L’obbiettivo di questa ricerca è mettere alla luce quali siano le opportunità e le minacce di adottare lo smart working nel contesto delle P.A. italiane. Sulla base del modello di accettazione della tecnologia realizzato da Davis vogliamo analizzare come i lavoratori delle P.A. italiane percepiscano l’utilità di tale modalità di lavoro e la facilità d’uso. Il lavoro, adottando un approccio qualitativo, presenterà due casi studio che si riferiscono a due P.A. distinte ubicate nel territorio laziale, cui fanno riferimento due distinti ministeri in cui la frequenza e la possibilità di lavorare in smart working è diversa. Avremo un caso tipico in cui il lavoratore ha la possibilità di lavorare da remoto e un caso deviante in cui il lavoratore non può usufruire dello smart working. I risultati vogliono essere utilizzati per contribuire a estendere il modello di Davis e contestualizzarlo alla realtà italiana, in cui ipotizziamo che la componente culturale sia un fattore cruciale nella non-adozione di alcune tipologie di tecnologie. Il contributo pratico della ricerca è quello di fornire alle istituzioni gli strumenti necessari per stabilire un framework giuslavoristico che possa mettere in risalto quali efficienze ed inefficienze sono presenti nelle specifiche contingenze delle pubbliche amministrazioni.
Smart working e P.A. italiane. Opportunità e minacce / Ceci, Giuseppe; Iannotta, Michela; Gatti, Mauro; Costa, Vincenzo. - (2024), pp. 1-7. (Intervento presentato al convegno AIDEA 2023 "L'aziendalismo crea valore! Il ruolo dell'accademia nelle sfide della società, dell'economia e delle istituzioni tenutosi a Salerno).
Smart working e P.A. italiane. Opportunità e minacce
Giuseppe CeciPrimo
;Michela Iannotta;Mauro Gatti;
2024
Abstract
L’obbiettivo di questa ricerca è mettere alla luce quali siano le opportunità e le minacce di adottare lo smart working nel contesto delle P.A. italiane. Sulla base del modello di accettazione della tecnologia realizzato da Davis vogliamo analizzare come i lavoratori delle P.A. italiane percepiscano l’utilità di tale modalità di lavoro e la facilità d’uso. Il lavoro, adottando un approccio qualitativo, presenterà due casi studio che si riferiscono a due P.A. distinte ubicate nel territorio laziale, cui fanno riferimento due distinti ministeri in cui la frequenza e la possibilità di lavorare in smart working è diversa. Avremo un caso tipico in cui il lavoratore ha la possibilità di lavorare da remoto e un caso deviante in cui il lavoratore non può usufruire dello smart working. I risultati vogliono essere utilizzati per contribuire a estendere il modello di Davis e contestualizzarlo alla realtà italiana, in cui ipotizziamo che la componente culturale sia un fattore cruciale nella non-adozione di alcune tipologie di tecnologie. Il contributo pratico della ricerca è quello di fornire alle istituzioni gli strumenti necessari per stabilire un framework giuslavoristico che possa mettere in risalto quali efficienze ed inefficienze sono presenti nelle specifiche contingenze delle pubbliche amministrazioni.File | Dimensione | Formato | |
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