Il saggio analizza tre sonetti del poeta veneziano Girolamo Molin, pubblicati fra le sue Rime postume del 1573. I testi consentono di esplorare il rapporto tra poesia e arte figurativa nella scena veneziana di pieno Cinquecento, nonché di illuminare i rapporti del poeta con alcuni dei massimi artisti del periodo. I primi due componimenti si rivolgono allo scultore Simone Bianco, artista stimato nel circolo veneziano di Pietro Aretino e poco presente nella letteratura del periodo. L’artista realizzò il busto di Marcella Marcello, moglie di Nicolò Molin, fratello del poeta. Con tutta probabilità, proprio questa scultura, apprezzata da Aretino in una lettera del maggio 1548, coincide con il soggetto dei testi lirici, contraddistinti da una certa difficoltà stilistica. Il terzo sonetto in esame, invece, si riferisce a un quadro di Tiziano, dedicato a una donna amata da un amico del poeta, intorno alla quale sono state suggerite alcune proposte identificative. Il componimento, che si iscrive nella folta tradizione di componimenti in lode del celebre pittore, è incentrato sul consueto rapporto tra arte figurativa e poesia, nonché sulla capacità dell'una di vincere la natura.
Fra Tiziano e Simone Bianco. Intorno a tre sonetti di Girolamo Molin / Calogero, Marcello; DAL CENGIO, Martina. - In: ANNALI DELLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA. CLASSE DI LETTERE E FILOSOFIA. - ISSN 0392-095X. - 10:2(2018), pp. 519-558.
Fra Tiziano e Simone Bianco. Intorno a tre sonetti di Girolamo Molin
Martina Dal Cengio
2018
Abstract
Il saggio analizza tre sonetti del poeta veneziano Girolamo Molin, pubblicati fra le sue Rime postume del 1573. I testi consentono di esplorare il rapporto tra poesia e arte figurativa nella scena veneziana di pieno Cinquecento, nonché di illuminare i rapporti del poeta con alcuni dei massimi artisti del periodo. I primi due componimenti si rivolgono allo scultore Simone Bianco, artista stimato nel circolo veneziano di Pietro Aretino e poco presente nella letteratura del periodo. L’artista realizzò il busto di Marcella Marcello, moglie di Nicolò Molin, fratello del poeta. Con tutta probabilità, proprio questa scultura, apprezzata da Aretino in una lettera del maggio 1548, coincide con il soggetto dei testi lirici, contraddistinti da una certa difficoltà stilistica. Il terzo sonetto in esame, invece, si riferisce a un quadro di Tiziano, dedicato a una donna amata da un amico del poeta, intorno alla quale sono state suggerite alcune proposte identificative. Il componimento, che si iscrive nella folta tradizione di componimenti in lode del celebre pittore, è incentrato sul consueto rapporto tra arte figurativa e poesia, nonché sulla capacità dell'una di vincere la natura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.