La Città Universitaria di Roma, insieme all’ex Foro Mussolini, oggi Foro Italico, e all’Esposizione Universale del 1942, oggi EUR, costituisce una delle più importanti imprese culturali, economiche e urbanistiche compiute da Mussolini. Concepita da Marcello Piacentini secondo canoni urbanistici classici, ma al contempo affidata alla creatività di giovani architetti interpreti delle correnti architettoniche moderniste e classiciste più accreditate all’epoca, si mantenne tuttavia nelle condizioni originarie per un tempo brevissimo: già nel 1938 e, a seguire, nell’immediato dopoguerra, sopraggiunsero modifiche continue. Rincorrendo prima l’onda dell’università “di massa”, poi l’impatto dovuto agli adeguamenti degli edifici, in seguito alla normativa antisismica e ai più recenti provvedimenti a favore dell’efficientamento energetico, si è proceduto ad una sistematica trasfigurazione dell’assetto urbanistico e architettonico di questo importante e significativo complesso tradendone il valore culturale. Tuttavia, nonostante tale crescita sia in gran parte attribuibile all’incremento esponenziale dell’utenza (studenti, docenti e personale amministrativo) e alle mutate modalità con cui si dispiegano ricerca e didattica, è pur vero che il riconoscimento del valore storico, artistico, architettonico e urbanistico di questo imponente patrimonio è passato - e passa tutt’oggi - in secondo piano rispetto all’avanzare di preponderanti esigenze funzionali. Eppure, il grande complesso urbano è sottoposto a vincolo dal 1985, con decreto ricognitivo del 1989. L’articolo ripercorre le alterne vicende che hanno interessato il complesso architettonico nei suoi ottantotto anni di vita, analizzandone le origini e le ragioni, per soppesare quanto la funzione universitaria abbia inciso sulla sua tutela e nella prospettiva di poter affrontare il futuro di questo patrimonio non soltanto secondo criteri di funzionalità e utilità ma, finalmente, in vista di una efficace fruizione culturale.
La Città Universitaria di Roma, 1932-2023. Vicenda storica e realtà attuale tra discontinuità ed eccesso d’uso / Salvo, Simona Maria Carmela. - In: MATERIALI E STRUTTURE. - ISSN 1121-2373. - 23:nuova serie(2023), pp. 11-28.
La Città Universitaria di Roma, 1932-2023. Vicenda storica e realtà attuale tra discontinuità ed eccesso d’uso
salvo simona
2023
Abstract
La Città Universitaria di Roma, insieme all’ex Foro Mussolini, oggi Foro Italico, e all’Esposizione Universale del 1942, oggi EUR, costituisce una delle più importanti imprese culturali, economiche e urbanistiche compiute da Mussolini. Concepita da Marcello Piacentini secondo canoni urbanistici classici, ma al contempo affidata alla creatività di giovani architetti interpreti delle correnti architettoniche moderniste e classiciste più accreditate all’epoca, si mantenne tuttavia nelle condizioni originarie per un tempo brevissimo: già nel 1938 e, a seguire, nell’immediato dopoguerra, sopraggiunsero modifiche continue. Rincorrendo prima l’onda dell’università “di massa”, poi l’impatto dovuto agli adeguamenti degli edifici, in seguito alla normativa antisismica e ai più recenti provvedimenti a favore dell’efficientamento energetico, si è proceduto ad una sistematica trasfigurazione dell’assetto urbanistico e architettonico di questo importante e significativo complesso tradendone il valore culturale. Tuttavia, nonostante tale crescita sia in gran parte attribuibile all’incremento esponenziale dell’utenza (studenti, docenti e personale amministrativo) e alle mutate modalità con cui si dispiegano ricerca e didattica, è pur vero che il riconoscimento del valore storico, artistico, architettonico e urbanistico di questo imponente patrimonio è passato - e passa tutt’oggi - in secondo piano rispetto all’avanzare di preponderanti esigenze funzionali. Eppure, il grande complesso urbano è sottoposto a vincolo dal 1985, con decreto ricognitivo del 1989. L’articolo ripercorre le alterne vicende che hanno interessato il complesso architettonico nei suoi ottantotto anni di vita, analizzandone le origini e le ragioni, per soppesare quanto la funzione universitaria abbia inciso sulla sua tutela e nella prospettiva di poter affrontare il futuro di questo patrimonio non soltanto secondo criteri di funzionalità e utilità ma, finalmente, in vista di una efficace fruizione culturale.File | Dimensione | Formato | |
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