Il saggio ricostruisce il rapporto, fino ad oggi mai approfondito dalla critica, che lo storico dell’arte Adolfo Venturi ebbe con la ditta fotografica Anderson, una delle maggiori case italiane specializzate nella riproduzione di opere d’arte, attiva a Roma fin dal 1845, per oltre un secolo e ben tre generazioni. Le caratteristiche di tale rapporto e il suo evolversi nell’arco di circa cinquant’anni (nato verso la fine degli anni Ottanta del XIX secolo con l’arrivo di Venturi a Roma, prosegue infatti fino alla sua morte nel 1941) sono analizzati a partire dalle oltre 8.000 fotografie della ditta che si conservano presso l’Archivio Storico Fotografico dell’Università La Sapienza di Roma, fondato da Venturi a cavallo tra Otto e Novecento, contestualmente alla nascita della Storia dell’arte come disciplina scientifica e universitaria. Fonti primarie della ricerca costituiscono anche il carteggio conservato presso il Fondo Venturi della Scuola Normale Superiore di Pisa e i documenti conservati presso altri archivi Sapienza quali l’Archivio Storico, l’Archivio della Biblioteca Alessandrina e l’Archivio Lionello Venturi. Grazie a un confronto tra le fonti archivistiche e la bibliografia venturiana si evince come Venturi, pioniere del moderno metodo della storia dell’arte, utilizzò le fotografie Anderson in tutti i campi della sua attività, dall’editoria alla didattica, instaurando con la famiglia romana, e in particolare con il suo coetaneo Domenico, un rapporto di stretta collaborazione professionale, nonché un profondo legame di amicizia e stima reciproca.
Adolfo Venturi e la ditta fotografica Anderson: tracce di un rapporto nei materiali d’archivio / Ferrario, CAMILLA FEDERICA. - (2023), pp. 175-184. (Intervento presentato al convegno In Corso d’Opera 4. Giornate di studio dei dottorandi in Storia dell’arte della Sapienza tenutosi a Roma; Italia).
Adolfo Venturi e la ditta fotografica Anderson: tracce di un rapporto nei materiali d’archivio
Camilla Federica Ferrario
2023
Abstract
Il saggio ricostruisce il rapporto, fino ad oggi mai approfondito dalla critica, che lo storico dell’arte Adolfo Venturi ebbe con la ditta fotografica Anderson, una delle maggiori case italiane specializzate nella riproduzione di opere d’arte, attiva a Roma fin dal 1845, per oltre un secolo e ben tre generazioni. Le caratteristiche di tale rapporto e il suo evolversi nell’arco di circa cinquant’anni (nato verso la fine degli anni Ottanta del XIX secolo con l’arrivo di Venturi a Roma, prosegue infatti fino alla sua morte nel 1941) sono analizzati a partire dalle oltre 8.000 fotografie della ditta che si conservano presso l’Archivio Storico Fotografico dell’Università La Sapienza di Roma, fondato da Venturi a cavallo tra Otto e Novecento, contestualmente alla nascita della Storia dell’arte come disciplina scientifica e universitaria. Fonti primarie della ricerca costituiscono anche il carteggio conservato presso il Fondo Venturi della Scuola Normale Superiore di Pisa e i documenti conservati presso altri archivi Sapienza quali l’Archivio Storico, l’Archivio della Biblioteca Alessandrina e l’Archivio Lionello Venturi. Grazie a un confronto tra le fonti archivistiche e la bibliografia venturiana si evince come Venturi, pioniere del moderno metodo della storia dell’arte, utilizzò le fotografie Anderson in tutti i campi della sua attività, dall’editoria alla didattica, instaurando con la famiglia romana, e in particolare con il suo coetaneo Domenico, un rapporto di stretta collaborazione professionale, nonché un profondo legame di amicizia e stima reciproca.File | Dimensione | Formato | |
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