Tanto più a lungo la modernizzazione è progredita e si è affermata nel mondo, tanto maggiormente le sue inattese conseguenze hanno scosso le basi della contemporaneità. Se l'idea della metamorfosi rappresenta l'ultimo approdo del pensiero di Ulrich Beck, questa può ancora suggerire, oggi, nuovi modelli interpretativi della realtà e possibili forme di vita comune. Partendo dalla critica benjaminiana del progresso inteso come treno che procede spedito verso la catastrofe, questo articolo intende analizzare come la cieca fede nel progresso porti a misconoscere, generalizzare e amplificare nuovi rischi globali. La globalizzazione ha messo in crisi li primato dela politica ed esistono dei grandi soggetti (per esempio, quelli economici) in grado di mettere sotto scacco intere nazioni e distruggere i legami sociali. Anche i confini chiusi sono una risposta vecchia a un problema sempre più complesso e in continuo cambiamento. Dalle metamorfosi e dagli effetti incontrollati che esse generano spira però anche un possibile modello di azione: cosmopolita e in continuo movimento. Per la sopravvivenza di tutti è necessario un nuovo paradigma di coabitazione, pensato su ampia scala, che risponda alle sempre nuove sfide che si materializzano di fronte a noi, e che sia in grado di accogliere al suo interno le spinte propulsive che vengono da ogni luogo del suo partecipare. Confrontandosi dunque con l'idea di metamorfosi e la proposta democratica di Beck, questo lavoro intende aprirne la prospettiva a un discorso sulla democrazia e sul politico e in continua evoluzione che possa rispondere alle sfide globali e configurare nuove forme di socialità.
Democrazia della metamorfosi. Un'eredità di Ulrich Beck / Rambaldini, Fulvio. - In: RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA. - ISSN 1129-6437. - (2023), pp. 13-28.
Democrazia della metamorfosi. Un'eredità di Ulrich Beck
fulvio rambaldini
2023
Abstract
Tanto più a lungo la modernizzazione è progredita e si è affermata nel mondo, tanto maggiormente le sue inattese conseguenze hanno scosso le basi della contemporaneità. Se l'idea della metamorfosi rappresenta l'ultimo approdo del pensiero di Ulrich Beck, questa può ancora suggerire, oggi, nuovi modelli interpretativi della realtà e possibili forme di vita comune. Partendo dalla critica benjaminiana del progresso inteso come treno che procede spedito verso la catastrofe, questo articolo intende analizzare come la cieca fede nel progresso porti a misconoscere, generalizzare e amplificare nuovi rischi globali. La globalizzazione ha messo in crisi li primato dela politica ed esistono dei grandi soggetti (per esempio, quelli economici) in grado di mettere sotto scacco intere nazioni e distruggere i legami sociali. Anche i confini chiusi sono una risposta vecchia a un problema sempre più complesso e in continuo cambiamento. Dalle metamorfosi e dagli effetti incontrollati che esse generano spira però anche un possibile modello di azione: cosmopolita e in continuo movimento. Per la sopravvivenza di tutti è necessario un nuovo paradigma di coabitazione, pensato su ampia scala, che risponda alle sempre nuove sfide che si materializzano di fronte a noi, e che sia in grado di accogliere al suo interno le spinte propulsive che vengono da ogni luogo del suo partecipare. Confrontandosi dunque con l'idea di metamorfosi e la proposta democratica di Beck, questo lavoro intende aprirne la prospettiva a un discorso sulla democrazia e sul politico e in continua evoluzione che possa rispondere alle sfide globali e configurare nuove forme di socialità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.