Composting Death. Towards a Body Sublimation

According to Donna Haraway, “living is composting”. Biologically, this means that a multi-species living is a dynamic mess of diverse bodies. Cognitively, the notion of compost enhances the “making oddkin” extending familial ties beyond blood relations, ultimately making communities out of compost. Beside this metaphorical representation, compost is acquiring another odd meaning. As an environment-friendly alternative to burial or cremation, both carrying pretty high environmental costs, especially in dense urban areas, human bodies can be turned into soil after death. The broad concept of compost leads to a reflection on the consequences that secularization, as well as the presumed and possible desecularization of culture, has on ritual practices and farewell spaces.

Secondo Donna Haraway, "vivere è compostare". Dal punto di vista biologico, ciò significa che tutte le forme di vita sono composizioni dinamiche di corpi. Dal punto di vista cognitivo, la nozione di compost esalta il "fare parentele", al di là dei rapporti di sangue, per creare, infine, "comunità di compost". Oltre a questa rappresentazione metaforica, il compost sta acquisendo un altro singolare significato. Come alternativa ecologica alla sepoltura o alla cremazione –entrambe molto costose dal punto di vista ambientale – soprattutto nelle aree urbane ad alta densità, i corpi umani possono essere trasformati in fertilizzanti. A partire dall'ampio concetto di compost, il saggio riflette sulle conseguenze che la secolarizzazione, così come la presunta e possibile desecolarizzazione della cultura, ha sulle pratiche rituali e sugli spazi del commiato.