La ricerca in psicoterapia ha tentato di individuare quali elementi, del paziente e del terapeuta, favoriscono e ostacolano la relazione terapeutica, ma pochi studi hanno analizzato come questi processi entrino in gioco e come possano modificarsi nel tempo, quando paziente e terapeuta condividono gli stessi fattori di vulnerabilità psicologica. Nel trauma relazionale sono presenti sentimenti di sfiducia, una percezione del mondo come pericoloso e imprevedibile e, in relazione agli altri, prevale una credenza di non amabilità. L’alleanza terapeutica può assumere una doppia valenza: se, infatti, la relazione di fiducia con il terapeuta fornisce le basi per elaborare i vissuti traumatici attraverso una nuova esperienza relazionale, è proprio la compromessa capacità del paziente di affidarsi a rendere difficoltoso il raggiungimento della stabilità nella relazione. Infatti, la sensazione di impotenza e inaiutabilità alla base del trauma porta la relazione a oscillare tra bisogni di vicinanza e di lontananza, innescando una spirale emotiva distruttiva, che può esitare nell’interruzione dell’espressività emotiva, della comunicazione e dell’intimità. Attraverso la presentazione di un caso clinico, viene messa in luce la complessità che assume la relazione terapeutica quando inserita in un ciclo interpersonale invalidante, in cui la paziente si sente trascinata a distruggere l’immagine della terapeuta, pur avvertendo il bisogno della relazione e il dolore derivante dalla sua perdita. I bisogni di sicurezza e attaccamento, uniti alla paura terrifica di perdere l’altro, attivano il bisogno di dominare l’ambiente, esitando in tentativi di soluzione basati sul controllo e sull’uso del potere, che costituiranno, nel presente caso, la principale causa di rottura del legame e il maggior fattore di mantenimento di una lunga impasse nel processo terapeutico, determinando un crollo delle competenze metacognitive e una caotica confusione di ruoli all’interno della relazione. Il setting terapeutico assume la forma di un tribunale nel quale paziente e terapeuta permangono per lungo tempo cercando, per mezzo delle proprie competenze cliniche, di trovare risposta a un unico quesito: chi è l’abusante e chi l’abusato? Per la prima volta, paziente e terapeuta espongono separatamente, in un unico contributo, il loro punto di vista nei momenti di impasse riguardo ai rispettivi ruoli nella relazione, nonché alle emozioni e tendenze all’azione attivate, in un racconto formato da due voci che si intrecciano armonicamente e si differenziano stonando. Cos’è accaduto realmente nelle loro menti? Come trovare una nuova connessione nella frammentarietà delle loro parti? Il presente contributo consente un’attenta analisi dei cicli interpersonali nella relazione terapeutica attraverso una lettura clinica integrata del paziente e del terapeuta, sostenendo il progresso della ricerca in psicoterapia volto allo sviluppo di strategie sempre più puntuali per garantirne l’efficacia.

Chi è l'abusante? Un racconto a due voci sulle rotture dell'alleanza terapeutica nel trauma relazionale / Papa, Carolina; Pugliese, Erica; Fimiani, Ramona; Perdighe, Claudia. - (2023). (Intervento presentato al convegno XXI Congresso Nazionale SITCC tenutosi a Bari).

Chi è l'abusante? Un racconto a due voci sulle rotture dell'alleanza terapeutica nel trauma relazionale

Carolina Papa;Erica Pugliese;Ramona Fimiani;
2023

Abstract

La ricerca in psicoterapia ha tentato di individuare quali elementi, del paziente e del terapeuta, favoriscono e ostacolano la relazione terapeutica, ma pochi studi hanno analizzato come questi processi entrino in gioco e come possano modificarsi nel tempo, quando paziente e terapeuta condividono gli stessi fattori di vulnerabilità psicologica. Nel trauma relazionale sono presenti sentimenti di sfiducia, una percezione del mondo come pericoloso e imprevedibile e, in relazione agli altri, prevale una credenza di non amabilità. L’alleanza terapeutica può assumere una doppia valenza: se, infatti, la relazione di fiducia con il terapeuta fornisce le basi per elaborare i vissuti traumatici attraverso una nuova esperienza relazionale, è proprio la compromessa capacità del paziente di affidarsi a rendere difficoltoso il raggiungimento della stabilità nella relazione. Infatti, la sensazione di impotenza e inaiutabilità alla base del trauma porta la relazione a oscillare tra bisogni di vicinanza e di lontananza, innescando una spirale emotiva distruttiva, che può esitare nell’interruzione dell’espressività emotiva, della comunicazione e dell’intimità. Attraverso la presentazione di un caso clinico, viene messa in luce la complessità che assume la relazione terapeutica quando inserita in un ciclo interpersonale invalidante, in cui la paziente si sente trascinata a distruggere l’immagine della terapeuta, pur avvertendo il bisogno della relazione e il dolore derivante dalla sua perdita. I bisogni di sicurezza e attaccamento, uniti alla paura terrifica di perdere l’altro, attivano il bisogno di dominare l’ambiente, esitando in tentativi di soluzione basati sul controllo e sull’uso del potere, che costituiranno, nel presente caso, la principale causa di rottura del legame e il maggior fattore di mantenimento di una lunga impasse nel processo terapeutico, determinando un crollo delle competenze metacognitive e una caotica confusione di ruoli all’interno della relazione. Il setting terapeutico assume la forma di un tribunale nel quale paziente e terapeuta permangono per lungo tempo cercando, per mezzo delle proprie competenze cliniche, di trovare risposta a un unico quesito: chi è l’abusante e chi l’abusato? Per la prima volta, paziente e terapeuta espongono separatamente, in un unico contributo, il loro punto di vista nei momenti di impasse riguardo ai rispettivi ruoli nella relazione, nonché alle emozioni e tendenze all’azione attivate, in un racconto formato da due voci che si intrecciano armonicamente e si differenziano stonando. Cos’è accaduto realmente nelle loro menti? Come trovare una nuova connessione nella frammentarietà delle loro parti? Il presente contributo consente un’attenta analisi dei cicli interpersonali nella relazione terapeutica attraverso una lettura clinica integrata del paziente e del terapeuta, sostenendo il progresso della ricerca in psicoterapia volto allo sviluppo di strategie sempre più puntuali per garantirne l’efficacia.
2023
XXI Congresso Nazionale SITCC
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Chi è l'abusante? Un racconto a due voci sulle rotture dell'alleanza terapeutica nel trauma relazionale / Papa, Carolina; Pugliese, Erica; Fimiani, Ramona; Perdighe, Claudia. - (2023). (Intervento presentato al convegno XXI Congresso Nazionale SITCC tenutosi a Bari).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1689083
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