Le persone sono motivate ad agire in linea con i propri standard morali ma, a volte, l’accordo tra principi e condotta morale può risultare impossibile o comportare dei sacrifici. Quando ciò accade, gli individui possono deattivare i processi di auto-regolazione, che normalmente inibiscono la messa in atto di una condotta non etica allo scopo di validare il coinvolgimento in essa. Bandura (2015) ha identificato otto meccanismi che consentono al trasgressore di agire in contraddizione con i propri valori morali senza rinunciare ad essi, mettendosi al riparo dalle emozioni negative che normalmente si associano a una condotta non etica. La ricerca ha ampiamente esplorato le risposte emotive derivanti dalla violazione dei propri standard morali e i meccanismi impiegati per farvi fronte, ma pochi studi (Tillman et al., 2018) hanno analizzato i sentimenti che l’individuo sperimenta quando apprende le conseguenze del proprio comportamento e i meccanismi a cui ricorre per convivere con esse. A partire dal dato per cui gli individui con Disturbo Ossessivo-Compulsivo sono più vulnerabili a sperimentare colpa (Mancini & Gangemi, 2022), l’obiettivo dello studio è di indagare se essi, rispetto a coloro che non ne sono affetti, sperimentino livelli più elevati di colpa sia in seguito alla decisione di mettere in atto un comportamento non etico, che all’aver appreso le sue conseguenze. Inoltre, si ipotizza che nel gruppo clinico elevati livelli di colpa correlino negativamente con il ricorso a meccanismi di disimpegno morale, mentre in quello non clinico ci si aspetta una relazione positiva. I partecipanti sono stati invitati a compilare dei questionari volti a valutare: (a) la presenza di sintomi ossessivo-compulsivi, (b) la disposizione ad agire in linea con i propri valori morali, (c) la propensione a sperimentare vergogna e diversi tipi di colpa, (d) la tendenza a ricorrere all’utilizzo di meccanismi di disimpegno morale e (e) le emozioni sperimentate in relazione a uno scenario che confronta il partecipante con un dilemma morale e con le conseguenze, più o meno gravi, derivanti dall’aver preferito la scelta non etica a quella etica. I risultati preliminari, ottenuti analizzando i dati del gruppo non clinico, indicano che i soggetti confrontati con la scelta non etica, rispetto a coloro che hanno agito eticamente, sperimentano livelli più elevati di emozioni negative sia in conseguenza alla presa di decisione che all’apprendimento dei suoi esiti. Inoltre, è emerso che coloro che sono maggiormente propensi a sperimentare colpa tendono a ricorrere ai meccanismi di dislocamento o diffusione della responsabilità, mentre coloro che sperimentano vergogna tendono a ridefinire la propria condotta o a minimizzarne le conseguenze. I risultati di questo studio potrebbero fornire un’ulteriore prova a sostegno della rilevanza dell’emozione di colpa nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo e accrescere la nostra comprensione rispetto alle strategie utilizzate per farvi fronte.
Meccanismi di disimpegno morale nel disturbo ossessivo-compulsivo / Fimiani, Ramona; Papa, Carolina; Perdighe, Claudia; Mancini, Francesco. - (2023). (Intervento presentato al convegno XXI Congresso Nazionale SITCC tenutosi a Bari).
Meccanismi di disimpegno morale nel disturbo ossessivo-compulsivo
Ramona Fimiani;Carolina Papa;Francesco Mancini
2023
Abstract
Le persone sono motivate ad agire in linea con i propri standard morali ma, a volte, l’accordo tra principi e condotta morale può risultare impossibile o comportare dei sacrifici. Quando ciò accade, gli individui possono deattivare i processi di auto-regolazione, che normalmente inibiscono la messa in atto di una condotta non etica allo scopo di validare il coinvolgimento in essa. Bandura (2015) ha identificato otto meccanismi che consentono al trasgressore di agire in contraddizione con i propri valori morali senza rinunciare ad essi, mettendosi al riparo dalle emozioni negative che normalmente si associano a una condotta non etica. La ricerca ha ampiamente esplorato le risposte emotive derivanti dalla violazione dei propri standard morali e i meccanismi impiegati per farvi fronte, ma pochi studi (Tillman et al., 2018) hanno analizzato i sentimenti che l’individuo sperimenta quando apprende le conseguenze del proprio comportamento e i meccanismi a cui ricorre per convivere con esse. A partire dal dato per cui gli individui con Disturbo Ossessivo-Compulsivo sono più vulnerabili a sperimentare colpa (Mancini & Gangemi, 2022), l’obiettivo dello studio è di indagare se essi, rispetto a coloro che non ne sono affetti, sperimentino livelli più elevati di colpa sia in seguito alla decisione di mettere in atto un comportamento non etico, che all’aver appreso le sue conseguenze. Inoltre, si ipotizza che nel gruppo clinico elevati livelli di colpa correlino negativamente con il ricorso a meccanismi di disimpegno morale, mentre in quello non clinico ci si aspetta una relazione positiva. I partecipanti sono stati invitati a compilare dei questionari volti a valutare: (a) la presenza di sintomi ossessivo-compulsivi, (b) la disposizione ad agire in linea con i propri valori morali, (c) la propensione a sperimentare vergogna e diversi tipi di colpa, (d) la tendenza a ricorrere all’utilizzo di meccanismi di disimpegno morale e (e) le emozioni sperimentate in relazione a uno scenario che confronta il partecipante con un dilemma morale e con le conseguenze, più o meno gravi, derivanti dall’aver preferito la scelta non etica a quella etica. I risultati preliminari, ottenuti analizzando i dati del gruppo non clinico, indicano che i soggetti confrontati con la scelta non etica, rispetto a coloro che hanno agito eticamente, sperimentano livelli più elevati di emozioni negative sia in conseguenza alla presa di decisione che all’apprendimento dei suoi esiti. Inoltre, è emerso che coloro che sono maggiormente propensi a sperimentare colpa tendono a ricorrere ai meccanismi di dislocamento o diffusione della responsabilità, mentre coloro che sperimentano vergogna tendono a ridefinire la propria condotta o a minimizzarne le conseguenze. I risultati di questo studio potrebbero fornire un’ulteriore prova a sostegno della rilevanza dell’emozione di colpa nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo e accrescere la nostra comprensione rispetto alle strategie utilizzate per farvi fronte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.