L’opera del sociniano olandese Frans Kuyper, Arcana atheismi revelata, pubblicata nel 1676, non solo include al proprio interno una delle prime confutazioni a stampa del Trattato teologico-politico di Spinoza, ma rappresenta un’opera cruciale sotto vari aspetti. Da un lato il libro si presenta come una critica delle varie forme dell’ateismo moderno, che nel monismo panteista trovano una consacrazione ma provengono da fonti diverse (scettica, razionalista, cartesiana). Dall’altro esso fotografa, nel tentativo di scongiurarlo, l’inesorabile passaggio fra una prima e una seconda ‘fase’ del socinianismo, generando una violenta reazione di crisi all’interno delle comunità collegianti olandesi. Ad essere messa sotto accusa è infatti la ‘nuova’ generazione di sociniani, quella compromessa con il discorso filosofico e le forme della razionalità, la quale finisce inesorabilmente per accettare di muoversi sul terreno degli atei e così soccombere all’inoppugnabilità delle loro tesi. Contro questa deriva, il sociniano proponeva di ripristinare il pensiero originario di Fausto Sozzini, in cui allo scacco di qualsiasi teologia naturale si suppliva con la centralità della Scrittura, unica strada possibile per accedere al divino. Ma questa critica quasi-atea della religione naturale, unita ad un pensiero squisitamente materialista, destò fin da subito gravi sospetti sulle reali intenzioni dell’autore, il quale metteva in campo temi e stili argomentativi che saranno propri dell’ateismo dei decenni seguenti.
La ragione atea. Un’analisi degli Arcana atheismi revelata (1676) di Franciscus Cuperus / Benigni, Fiormichele. - (2023 Sep 21).
La ragione atea. Un’analisi degli Arcana atheismi revelata (1676) di Franciscus Cuperus
BENIGNI, FIORMICHELE
21/09/2023
Abstract
L’opera del sociniano olandese Frans Kuyper, Arcana atheismi revelata, pubblicata nel 1676, non solo include al proprio interno una delle prime confutazioni a stampa del Trattato teologico-politico di Spinoza, ma rappresenta un’opera cruciale sotto vari aspetti. Da un lato il libro si presenta come una critica delle varie forme dell’ateismo moderno, che nel monismo panteista trovano una consacrazione ma provengono da fonti diverse (scettica, razionalista, cartesiana). Dall’altro esso fotografa, nel tentativo di scongiurarlo, l’inesorabile passaggio fra una prima e una seconda ‘fase’ del socinianismo, generando una violenta reazione di crisi all’interno delle comunità collegianti olandesi. Ad essere messa sotto accusa è infatti la ‘nuova’ generazione di sociniani, quella compromessa con il discorso filosofico e le forme della razionalità, la quale finisce inesorabilmente per accettare di muoversi sul terreno degli atei e così soccombere all’inoppugnabilità delle loro tesi. Contro questa deriva, il sociniano proponeva di ripristinare il pensiero originario di Fausto Sozzini, in cui allo scacco di qualsiasi teologia naturale si suppliva con la centralità della Scrittura, unica strada possibile per accedere al divino. Ma questa critica quasi-atea della religione naturale, unita ad un pensiero squisitamente materialista, destò fin da subito gravi sospetti sulle reali intenzioni dell’autore, il quale metteva in campo temi e stili argomentativi che saranno propri dell’ateismo dei decenni seguenti.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_dottorato_Benigni.pdf
Open Access dal 22/09/2024
Note: Tesi completa
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
1.83 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.83 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.