemporaneity and history, natural context and human intervention, engineering and architecture; seeking in the past an anticipation of the future that we are called to plan. The ancestral memory is thus sublimated into a mild and reminiscent contemporaneity, into a complex essentiality, capable of starting a transition, a physical and cultural journey, and making the stratification alive, dynamic, and integrated.

Passi misurati. Connessioni e spazi aperti per la città di Bastia Il testo tratta due progetti, Mantinum e Aldilonda, a Bastia, in Corsica realizzati da Buzzo Spinelli Architecture con Antoine Dufour Architectes (il primo) e Dietmar Feichtinger Architectes e Buzzo Spinelli Architecture (il secondo). L’attenzione è posta alla sapienza con cui i progetti sono riconnessi alla storia primigenia del luogo e risolvano in maniera efficace sia il tema del collegamento fra la città bassa e la città alta sia quello del fronte costiero. Ciò che li caratterizza entrambi è la regola di non pensare il progetto in maniera antagonista rispetto al contesto, fino a sovrastarlo; quanto la volontà di accompagnarlo, entrando i risonanza con esso nei materiali, nei colori, nelle tecniche costruttive. I due progetti rappresentano una visione olistica del rapporto tra contemporaneità e storia, contesto naturale e intervento umano, ingegneria e architettura; cercando nel passato l’anticipazione del futuro che si è chiamati a progettare. La memoria ancestrale viene così sublimata in una contemporaneità mite e non smemorata, in una essenzialità complessa, capace di avviare una transizione, un percorso fisico e culturale; e di rendere viva e dinamica, integrata, la stratificazione.