Il lavoro di ricerca dottorale nasce dall’osservazione di un dispositivo compositivo ricorrente nelle opere della contemporaneità e che ha i suoi precursori in quella della modernità. L’indagine, che assume un carattere critico-interpretativo, riguarda infatti le procedure compositive sottese a quelle architetture che affidano ai piani orizzontali la definizione del proprio limite, così esponendoli ad un significativo compito espressivo. In esse, la dissoluzione del recinto murario, discendente dal passaggio alle nuove tecniche costruttive, conduce ad una differente logica di separazione tra lo spazio interno e quello esterno, non più riferibile al sistema dei diaframmi ma alla capacità di delimitazione formale di piani nel loro sovrapporsi. A partire dalla ricerca dei prodromi di questo dispositivo nel moderno e nelle vicende architettoniche antecedenti, lo studio volge ad interrogarsi sulle conseguenze icnografiche, espressive e spaziali di questo dispositivo. L’attenzione verte quindi sui rapporti che si istituiscono tra i piani ed i sostegni, talvolta di indipendenza talaltra di assoluta rispondenza, e tra le forme degli spazi coperti interni ed esterni. Successivamente, si passa ad una riflessione sulla riduzione alla condizione tettonica di molti degli edifici analizzati che, facendo coincidere gli aspetti rappresentativi con quelli ontologici, rimandano ad un’idea di grado zero dell’architettura. Questa stessa riduzione si riflette, infine, nella costruzione di spazi il cui volume, alluso, è definito dalle sole superfici orizzontali. In ultima analisi, esaminate le differenze e le affinità tra gli esempi classificati, la ricerca dottorale intende verificare l’attualità e l’adeguatezza di questo dispositivo nell’ambito degli scenari contemporanei, ossia la sua capacità di rispondere con minore gratuità formale alle istanze di flessibilità e di attenzione al consumo di suolo.

L’architettura dei piani orizzontali. Figurazione, caratteri e spazialità nelle procedure compositive di sovrapposizione degli impalcati / Pellino, Michele. - (2023 Oct).

L’architettura dei piani orizzontali. Figurazione, caratteri e spazialità nelle procedure compositive di sovrapposizione degli impalcati

Pellino, Michele
01/10/2023

Abstract

Il lavoro di ricerca dottorale nasce dall’osservazione di un dispositivo compositivo ricorrente nelle opere della contemporaneità e che ha i suoi precursori in quella della modernità. L’indagine, che assume un carattere critico-interpretativo, riguarda infatti le procedure compositive sottese a quelle architetture che affidano ai piani orizzontali la definizione del proprio limite, così esponendoli ad un significativo compito espressivo. In esse, la dissoluzione del recinto murario, discendente dal passaggio alle nuove tecniche costruttive, conduce ad una differente logica di separazione tra lo spazio interno e quello esterno, non più riferibile al sistema dei diaframmi ma alla capacità di delimitazione formale di piani nel loro sovrapporsi. A partire dalla ricerca dei prodromi di questo dispositivo nel moderno e nelle vicende architettoniche antecedenti, lo studio volge ad interrogarsi sulle conseguenze icnografiche, espressive e spaziali di questo dispositivo. L’attenzione verte quindi sui rapporti che si istituiscono tra i piani ed i sostegni, talvolta di indipendenza talaltra di assoluta rispondenza, e tra le forme degli spazi coperti interni ed esterni. Successivamente, si passa ad una riflessione sulla riduzione alla condizione tettonica di molti degli edifici analizzati che, facendo coincidere gli aspetti rappresentativi con quelli ontologici, rimandano ad un’idea di grado zero dell’architettura. Questa stessa riduzione si riflette, infine, nella costruzione di spazi il cui volume, alluso, è definito dalle sole superfici orizzontali. In ultima analisi, esaminate le differenze e le affinità tra gli esempi classificati, la ricerca dottorale intende verificare l’attualità e l’adeguatezza di questo dispositivo nell’ambito degli scenari contemporanei, ossia la sua capacità di rispondere con minore gratuità formale alle istanze di flessibilità e di attenzione al consumo di suolo.
ott-2023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1687758
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