Il presente lavoro di dottorato ha l’obiettivo di analizzare le dinamiche di diffusione dei modelli morfologici e decorativi caratteristici della produzione vascolare della facies appenninica (BM3, fine XV- fine XIV secolo a.C.). Nel progetto sono state considerate tutte le evidenze edite per l’Italia peninsulare, a cui sono stati aggiunti contesti e materiali inediti, per un totale di 463 contesti schedati (e di 7400 frammenti classificati) di cui circa il 50% di scoperta o edizione successiva all’ultima sintesi riguardante questo fenomeno archeologico, risalente al 1995. L’archiviazione, la gestione e l’interrogazione della grande massa di dati raccolti sono state possibili grazie alla realizzazione un database collegato a un progetto QGIS. La metodologia utilizzata comprende la classificazione tipologica del repertorio vascolare, sia dal punto morfologico che decorativo, e la seriazione dei contesti e dei tipi/varietà individuati che ha consentito di proporre una scansione in fasi e sottofasi. Per l’analisi dell’articolazione territoriale della facies è stato ideato un metodo sperimentale che ha condotto alla definizione di raggruppamenti locali per i quali sono stati, infine, individuati i tipi/varietà esclusivi e osservate le dinamiche di condivisione dei modelli sia a livello sincronico che diacronico.

La facies appenninica: variabilità locale degli aspetti morfologici e decorativi della produzione vascolare / Paolini, Elisa. - (2023 Sep 27).

La facies appenninica: variabilità locale degli aspetti morfologici e decorativi della produzione vascolare

PAOLINI, ELISA
27/09/2023

Abstract

Il presente lavoro di dottorato ha l’obiettivo di analizzare le dinamiche di diffusione dei modelli morfologici e decorativi caratteristici della produzione vascolare della facies appenninica (BM3, fine XV- fine XIV secolo a.C.). Nel progetto sono state considerate tutte le evidenze edite per l’Italia peninsulare, a cui sono stati aggiunti contesti e materiali inediti, per un totale di 463 contesti schedati (e di 7400 frammenti classificati) di cui circa il 50% di scoperta o edizione successiva all’ultima sintesi riguardante questo fenomeno archeologico, risalente al 1995. L’archiviazione, la gestione e l’interrogazione della grande massa di dati raccolti sono state possibili grazie alla realizzazione un database collegato a un progetto QGIS. La metodologia utilizzata comprende la classificazione tipologica del repertorio vascolare, sia dal punto morfologico che decorativo, e la seriazione dei contesti e dei tipi/varietà individuati che ha consentito di proporre una scansione in fasi e sottofasi. Per l’analisi dell’articolazione territoriale della facies è stato ideato un metodo sperimentale che ha condotto alla definizione di raggruppamenti locali per i quali sono stati, infine, individuati i tipi/varietà esclusivi e osservate le dinamiche di condivisione dei modelli sia a livello sincronico che diacronico.
27-set-2023
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