Introduzione L’ obiettivo della nostra ricerca è studiare tramite la misurazione del Dysphonia Severity Index (DSI), il recupero funzionale della voce, misurando i parametri vocali nei pazienti affetti da lesioni benigne delle corde vocali sottoposte a trattamento chirurgico. Il trattamento fonochirurgico delle patologie della voce comprende un insieme di tecniche che tendono al miglioramento delle qualità fonatorie nel completo rispetto della microstruttura delle corde vocali. Le patologie di più frequente riscontro, e suscettibili al trattamento fonochirurgico, sono: noduli, polipi, cisti intracordali, edema di Reinke, leucoplachie e sulcus glottidis. L’intervento si svolge in anestesia generale ed è condotto in microlaringoscopia diretta. Ad oggi le tecniche maggiormente utilizzate nella fonochirurgia sono la tecnica in sospensione a lama fredda o con laser a CO2 pulsato, oppure con laser da contatto tipo KPT in fibrolaringoscopia operativa (FEPS). In letteratura sono stati riportati diversi studi che mettono in relazione la tecnica a lama fredda con quella a laser a CO2 nell’ambito della fonochirurgia. Questi dimostrano che, per lesioni limitate, la dissezione eseguita con la tecnica a lama fredda è stata più soddisfacente sia dal punto di vista della preservazione della microstruttura delle corde vocali che della ripresa della funzionalità vocale, invece, la tecnica a laser CO2 è risultata migliore per lesioni più estese facilitando la dissezione chirurgica e l’emostasi. Materiali e Metodi Il campione è rappresentato da 27 pazienti, 12 maschi e 15 femmine, di età compresa tra i 28 e 70 anni (età media 48,67 per il sesso femminile e 68,64 per il sesso maschile), affetti da disfonia, e diagnosticati tramite fibrolarngoscopia, afferenti all’Ambulatorio Foniatrico del Policlinico Umberto I, Dipartimento Organi di Senso, Università La Sapienza, dal 2019 al 2022. Tutti i pazienti sono stati valutati in tre tempi: T0 (pre-operatorio), T1 (15 giorni post- operatorio), T2 (3 mesi post- operatorio). Nei tre tempi sono stati sottoposti a laringoscopia a fibre ottiche, valutazione dei parametri elettroacustici della voce tramite Multi Dimensional Voice Program, (MDVP) per ricavare il jitter%, registrazione fonometrica per ricavare l’I-Low, l’utilizzo di un frequenzimetro per ricavare la F0 e la FHigh, il calcolo del Maximum phonation time (MPT) mediante un cronometro. Inoltre è stato somministrato il questionario di auto valutazione Voice Handicap Index (VHI), sul disagio foniatrico, per valutare la percezione del paziente riguardo alla propria voce. Risultati Il DSI, in T0, nel 63% dei casi ha registrato un valore al di sotto dello 0, dando prova di un oggettivo deficit fonatorio. In T1 il 44% dei soggetti registra un valore al di sopra dello 0 e, in generale, l’81% dei pazienti registra un valore maggiore rispetto alla precedente. In T2, infine, il 67% dei pazienti si attesta al di sopra dello 0 con l’89% dei pazienti che ha ottenuto un punteggio maggiore rispetto al T1. Per quanto concerne la misurazione del VHI, si è registrata al T0 una media di 32, mentre nella seconda fase dello studio l’81% dei pazienti presenta un valore del VHI totale in T1 minore di quello in T0 con un valore medio che scende del 32% (da 32,12 del T0 a 21,22 al T1), dando prova dell’efficacia percepita della terapia chirurgica. Al T2 il VHI registra un miglioramento per l’85% dei pazienti e per un 26% del campione (7 individui) l’assenza di qualsivoglia disagio riducendosi del 30% rispetto alla precedente valutazione. Discussione In base alle tre rilevazioni è attestabile un netto miglioramento della funzionalità vocale del paziente nel tempo a seguito di trattamento chirurgico, dimostrabile attraverso le variazioni in positivo del DSI e in negativo del VHI. Infatti, la media generale del VHI registrata dal campione al T0 si riduce nel T2 del 54%, scendendo da 32,1 a 14,78, con l’85% dei pazienti che ha percepito un aumento della propria qualità vocale. Per il DSI, è riscontrabile un netto incremento della qualità vocale nel 93% del campione, confermato dall’aumento dei valori nel T2, in media del 103%, rispetto alla media dei valori registrati a T0. Questi dati indicano l’utilità dell’utilizzo del DSI per valutare la condizione foniatrica dei pazienti e confermano l’utilità della chirurgia come terapia di prima linea nelle patologie benigne delle corde vocali.
Utilizzo del DSI come parametro obiettivo della qualità vocale dopo trattamento fonochirurgico delle lesioni benigne delle corde vocali / Deflorio, Giovanni; Pipitone, LUCIA LIBERA; Stella, Federica; D'Elia, Chiara; Longo, Lucia. - (2023), pp. 353-353. (Intervento presentato al convegno 109mo SIO 2023 - Congresso Nazionale della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-cefalica tenutosi a Milano, Italia).
