Il lavoro ha inteso prendere in esame - come specificato nel titolo - un aspetto particolare e poco conosciuto della nostra lotta di Liberazione nazionale, delimitato nel tempo e nello spazio. Il tempo è quello che va dall’organizzazione delle prime formazioni partigiane in Lombardia, indicativamente iniziata dopo l’8 settembre 1943, fino al tragico evento del 12 luglio 1944, data dell'eccidio di Cibeno; lo spazio è quello relativo a Fossoli, divenuto campo di polizia e di transito (Polizei-und Durchgangslager) a partire dal 15 marzo 1944 a seguito della sua occupazione da parte delle SS. Fossoli è dunque il filo rosso che unisce tutti questi eventi. In una zona limitrofa al campo, infatti, avvenne, per mano nazista, l’eccidio del Cibeno, in cui trovarono la morte 67 dei politici detenuti nel lager carpigiano. Molti di essi, militanti antifascisti, provenienti dalle esperienze di vita più varie, dapprima si ritrovarono a San Vittore, poi a Fossoli, dove continuarono a svolgere attività politica, in linea con quanto deliberato dai Cln. Particolare attenzione è stata di conseguenza posta nel ricostruire la rete di relazioni pregresse che legavano molti di quei detenuti prima che fossero giustiziati. Essi, rappresentativi dei partiti antifascisti, avevano non solo dato vita a Fossoli a una cellula clandestina, ma avevano anche pianificato una fuga collettiva, tragicamente repressa, dallo stesso campo. Di qui la decisione di dedicare a due di essi, l’azionista Poldo Gasparotto e il cattolico Antonio Manzi, specifici profili, che ne evidenziassero - anche in rappresentanza di tutti gli altri - le doti di coraggio, l’amor di patria, lo spirito di libertà che li animarono, tutti valori, questi, che saranno poi pasta e lievito da cui prenderà corpo la nostra Costituzione repubblicana.

"La va a pochi!" Resistenza e resistenti in Lombardia 1943-1944. La vita di Leopoldo Gasparotto e Antonio Manzi / Baldini, Francesca. - (2023 Sep 18).

"La va a pochi!" Resistenza e resistenti in Lombardia 1943-1944. La vita di Leopoldo Gasparotto e Antonio Manzi

BALDINI, FRANCESCA
18/09/2023

Abstract

Il lavoro ha inteso prendere in esame - come specificato nel titolo - un aspetto particolare e poco conosciuto della nostra lotta di Liberazione nazionale, delimitato nel tempo e nello spazio. Il tempo è quello che va dall’organizzazione delle prime formazioni partigiane in Lombardia, indicativamente iniziata dopo l’8 settembre 1943, fino al tragico evento del 12 luglio 1944, data dell'eccidio di Cibeno; lo spazio è quello relativo a Fossoli, divenuto campo di polizia e di transito (Polizei-und Durchgangslager) a partire dal 15 marzo 1944 a seguito della sua occupazione da parte delle SS. Fossoli è dunque il filo rosso che unisce tutti questi eventi. In una zona limitrofa al campo, infatti, avvenne, per mano nazista, l’eccidio del Cibeno, in cui trovarono la morte 67 dei politici detenuti nel lager carpigiano. Molti di essi, militanti antifascisti, provenienti dalle esperienze di vita più varie, dapprima si ritrovarono a San Vittore, poi a Fossoli, dove continuarono a svolgere attività politica, in linea con quanto deliberato dai Cln. Particolare attenzione è stata di conseguenza posta nel ricostruire la rete di relazioni pregresse che legavano molti di quei detenuti prima che fossero giustiziati. Essi, rappresentativi dei partiti antifascisti, avevano non solo dato vita a Fossoli a una cellula clandestina, ma avevano anche pianificato una fuga collettiva, tragicamente repressa, dallo stesso campo. Di qui la decisione di dedicare a due di essi, l’azionista Poldo Gasparotto e il cattolico Antonio Manzi, specifici profili, che ne evidenziassero - anche in rappresentanza di tutti gli altri - le doti di coraggio, l’amor di patria, lo spirito di libertà che li animarono, tutti valori, questi, che saranno poi pasta e lievito da cui prenderà corpo la nostra Costituzione repubblicana.
18-set-2023
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Note: Tesi di dottorato
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