Ė di particolare interesse il pensiero di von Humboldt nelle riflessioni sul fenomeno della giuridicità, unicamente umano, in cui il legame tra persona, personalità e Stato consente di discutere una giustificazione del fondamento e del perché di un ordinamento giuridico, della legge istituita e del ‘come’ muove l’istituire, tra la non integrale sondabilità delle singole individualità, appunto la interiorità, e le dimensioni che pongono questa in rapporto col mondo, la esteriorità. Alcuni temi ed istituti classici della giuridicità, come la capacità di intendere o quella di volere, affondano le radici di senso anche nei temi dell’interiore e dell’esteriore, giungendo, infatti e negli effetti, alle considerazioni sulla imputabilità giuridica e sulla responsabilità. La conoscenza e la volontà si formano attraverso il linguaggio che si nutre di spinte interiori e sollecitazioni esteriori, chiarendo la portata della sua complessità non come materia scientifica di una lingua cioè non la messa a punto di una terminologia –, ma complesso inteso come universale. La essenzialità del linguaggio per il diritto e la coincidenza di questo con quello, sono chiarificabili nella considerazione che il diritto non è un fatto, un oggetto, una norma; perché, utilizzando il parlare che muove l’interpretazione giuridica, esso si presenta come una disciplina umanistica, una forma di arte alla pari della poesia, della pittura, della musica , dimensioni in cui della persona (come tutte lo sono, secondo il principio di uguaglianza) si coglie la personalità (l’uguaglianza nel riconoscimento della differenza costitutiva di ognuno). La giustizia e la libertà che appaiono in natura, non soddisfano la ricerca del giusto e della libertà che compie costantemente l’individuo umano, in quanto nella humanitas compare il fenomeno del giudizio, assente in natura biologica, il quale richiede l’opera del pensiero e del linguaggio perché possa dirsi giudizio umano, giuridico, che non è destinato a rappresentare il potenziamento della natura di essere-umano, ma è destinato agli altri e tra tutti gli altri, persone, che mediante l’esistenza comunicano all';esterno la propria capacità creativa e produttiva, la propria interiorità.

Interiorità ed esteriorità nel linguaggio giuridico Uno studio con von Humboldt su persona, personalità e diritto / Palumbo, Ciro. - In: FILOSOFIA DEI DIRITTI UMANI. - ISSN 1129-972X. - II:64(2022), pp. 31-37.

Interiorità ed esteriorità nel linguaggio giuridico Uno studio con von Humboldt su persona, personalità e diritto

Ciro Palumbo
2022

Abstract

Ė di particolare interesse il pensiero di von Humboldt nelle riflessioni sul fenomeno della giuridicità, unicamente umano, in cui il legame tra persona, personalità e Stato consente di discutere una giustificazione del fondamento e del perché di un ordinamento giuridico, della legge istituita e del ‘come’ muove l’istituire, tra la non integrale sondabilità delle singole individualità, appunto la interiorità, e le dimensioni che pongono questa in rapporto col mondo, la esteriorità. Alcuni temi ed istituti classici della giuridicità, come la capacità di intendere o quella di volere, affondano le radici di senso anche nei temi dell’interiore e dell’esteriore, giungendo, infatti e negli effetti, alle considerazioni sulla imputabilità giuridica e sulla responsabilità. La conoscenza e la volontà si formano attraverso il linguaggio che si nutre di spinte interiori e sollecitazioni esteriori, chiarendo la portata della sua complessità non come materia scientifica di una lingua cioè non la messa a punto di una terminologia –, ma complesso inteso come universale. La essenzialità del linguaggio per il diritto e la coincidenza di questo con quello, sono chiarificabili nella considerazione che il diritto non è un fatto, un oggetto, una norma; perché, utilizzando il parlare che muove l’interpretazione giuridica, esso si presenta come una disciplina umanistica, una forma di arte alla pari della poesia, della pittura, della musica , dimensioni in cui della persona (come tutte lo sono, secondo il principio di uguaglianza) si coglie la personalità (l’uguaglianza nel riconoscimento della differenza costitutiva di ognuno). La giustizia e la libertà che appaiono in natura, non soddisfano la ricerca del giusto e della libertà che compie costantemente l’individuo umano, in quanto nella humanitas compare il fenomeno del giudizio, assente in natura biologica, il quale richiede l’opera del pensiero e del linguaggio perché possa dirsi giudizio umano, giuridico, che non è destinato a rappresentare il potenziamento della natura di essere-umano, ma è destinato agli altri e tra tutti gli altri, persone, che mediante l’esistenza comunicano all';esterno la propria capacità creativa e produttiva, la propria interiorità.
2022
von Humboldt; giuridicità; diritto; persona; personalità; legalità; linguaggio diritto; parole; linguaggio; capacità di volere
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Interiorità ed esteriorità nel linguaggio giuridico Uno studio con von Humboldt su persona, personalità e diritto / Palumbo, Ciro. - In: FILOSOFIA DEI DIRITTI UMANI. - ISSN 1129-972X. - II:64(2022), pp. 31-37.
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