L’articolo analizza il progetto di riorganizzazione del MEF approvato, in via definitiva, dal Consiglio dei Ministri in data 26.07.2023, che prevede la scissione in due del Dipartimento del Tesoro, con la creazione di un secondo Dipartimento, il Dipartimento dell’Economia. Il nuovo Dipartimento avrà competenza in materia di interventi finanziari in economia, partecipazioni societarie dello Stato e valorizzazione del patrimonio pubblico. Il provvedimento andrà a modificare il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 giugno 2019 n. 103, concernente il regolamento di organizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La tesi che si vuole sostenere è che la bi-partizione non sia una pura e semplice riorganizzazione burocratica delle articolazioni interne del MEF, ma una riforma strutturale che ne modificherà e potenzierà le funzioni, in particolare col ritorno alla gestione politica unitaria delle partecipazioni statali; esigenza questa che, ciclicamente, viene riproposta dal decisore politico. In quest’ottica si è cercato di inquadrare il provvedimento nel percorso storico-giuridico degli assetti organizzativi dei dicasteri economici, con particolare attenzione alle strutture preposte alla gestione delle partecipazioni statali.
Riorganizzazione del MEF. Una riforma silenziosa / Lanfranco, Davide. - In: OSSERVATORIO COSTITUZIONALE. - ISSN 2283-7515. - 5/2023(2023), pp. 72-96.
Riorganizzazione del MEF. Una riforma silenziosa
Davide Lanfranco
2023
Abstract
L’articolo analizza il progetto di riorganizzazione del MEF approvato, in via definitiva, dal Consiglio dei Ministri in data 26.07.2023, che prevede la scissione in due del Dipartimento del Tesoro, con la creazione di un secondo Dipartimento, il Dipartimento dell’Economia. Il nuovo Dipartimento avrà competenza in materia di interventi finanziari in economia, partecipazioni societarie dello Stato e valorizzazione del patrimonio pubblico. Il provvedimento andrà a modificare il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 giugno 2019 n. 103, concernente il regolamento di organizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La tesi che si vuole sostenere è che la bi-partizione non sia una pura e semplice riorganizzazione burocratica delle articolazioni interne del MEF, ma una riforma strutturale che ne modificherà e potenzierà le funzioni, in particolare col ritorno alla gestione politica unitaria delle partecipazioni statali; esigenza questa che, ciclicamente, viene riproposta dal decisore politico. In quest’ottica si è cercato di inquadrare il provvedimento nel percorso storico-giuridico degli assetti organizzativi dei dicasteri economici, con particolare attenzione alle strutture preposte alla gestione delle partecipazioni statali.File | Dimensione | Formato | |
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