The restoration interventions of Ostia Antica that took place starting from the Unification of Italy onwards, strongly conditioned, not always negatively, the image of the ruins. The study aims at reconstructing the strong influence on the site by the different interventions. Starting from the protective measures of Pius VII and from the successive enterprises of Pius IX, the study intends to retrace the stages of the restorations that have defined a site characterized by a unique and unrepeatable ‘genius loci’. Ostia Antica has influenced, in the first half of the twentieth century, not only archaeological studies but also the architectural, cultural and political context. The undisputed protagonist remains Guido Calza who, through the obstinate excavations, had the opportunity to dig into the evolution of the Ostiense living.

Per una comprensione corretta dell’area archeologica di Ostia Antica occorre tenere presente che alcuni interventi di restauro, attuati dall’Unità d’Italia in poi, hanno fortemente condizionato, seppure non sempre negativamente, l’immagine delle rovine. Partendo dai provvedimenti di tutela di Pio VII e dalle successive imprese di Pio IX, il contributo ripercorrere le tappe dei ‘restauri’ ostiensi che hanno definito un sito fortemente caratterizzato da un ‘genius loci’ unico e irripetibile che ha influenzato, nella prima metà del Novecento, non solo gli studi archeologici ma anche il contesto architettonico, culturale e politico. Tra i protagonisti, Guido Calza, nel 1922, chiarisce l’importanza archeologica di Ostia con le seguenti parole: “quando io sono andato ad Ostia dieci anni fa erano scavate due o tre case in tutto e sebbene fossero già notevoli le differenze con la domus pompeiana non si era pensato [che] si potesse studiare il tipo fino ad allora ignoto di una nuova casa latina” . Una chiave di lettura questa che si propone, attraverso l’analisi dei documenti conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma e il rilievo di alcuni caseggiati abitativi che hanno influenzato un vero e proprio movimento architettonico, di definire una visione critica, oltre che approfondita, degli scavi archeologici nel passaggio tra i due secoli.

I restauri delle rovine di Ostia Antica. Dal collezionismo all’«archeologia della zappa e del piccone» / Turco, Maria Grazia; Gallico, Sonia. - (2023), pp. 67-82. (Intervento presentato al convegno Convegno Internazionale Forme dell’Abitare a Roma. Echi dell’Antico nell’architettura del primo Novecento tenutosi a Rome; Italy).

I restauri delle rovine di Ostia Antica. Dal collezionismo all’«archeologia della zappa e del piccone»

Turco, Maria Grazia;Gallico, Sonia
2023

Abstract

The restoration interventions of Ostia Antica that took place starting from the Unification of Italy onwards, strongly conditioned, not always negatively, the image of the ruins. The study aims at reconstructing the strong influence on the site by the different interventions. Starting from the protective measures of Pius VII and from the successive enterprises of Pius IX, the study intends to retrace the stages of the restorations that have defined a site characterized by a unique and unrepeatable ‘genius loci’. Ostia Antica has influenced, in the first half of the twentieth century, not only archaeological studies but also the architectural, cultural and political context. The undisputed protagonist remains Guido Calza who, through the obstinate excavations, had the opportunity to dig into the evolution of the Ostiense living.
2023
Convegno Internazionale Forme dell’Abitare a Roma. Echi dell’Antico nell’architettura del primo Novecento
Per una comprensione corretta dell’area archeologica di Ostia Antica occorre tenere presente che alcuni interventi di restauro, attuati dall’Unità d’Italia in poi, hanno fortemente condizionato, seppure non sempre negativamente, l’immagine delle rovine. Partendo dai provvedimenti di tutela di Pio VII e dalle successive imprese di Pio IX, il contributo ripercorrere le tappe dei ‘restauri’ ostiensi che hanno definito un sito fortemente caratterizzato da un ‘genius loci’ unico e irripetibile che ha influenzato, nella prima metà del Novecento, non solo gli studi archeologici ma anche il contesto architettonico, culturale e politico. Tra i protagonisti, Guido Calza, nel 1922, chiarisce l’importanza archeologica di Ostia con le seguenti parole: “quando io sono andato ad Ostia dieci anni fa erano scavate due o tre case in tutto e sebbene fossero già notevoli le differenze con la domus pompeiana non si era pensato [che] si potesse studiare il tipo fino ad allora ignoto di una nuova casa latina” . Una chiave di lettura questa che si propone, attraverso l’analisi dei documenti conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma e il rilievo di alcuni caseggiati abitativi che hanno influenzato un vero e proprio movimento architettonico, di definire una visione critica, oltre che approfondita, degli scavi archeologici nel passaggio tra i due secoli.
Ostia Antica; restauro aree archeologiche; architettura del Novecento
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
I restauri delle rovine di Ostia Antica. Dal collezionismo all’«archeologia della zappa e del piccone» / Turco, Maria Grazia; Gallico, Sonia. - (2023), pp. 67-82. (Intervento presentato al convegno Convegno Internazionale Forme dell’Abitare a Roma. Echi dell’Antico nell’architettura del primo Novecento tenutosi a Rome; Italy).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1685034
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