L'obiettivo del presente articolo è proporre la giurisdizione internazionale come elemento per superare i limiti nella protezione del Telelavoro senza frontiere, soprattutto in Brasile e in Italia. La presente proposta ha come fulcro la tutela effettiva dei diritti dei lavoratori. Per questo utilizza la metodologia logico-deduttiva attraverso lo studio dei paradigmi dell'analisi comparativa Brasile-Italia e, ancora, la metodologia di confronto con il Diritto del Mare per il raggiungimento dell'obiettivo centrale. Il problema proposto è: è possibile comporre una giurisdizione che concili le logiche del telelavoro senza frontiere e consenta la tutela dei diritti? La presente ricerca si articola in obiettivi specifici: in primo luogo, la comprensione del genere “lavoro virtuale” è studiata in modo disaccoppiato dal paradigma limitante dell'istituto del “emprego” (impiego) (Brasile) o dell'istituto del lavoro subordinato tipico (Italia). In base a queste intese, si approfondisce la struttura del telelavoro in Brasile e in Italia, mostrando punti di inflessione e consentendo la mappatura dei problemi che comportano la definizione della giurisdizione di fronte all'assenza di confini nell'esercizio di questo lavoro. Questo tema consolida la definizione di “telelavoro senza frontiere”. In un secondo momento si affrontano i percorsi e le difficoltà per l'attuazione della giurisdizione internazionale, a partire dalle definizioni di giurisdizione e dal suo posizionamento rispetto alle logiche di questo mercato del lavoro e alla tutela dei diritti al lavoro. Come risultati e conclusioni, esistono quattro correnti di ripartizione delle competenze per il telelavoro senza frontiere, nell'ambito di uno specifico Paese: la scelta delle parti; il più protettivo per il lavoratore; quella del paese di origine del lavoratore; il luogo in cui viene prestato il servizio o la sede dell’azienda. Sulla base delle riflessioni portate dal Diritto del Mare, è stato possibile mappare i problemi di definizione di una giurisdizione nazionale secondo le correnti presentate: esistono diverse intese e tutele tra paesi, come Brasile e Italia; apre la possibilità di scegliere la giurisdizione in base al paese con normative meno protettive; si apre la possibilità di discriminazione nell'assunzione dei lavoratori; apre la possibilità alla scelta della “bandiera” aziendale da parte del Paese che ha una legislazione meno protettiva. Pertanto, al fine di superare i problemi citati, è stata costruita in via propositiva la definizione della competenza legislativa internazionale per la composizione di norme uniformi per il telelavoro senza frontiere.
Il Telelavoro Nella Dinamica Senza Frontiere: Analisi Comparata Brasile-Italia e Tutela Della Giurisdizione Internazionale / Ferraz, MIRIAM OLIVIA KNOPIK. - (2023), pp. 242-255.
Il Telelavoro Nella Dinamica Senza Frontiere: Analisi Comparata Brasile-Italia e Tutela Della Giurisdizione Internazionale
MIRIAM OLIVIA KNOPIK FERRAZ
2023
Abstract
L'obiettivo del presente articolo è proporre la giurisdizione internazionale come elemento per superare i limiti nella protezione del Telelavoro senza frontiere, soprattutto in Brasile e in Italia. La presente proposta ha come fulcro la tutela effettiva dei diritti dei lavoratori. Per questo utilizza la metodologia logico-deduttiva attraverso lo studio dei paradigmi dell'analisi comparativa Brasile-Italia e, ancora, la metodologia di confronto con il Diritto del Mare per il raggiungimento dell'obiettivo centrale. Il problema proposto è: è possibile comporre una giurisdizione che concili le logiche del telelavoro senza frontiere e consenta la tutela dei diritti? La presente ricerca si articola in obiettivi specifici: in primo luogo, la comprensione del genere “lavoro virtuale” è studiata in modo disaccoppiato dal paradigma limitante dell'istituto del “emprego” (impiego) (Brasile) o dell'istituto del lavoro subordinato tipico (Italia). In base a queste intese, si approfondisce la struttura del telelavoro in Brasile e in Italia, mostrando punti di inflessione e consentendo la mappatura dei problemi che comportano la definizione della giurisdizione di fronte all'assenza di confini nell'esercizio di questo lavoro. Questo tema consolida la definizione di “telelavoro senza frontiere”. In un secondo momento si affrontano i percorsi e le difficoltà per l'attuazione della giurisdizione internazionale, a partire dalle definizioni di giurisdizione e dal suo posizionamento rispetto alle logiche di questo mercato del lavoro e alla tutela dei diritti al lavoro. Come risultati e conclusioni, esistono quattro correnti di ripartizione delle competenze per il telelavoro senza frontiere, nell'ambito di uno specifico Paese: la scelta delle parti; il più protettivo per il lavoratore; quella del paese di origine del lavoratore; il luogo in cui viene prestato il servizio o la sede dell’azienda. Sulla base delle riflessioni portate dal Diritto del Mare, è stato possibile mappare i problemi di definizione di una giurisdizione nazionale secondo le correnti presentate: esistono diverse intese e tutele tra paesi, come Brasile e Italia; apre la possibilità di scegliere la giurisdizione in base al paese con normative meno protettive; si apre la possibilità di discriminazione nell'assunzione dei lavoratori; apre la possibilità alla scelta della “bandiera” aziendale da parte del Paese che ha una legislazione meno protettiva. Pertanto, al fine di superare i problemi citati, è stata costruita in via propositiva la definizione della competenza legislativa internazionale per la composizione di norme uniformi per il telelavoro senza frontiere.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Knopik Ferraz_Il Telelavoro_2023.pdf
accesso aperto
Note: Libro completo
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
2.86 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.86 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.