The theme of ‘transition’ has inspired our paper in which we wish to ponder over the role of architectural drawing as a moment of dynamic transition, i.e. a moment of ongoing evolution. Transcience is as a matter of facts one of the distinguishing features of drawing which is an ideal and ‘operative bridge’ between memory and project; between idea and architecture; between memory and foreshadowing. More specifically we will analyse the idea of drawing as a transition from analysis to the idea, the project and a transition between history and modernity and vice versa. Drawing, which is both a universal language and tool, allows remote connections, both unexpected and rich; it moves through spaces and architectures belonging to distant times and geographical contexts. Through its fluidity, it allows transdisciplinary passages, it enables and intensifies the flux of ideas, arouses wonder and knowledge updating the history of architecture. Through drawing, we can understand the essence of the past and translate it into a new architectural idea. It becomes therefore primary methodology of the architectural know-how; not only in the creative moment but also in linking history and project, namely in the transition from memory to prefiguration.

Il tema delle ‘transizioni’ ha ispirato questo contributo, con cui si vuole riflettere sul disegno di architettura inteso come momento di passaggio dinamico, in quanto proprio di un’idea di evoluzione in atto. Il disegno ha nella transitorietà uno dei suoi caratteri distintivi: ponte ideale e operativo tra memoria e progetto; tra idea e architettura; tra memoria e prefigurazione. Nello specifico, si vuole approfondire il concetto di disegno come transizione dall’analisi, all’idea, al pro-getto; ma anche dalla storia alla contemporaneità e viceversa. Il disegno, quale linguaggio e strumento universale, consente connessioni remote, inaspettate quanto feconde; attraversa spazi e architetture appartenenti a epoche e contesti geografici anche distantissimi tra loro. Esso, con la sua fluidità, permette passaggi transdisciplinari, rende possibile e acuisce il flusso di idee, anima suggestioni e conoscenze che attualizzano la storia dell’architettura. Attraverso il disegno si arriva a capire lo spirito di ciò che già è stato per tradurlo nella composizione di ciò che sarà. Esso si identifica come metodologia primaria del fare architettonico; non solo nel gesto creativo, ma anche nel raccordo tra storia e progetto, nella transizione, appunto, tra memoria e prefigurazione.

Disegno come transizione tra storia e progetto. Note su una continuità romana / Felici, Giuseppe; Schiavo, Antonio. - (2023), pp. 447-466. (Intervento presentato al convegno 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione - Congresso della Unione Italiana per il Disegno tenutosi a Palermo) [10.3280/oa-1016-c303].

Disegno come transizione tra storia e progetto. Note su una continuità romana

giuseppe felici
Writing – Review & Editing
;
antonio schiavo
Writing – Review & Editing
2023

Abstract

The theme of ‘transition’ has inspired our paper in which we wish to ponder over the role of architectural drawing as a moment of dynamic transition, i.e. a moment of ongoing evolution. Transcience is as a matter of facts one of the distinguishing features of drawing which is an ideal and ‘operative bridge’ between memory and project; between idea and architecture; between memory and foreshadowing. More specifically we will analyse the idea of drawing as a transition from analysis to the idea, the project and a transition between history and modernity and vice versa. Drawing, which is both a universal language and tool, allows remote connections, both unexpected and rich; it moves through spaces and architectures belonging to distant times and geographical contexts. Through its fluidity, it allows transdisciplinary passages, it enables and intensifies the flux of ideas, arouses wonder and knowledge updating the history of architecture. Through drawing, we can understand the essence of the past and translate it into a new architectural idea. It becomes therefore primary methodology of the architectural know-how; not only in the creative moment but also in linking history and project, namely in the transition from memory to prefiguration.
2023
44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione - Congresso della Unione Italiana per il Disegno
Il tema delle ‘transizioni’ ha ispirato questo contributo, con cui si vuole riflettere sul disegno di architettura inteso come momento di passaggio dinamico, in quanto proprio di un’idea di evoluzione in atto. Il disegno ha nella transitorietà uno dei suoi caratteri distintivi: ponte ideale e operativo tra memoria e progetto; tra idea e architettura; tra memoria e prefigurazione. Nello specifico, si vuole approfondire il concetto di disegno come transizione dall’analisi, all’idea, al pro-getto; ma anche dalla storia alla contemporaneità e viceversa. Il disegno, quale linguaggio e strumento universale, consente connessioni remote, inaspettate quanto feconde; attraversa spazi e architetture appartenenti a epoche e contesti geografici anche distantissimi tra loro. Esso, con la sua fluidità, permette passaggi transdisciplinari, rende possibile e acuisce il flusso di idee, anima suggestioni e conoscenze che attualizzano la storia dell’architettura. Attraverso il disegno si arriva a capire lo spirito di ciò che già è stato per tradurlo nella composizione di ciò che sarà. Esso si identifica come metodologia primaria del fare architettonico; non solo nel gesto creativo, ma anche nel raccordo tra storia e progetto, nella transizione, appunto, tra memoria e prefigurazione.
transizione; memoria; prefigurazione; storia della rappresentazione; viaggio
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Disegno come transizione tra storia e progetto. Note su una continuità romana / Felici, Giuseppe; Schiavo, Antonio. - (2023), pp. 447-466. (Intervento presentato al convegno 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione - Congresso della Unione Italiana per il Disegno tenutosi a Palermo) [10.3280/oa-1016-c303].
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Note: Disegno come transizione tra storia e progetto: note su una continuità romana | Giuseppe Felici, Antonio Schiavo
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