Utilizzo del DSI come parametro obiettivo della qualità vocale dopo trattamento fonochirurgico delle lesioni benigne delle corde vocali
Giovanni DeflorioPrimo
;Lucia Libera PipitoneSecondo
;Federica Stella;Lucia Longo
Ultimo
2023
Abstract
Introduzione L’ obiettivo della nostra ricerca è studiare tramite la misurazione del Dysphonia Severity Index (DSI), il recupero funzionale della voce, misurando i parametri vocali nei pazienti affetti da lesioni benigne delle corde vocali sottoposte a trattamento chirurgico. Il trattamento fonochirurgico delle patologie della voce comprende un insieme di tecniche che tendono al miglioramento delle qualità fonatorie nel completo rispetto della microstruttura delle corde vocali. Le patologie di più frequente riscontro, e suscettibili al trattamento fonochirurgico, sono: noduli, polipi, cisti intracordali, edema di Reinke, leucoplachie e sulcus glottidis. L’intervento si svolge in anestesia generale ed è condotto in microlaringoscopia diretta. Ad oggi le tecniche maggiormente utilizzate nella fonochirurgia sono la tecnica in sospensione a lama fredda o con laser a CO2 pulsato, oppure con laser da contatto tipo KPT in fibrolaringoscopia operativa (FEPS). In letteratura sono stati riportati diversi studi che mettono in relazione la tecnica a lama fredda con quella a laser a CO2 nell’ambito della fonochirurgia. Questi dimostrano che, per lesioni limitate, la dissezione eseguita con la tecnica a lama fredda è stata più soddisfacente sia dal punto di vista della preservazione della microstruttura delle corde vocali che della ripresa della funzionalità vocale, invece, la tecnica a laser CO2 è risultata migliore per lesioni più estese facilitando la dissezione chirurgica e l’emostasi. Materiali e Metodi Il campione è rappresentato da 27 pazienti, 12 maschi e 15 femmine, di età compresa tra i 28 e 70 anni (età media 48,67 per il sesso femminile e 68,64 per il sesso maschile), affetti da disfonia, e diagnosticati tramite fibrolarngoscopia, afferenti all’Ambulatorio Foniatrico del Policlinico Umberto I, Dipartimento Organi di Senso, Università La Sapienza, dal 2019 al 2022. Tutti i pazienti sono stati valutati in tre tempi: T0 (pre-operatorio), T1 (15 giorni post- operatorio), T2 (3 mesi post- operatorio). Nei tre tempi sono stati sottoposti a laringoscopia a fibre ottiche, valutazione dei parametri elettroacustici della voce tramite Multi Dimensional Voice Program, (MDVP) per ricavare il jitter%, registrazione fonometrica per ricavare l’I-Low, l’utilizzo di un frequenzimetro per ricavare la F0 e la FHigh, il calcolo del Maximum phonation time (MPT) mediante un cronometro. Inoltre è stato somministrato il questionario di auto valutazione Voice Handicap Index (VHI), sul disagio foniatrico, per valutare la percezione del paziente riguardo alla propria voce. Risultati Il DSI, in T0, nel 63% dei casi ha registrato un valore al di sotto dello 0, dando prova di un oggettivo deficit fonatorio. In T1 il 44% dei soggetti registra un valore al di sopra dello 0 e, in generale, l’81% dei pazienti registra un valore maggiore rispetto alla precedente. In T2, infine, il 67% dei pazienti si attesta al di sopra dello 0 con l’89% dei pazienti che ha ottenuto un punteggio maggiore rispetto al T1. Per quanto concerne la misurazione del VHI, si è registrata al T0 una media di 32, mentre nella seconda fase dello studio l’81% dei pazienti presenta un valore del VHI totale in T1 minore di quello in T0 con un valore medio che scende del 32% (da 32,12 del T0 a 21,22 al T1), dando prova dell’efficacia percepita della terapia chirurgica. Al T2 il VHI registra un miglioramento per l’85% dei pazienti e per un 26% del campione (7 individui) l’assenza di qualsivoglia disagio riducendosi del 30% rispetto alla precedente valutazione. Discussione In base alle tre rilevazioni è attestabile un netto miglioramento della funzionalità vocale del paziente nel tempo a seguito di trattamento chirurgico, dimostrabile attraverso le variazioni in positivo del DSI e in negativo del VHI. Infatti, la media generale del VHI registrata dal campione al T0 si riduce nel T2 del 54%, scendendo da 32,1 a 14,78, con l’85% dei pazienti che ha percepito un aumento della propria qualità vocale. Per il DSI, è riscontrabile un netto incremento della qualità vocale nel 93% del campione, confermato dall’aumento dei valori nel T2, in media del 103%, rispetto alla media dei valori registrati a T0. Questi dati indicano l’utilità dell’utilizzo del DSI per valutare la condizione foniatrica dei pazienti e confermano l’utilità della chirurgia come terapia di prima linea nelle patologie benigne delle corde vocali.File | Dimensione | Formato | |
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