With the Ministre de la Transition écologique and Premier ministre judgment of 22 December 2022, the Court of Justice of the European Union denied individuals harmed by air pollution the chance to demand compensation when Member States breach EU air quality rules under Directive 2008/50/EC. Drawing inspiration from this case, the article aims to reflect on the private enforcement actions in the legal framework relating to air quality, in the light of the case law of the Court of Justice. To this end, the article firstly provides an overview of the legal scope of the Directive, in order to point out its main provisions and basic principles. Secondly, it analyses the most relevant judgments so as to explore both the scope of the obligations laid down in the directive and the role of individuals in demanding their implementation by the States. On the basis of this background, the article deals with the content of the Ministre de la Transition écologique judgment, in which the Court decided that the directive does not allow individuals to claim the right to compensation in case of violation by Member States, since the act is not intended to confer rights upon individuals. Finally, the article adopts a human rights-based approach, considering that this dimension did not receive any consideration by the Court, despite a growing awareness of the existing correlation between environmental degradation and health damage.

Con la sentenza Ministre de la Transition écologique e Premier ministre del 22 dicembre 2022, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha escluso la possibilità, per i soggetti danneggiati dall'inquinamento atmosferico, di chiedere un risarcimento quando gli Stati membri violano le norme dell'UE sulla qualità dell'aria ai sensi della direttiva 2008/50/CE. Prendendo spunto da questo caso, l'articolo si propone di riflettere sugli strumenti di private enforcement configurabili nel quadro della disciplina giuridica relativa alla qualità dell’aria, alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia. A tal fine, l'articolo fornisce, in primo luogo, un inquadramento giuridico della direttiva 2008/50 allo scopo di illustrarne i principi ispiratori e le disposizioni rilevanti. In secondo luogo, analizza i casi giurisprudenziali di maggior interesse al fine di esplorare sia la portata degli obblighi stabiliti nella direttiva, che il ruolo dei privati nell’esigerne l’attuazione da parte degli Stati. Sulla base di questi presupposti, l'articolo approfondisce il contenuto della sentenza Ministre de la Transition écologique, in cui la Corte ha stabilito che la direttiva non attribuisce ai singoli il diritto al risarcimento in caso di violazione da parte degli Stati membri, poiché l'atto non è finalizzato a conferire diritti ai singoli. Infine, l'articolo adotta un approccio basato sui diritti umani, ritenendo che tale dimensione non abbia ricevuto alcuna considerazione da parte della Corte, nonostante una crescente consapevolezza della correlazione esistente tra degrado ambientale e danni alla salute.

Le azioni di private enforcement nel quadro della normativa dell'Unione europea sulla qualità dell'aria alla luce dei recenti sviluppi giurisprudenziali. Un percorso ancora incompiuto? / DI ANSELMO, Lorenzo. - In: ORDINE INTERNAZIONALE E DIRITTI UMANI. - ISSN 2284-3531. - 3(2023), pp. 663-689.

Le azioni di private enforcement nel quadro della normativa dell'Unione europea sulla qualità dell'aria alla luce dei recenti sviluppi giurisprudenziali. Un percorso ancora incompiuto?

Lorenzo Di Anselmo
2023

Abstract

With the Ministre de la Transition écologique and Premier ministre judgment of 22 December 2022, the Court of Justice of the European Union denied individuals harmed by air pollution the chance to demand compensation when Member States breach EU air quality rules under Directive 2008/50/EC. Drawing inspiration from this case, the article aims to reflect on the private enforcement actions in the legal framework relating to air quality, in the light of the case law of the Court of Justice. To this end, the article firstly provides an overview of the legal scope of the Directive, in order to point out its main provisions and basic principles. Secondly, it analyses the most relevant judgments so as to explore both the scope of the obligations laid down in the directive and the role of individuals in demanding their implementation by the States. On the basis of this background, the article deals with the content of the Ministre de la Transition écologique judgment, in which the Court decided that the directive does not allow individuals to claim the right to compensation in case of violation by Member States, since the act is not intended to confer rights upon individuals. Finally, the article adopts a human rights-based approach, considering that this dimension did not receive any consideration by the Court, despite a growing awareness of the existing correlation between environmental degradation and health damage.
2023
Con la sentenza Ministre de la Transition écologique e Premier ministre del 22 dicembre 2022, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha escluso la possibilità, per i soggetti danneggiati dall'inquinamento atmosferico, di chiedere un risarcimento quando gli Stati membri violano le norme dell'UE sulla qualità dell'aria ai sensi della direttiva 2008/50/CE. Prendendo spunto da questo caso, l'articolo si propone di riflettere sugli strumenti di private enforcement configurabili nel quadro della disciplina giuridica relativa alla qualità dell’aria, alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia. A tal fine, l'articolo fornisce, in primo luogo, un inquadramento giuridico della direttiva 2008/50 allo scopo di illustrarne i principi ispiratori e le disposizioni rilevanti. In secondo luogo, analizza i casi giurisprudenziali di maggior interesse al fine di esplorare sia la portata degli obblighi stabiliti nella direttiva, che il ruolo dei privati nell’esigerne l’attuazione da parte degli Stati. Sulla base di questi presupposti, l'articolo approfondisce il contenuto della sentenza Ministre de la Transition écologique, in cui la Corte ha stabilito che la direttiva non attribuisce ai singoli il diritto al risarcimento in caso di violazione da parte degli Stati membri, poiché l'atto non è finalizzato a conferire diritti ai singoli. Infine, l'articolo adotta un approccio basato sui diritti umani, ritenendo che tale dimensione non abbia ricevuto alcuna considerazione da parte della Corte, nonostante una crescente consapevolezza della correlazione esistente tra degrado ambientale e danni alla salute.
ambiente; Unione europea; inquinamento atmosferico; direttiva 2008/50; responsabilità degli Stati; azione di risarcimento danni
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Le azioni di private enforcement nel quadro della normativa dell'Unione europea sulla qualità dell'aria alla luce dei recenti sviluppi giurisprudenziali. Un percorso ancora incompiuto? / DI ANSELMO, Lorenzo. - In: ORDINE INTERNAZIONALE E DIRITTI UMANI. - ISSN 2284-3531. - 3(2023), pp. 663-689.
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