Nelle lezioni di Teoria e Storia del Paesaggio di Michael Jakob, la nozione di paesaggio, viene illustrata attraverso una serie di opere d’arte. Questo metodo pedagogico non è una scelta personale. Deriva dalla relazione primaria tra paesaggio e arte. Non solo per la cultura europea, ma anche in oriente, ad esempio in Cina il termine “paesaggio” è associato al mondo dell’arte. “Paesaggio” in cinese è chiamato “Shan-Shui,” letteralmente “montagna e acqua.” Il termine si riferiva a uno stile di pittura atto a rappresentare uno scenario mutevole di fiumi, montagne e cascate. La prima parte dell’intervista esplora questa forte interconnessione e l’evoluzione del concetto di paesaggio da genere pittorico fino alla sua declinazione più moderna, influenzata dalle scienze ecologiche. Da Humphry Repton a JeanMarie Morel, da Alexander von Humboldt a Ian McHarg; artisti, filosofi, esteti, geografi, ingegneri e scienziati sono tutti ugualmente coinvolti nello sviluppo dell’identità del paesaggio nel tempo. La seconda parte del dialogo mostra le difficoltà dell’insegnamento, sulla base della sua esperienza presso i Politecnici di Losanna, di Milano e presso HEPIA. Secondo Jakob, alla maggior parte degli studenti manca una formazione estetica e un corpus di riferimenti da seguire che è presente in altre discipline come l’architettura e la storia dell’arte ma non in quella paesaggistica. È necessario avere un approccio e un “atlante critico” da cui partire, che includa opere di architettura del paesaggio e buone pratiche; è necessario adottare un linguaggio comune e condiviso, così come avere consapevolezza della natura interdisciplinare del paesaggio, che si colloca tra: aspetti oggettivi e soggettivi, riguardanti la difesa della natura o la creazione di bellezza. Solo uno scambio permanente per Jakob può produrre progetti da inserire in un ipotetico “Atlante dell’architettura del paesaggio.”
On landscape pedagogy: a conversation with Michael Jakob / Grisoli, Linda. - (2023), pp. 342-349.
On landscape pedagogy: a conversation with Michael Jakob
linda grisoli
2023
Abstract
Nelle lezioni di Teoria e Storia del Paesaggio di Michael Jakob, la nozione di paesaggio, viene illustrata attraverso una serie di opere d’arte. Questo metodo pedagogico non è una scelta personale. Deriva dalla relazione primaria tra paesaggio e arte. Non solo per la cultura europea, ma anche in oriente, ad esempio in Cina il termine “paesaggio” è associato al mondo dell’arte. “Paesaggio” in cinese è chiamato “Shan-Shui,” letteralmente “montagna e acqua.” Il termine si riferiva a uno stile di pittura atto a rappresentare uno scenario mutevole di fiumi, montagne e cascate. La prima parte dell’intervista esplora questa forte interconnessione e l’evoluzione del concetto di paesaggio da genere pittorico fino alla sua declinazione più moderna, influenzata dalle scienze ecologiche. Da Humphry Repton a JeanMarie Morel, da Alexander von Humboldt a Ian McHarg; artisti, filosofi, esteti, geografi, ingegneri e scienziati sono tutti ugualmente coinvolti nello sviluppo dell’identità del paesaggio nel tempo. La seconda parte del dialogo mostra le difficoltà dell’insegnamento, sulla base della sua esperienza presso i Politecnici di Losanna, di Milano e presso HEPIA. Secondo Jakob, alla maggior parte degli studenti manca una formazione estetica e un corpus di riferimenti da seguire che è presente in altre discipline come l’architettura e la storia dell’arte ma non in quella paesaggistica. È necessario avere un approccio e un “atlante critico” da cui partire, che includa opere di architettura del paesaggio e buone pratiche; è necessario adottare un linguaggio comune e condiviso, così come avere consapevolezza della natura interdisciplinare del paesaggio, che si colloca tra: aspetti oggettivi e soggettivi, riguardanti la difesa della natura o la creazione di bellezza. Solo uno scambio permanente per Jakob può produrre progetti da inserire in un ipotetico “Atlante dell’architettura del paesaggio.”File | Dimensione | Formato | |
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