Dal 1870 ad oggi l’immagine, la soggettualità e l’urban-screen Scape di Roma sono stati l’oggetto dell’interesse di autorevoli studiosi, architetti, scrittori, registi, che hanno contribuito nel corso delle generazioni alla costruzione collettiva di una storia urbana complessa e multiculturale. I nessi fra realtà fisica e realtà sognata, come dimostrano i brevi testi selezionati che seguono, e che raccolgono il pensiero di autori impegnati in diversi ambiti, non sono sempre conformi. Dagli anni Sessanta-Settanta ad oggi, infatti, dopo la fase delle proposte sull’Asse Attrezzato, nonostante il Piano Regolatore Generale del 2008 (il primo a non avere un perimetro fisico), i tanti studi prodotti con generosità intellettuale, gli slogan politici e alcuni provvedimenti emuli delle policies neoliberiste praticate nelle metropoli globali del nord del mondo, si fatica a riconoscere un percorso promettente e convincente, - diversamente da quanto è accaduto nel mondo del cinema e della letteratura (Soldati, Pasolini, De Cataldo, Sorrentino, D’Innocenzo) - nel quale si riconosca l’elaborazione di una visione, di una forma-figura per l’architettura futura della Capitale d’Italia in grado di interpretare l’attuale grado di complessità.
Roma, da una storia urbana multiculturale a città senza progetto / DEL MONACO, Anna. - In: AR MAGAZINE. - (2023), pp. 220-227.
Roma, da una storia urbana multiculturale a città senza progetto
Anna Del Monaco
2023
Abstract
Dal 1870 ad oggi l’immagine, la soggettualità e l’urban-screen Scape di Roma sono stati l’oggetto dell’interesse di autorevoli studiosi, architetti, scrittori, registi, che hanno contribuito nel corso delle generazioni alla costruzione collettiva di una storia urbana complessa e multiculturale. I nessi fra realtà fisica e realtà sognata, come dimostrano i brevi testi selezionati che seguono, e che raccolgono il pensiero di autori impegnati in diversi ambiti, non sono sempre conformi. Dagli anni Sessanta-Settanta ad oggi, infatti, dopo la fase delle proposte sull’Asse Attrezzato, nonostante il Piano Regolatore Generale del 2008 (il primo a non avere un perimetro fisico), i tanti studi prodotti con generosità intellettuale, gli slogan politici e alcuni provvedimenti emuli delle policies neoliberiste praticate nelle metropoli globali del nord del mondo, si fatica a riconoscere un percorso promettente e convincente, - diversamente da quanto è accaduto nel mondo del cinema e della letteratura (Soldati, Pasolini, De Cataldo, Sorrentino, D’Innocenzo) - nel quale si riconosca l’elaborazione di una visione, di una forma-figura per l’architettura futura della Capitale d’Italia in grado di interpretare l’attuale grado di complessità.File | Dimensione | Formato | |
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